La capacità di discriminare i tratti sociali nei volti delle altre persone, come i tratti che esprimono minaccia (threat) o ispirano fiducia (trustworthiness), è una componente fondamentale della nostra competenza sociale. Gli adulti, ad esempio, tendono a valutare velocemente il carattere di una persona basandosi sui livelli di fiducia che il suo volto esprime (Bar et al., 2006). Con pochissime eccezioni (e.g., Forgeot d’Arc et al., 2016), la ricerca si è ad oggi concentrata sullo studio di questa capacità nella popolazione adulta senza porre sufficiente attenzione alle differenze individuali che potrebbero modularla. Il presente studio intende esplorare la presenza di differenze individuali nella capacità di discriminare i livelli di trustworthiness espressi dal volto, indagando l’esistenza di relazioni tra la sensibilità alla trustworthiness e il livello di estroversione. Ad un campione di 34 soggetti volontari e neurologicamente sani (età media 25 anni) è stato richiesto di compilare il Big Five Questionnaire (BFQ), per la classificazione dei livelli di introversione ed estroversione. In seguito, ad ogni soggetto è stato richiesto di svolgere un compito di discriminazione visiva al computer, implementato con il software MouseTracker (Freeman & Ambady, 2010) e interfacciato con MATLAB (The MathWorks), nel quale il soggetto doveva osservare un volto target e rispondere indicando quale, tra due volti presentati successivamente, fosse più simile al volto target. Gli stimoli utilizzati erano 7 volti artificiali (una identità espressa in sette diversi livelli di trustworthiness, da -3 a +3 deviazioni standard) selezionati dal database messo a punto da Todorov e colleghi (Todorov et al., 2013). A parità di livelli di accuratezza, i soggetti che hanno riportato punteggi di estroversione più alti al BFQ hanno mostrato tempi di risposta significativamente più brevi dei soggetti con punteggi di estroversione più bassi. Questi risultati sembrano suggerire che il livello di estroversione sia una dimensione della personalità in grado di modulare la capacità di discriminare i tratti sociali dei volti, rendendo persone estroverse e socialmente attive più esperte nella valutazione del livello di fiducia attribuibile ad un estraneo.
Baccolo, E., Macchi Cassia, V. (2017). Differenze individuali della capacità di discriminare i tratti sociali dei volti. In Atti del congresso XXIII Congresso Nazionale della Sezione Sperimentale.
Differenze individuali della capacità di discriminare i tratti sociali dei volti
Baccolo, E;Macchi Cassia, V
2017
Abstract
La capacità di discriminare i tratti sociali nei volti delle altre persone, come i tratti che esprimono minaccia (threat) o ispirano fiducia (trustworthiness), è una componente fondamentale della nostra competenza sociale. Gli adulti, ad esempio, tendono a valutare velocemente il carattere di una persona basandosi sui livelli di fiducia che il suo volto esprime (Bar et al., 2006). Con pochissime eccezioni (e.g., Forgeot d’Arc et al., 2016), la ricerca si è ad oggi concentrata sullo studio di questa capacità nella popolazione adulta senza porre sufficiente attenzione alle differenze individuali che potrebbero modularla. Il presente studio intende esplorare la presenza di differenze individuali nella capacità di discriminare i livelli di trustworthiness espressi dal volto, indagando l’esistenza di relazioni tra la sensibilità alla trustworthiness e il livello di estroversione. Ad un campione di 34 soggetti volontari e neurologicamente sani (età media 25 anni) è stato richiesto di compilare il Big Five Questionnaire (BFQ), per la classificazione dei livelli di introversione ed estroversione. In seguito, ad ogni soggetto è stato richiesto di svolgere un compito di discriminazione visiva al computer, implementato con il software MouseTracker (Freeman & Ambady, 2010) e interfacciato con MATLAB (The MathWorks), nel quale il soggetto doveva osservare un volto target e rispondere indicando quale, tra due volti presentati successivamente, fosse più simile al volto target. Gli stimoli utilizzati erano 7 volti artificiali (una identità espressa in sette diversi livelli di trustworthiness, da -3 a +3 deviazioni standard) selezionati dal database messo a punto da Todorov e colleghi (Todorov et al., 2013). A parità di livelli di accuratezza, i soggetti che hanno riportato punteggi di estroversione più alti al BFQ hanno mostrato tempi di risposta significativamente più brevi dei soggetti con punteggi di estroversione più bassi. Questi risultati sembrano suggerire che il livello di estroversione sia una dimensione della personalità in grado di modulare la capacità di discriminare i tratti sociali dei volti, rendendo persone estroverse e socialmente attive più esperte nella valutazione del livello di fiducia attribuibile ad un estraneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.