Al centro del saggio è la tesi che non vi sia affatto incompatibilità tra considerazione/valorizzazione della dimensione storica del diritto e caratterizzazione del diritto in chiave analitico-linguistica, ma che, al contrario, proprio dall’approccio al diritto in tale prospettiva si possano trarre elementi utili a far chiarezza sui presupposti e sui meccanismi che consentono, anzi, richiedono di considerare il diritto strumento/prodotto culturale, di cui la storicità si può considerare dimensione costitutiva. L’osservatorio per portare argomenti a sostegno di questa tesi non è, pretenziosamente, rappresentato dalla filosofia analitico-linguistica del diritto nel complessivo sviluppo avuto nelle diverse aree nelle quali se ne è realizzata la diffusione, bensì, viene circoscritto al contesto italiano e, in particolare, alla “Scuola analitica di filosofia e teoria generale del diritto”, che, all’indomani della seconda guerra mondiale, è nata, in Italia, nella linea dell’insegnamento e per impulso di Norberto Bobbio, e, negli anni ’50 e ’60, è stata alimentata, prima che dai contributi dei diversi studiosi che vi si sono poi riconosciuti, dai fondamentali studi dedicati da Uberto Scarpelli alla semiotica del linguaggio prescrittivo, alla definizione del e nel diritto e all’analisi dei concetti giuridici. L’analisi realizzata nel contributo pone in risalto come l’approccio e l’apparato teorico analitico-linguistico destituiscano di fondamento la convinzione che le categorie giuridiche siano “entità” date una volta per tutte e indiscutibili, di cui possa essere fatta applicazione in tutti i campi, così da pervenire all’appropriata, o addirittura scontata, soluzione normativa per le questioni in gioco e, per contro, consentono di liberare le categorie giuridiche – a cominciare da nozioni giuridiche fondamentali, quali, in primo piano, quelle di soggetto di diritto, capacità e persona – dalle paralizzanti ipoteche oggettivistiche e naturalistiche, che ne fanno il luogo di insuperabili controversie, restituendole al tempo e alla storia.
Borsellino, P. (2018). Storicità del diritto e filosofia di orientamento analitico-linguistico. Quale rapporto?. In A. Ballarini (a cura di), La storicità del diritto. Esistenza materiale, filosofia, ermeneutica (pp. 107-128). Torino : Giappichelli.
Storicità del diritto e filosofia di orientamento analitico-linguistico. Quale rapporto?
Borsellino, P.
2018
Abstract
Al centro del saggio è la tesi che non vi sia affatto incompatibilità tra considerazione/valorizzazione della dimensione storica del diritto e caratterizzazione del diritto in chiave analitico-linguistica, ma che, al contrario, proprio dall’approccio al diritto in tale prospettiva si possano trarre elementi utili a far chiarezza sui presupposti e sui meccanismi che consentono, anzi, richiedono di considerare il diritto strumento/prodotto culturale, di cui la storicità si può considerare dimensione costitutiva. L’osservatorio per portare argomenti a sostegno di questa tesi non è, pretenziosamente, rappresentato dalla filosofia analitico-linguistica del diritto nel complessivo sviluppo avuto nelle diverse aree nelle quali se ne è realizzata la diffusione, bensì, viene circoscritto al contesto italiano e, in particolare, alla “Scuola analitica di filosofia e teoria generale del diritto”, che, all’indomani della seconda guerra mondiale, è nata, in Italia, nella linea dell’insegnamento e per impulso di Norberto Bobbio, e, negli anni ’50 e ’60, è stata alimentata, prima che dai contributi dei diversi studiosi che vi si sono poi riconosciuti, dai fondamentali studi dedicati da Uberto Scarpelli alla semiotica del linguaggio prescrittivo, alla definizione del e nel diritto e all’analisi dei concetti giuridici. L’analisi realizzata nel contributo pone in risalto come l’approccio e l’apparato teorico analitico-linguistico destituiscano di fondamento la convinzione che le categorie giuridiche siano “entità” date una volta per tutte e indiscutibili, di cui possa essere fatta applicazione in tutti i campi, così da pervenire all’appropriata, o addirittura scontata, soluzione normativa per le questioni in gioco e, per contro, consentono di liberare le categorie giuridiche – a cominciare da nozioni giuridiche fondamentali, quali, in primo piano, quelle di soggetto di diritto, capacità e persona – dalle paralizzanti ipoteche oggettivistiche e naturalistiche, che ne fanno il luogo di insuperabili controversie, restituendole al tempo e alla storia.File | Dimensione | Formato | |
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