Reati informatici

Il lavoro (una voce enciclopedica) ricostruisce il percorso che ha portato il legislatore del 1993 a dare rilevanza penale alle nuove forme di criminalità emerse con la diffusione della tecnologia digitale, nonché ad adeguarne la disciplina negli anni successivi, seguendo le indicazioni provenienti dalle fonti sovranazionali. La ricostruzione del quadro normativo esistente muove da un preliminare inquadramento sistematico delle diverse condotte oggetto di incriminazione, per proseguire poi con un'analisi differenziata in base alla tecnica legislativa impiegata per realizzare l'opera di 'ammodernamento' del sistema penale, e in particolare del codice penale: dall'ampliamento dell'ambito di operatività di figure tradizionali di reato, in vario modo conseguito, alla creazione di nuove e autonome ipotesi di reato.L'attenzione è concentrata sui cd. reati informatici in senso stretto, caratterizzati dal fatto che è proprio e solo la commissione del fatto con lo strumento informatico che ha reso indispensabile l'intervento legislativo, per l'irragionevole vuoto di tutela che ne sarebbe altrimenti derivato, alla luce delle norme penali vigenti.