Jean Anouilh nella sua riscrittura di Antigone parla della voglia di vivere di chi si alza per primo e di chi dorme per ultimo, “per vivere ancora un po’ della notte”. Ma i confini del giorno sono anche soglie in cui trattenersi, mondi da rispettare, pur nella spinta affamata di impadronirsi del cielo o di affondare nella terra. L’intervento vuole condurre il conflitto tra le aspirazioni verticali e gli istinti orizzontali verso quegli interstizi di mondo in cui la progettualità di sé prende le mosse insieme del coraggio e della rinuncia, ripercorrendo i passi di tre donne ed un uomo del mito e della tragedia antica. Antigone, Elettra, Persefone e Orfeo sono tormentate figure di guida entro gli inquieti confini interiori di chi è chiamato alla necessità di infrangere ed infrangersi ora nel divieto, ora nella vendetta, ora nella rinuncia e nella trasformazione che strappa. Resistere, opporsi e lottare saranno visti come gesti che non scelgono polemos come noto o facile maestro, ma assumono la responsabilità del contravvenire per inaugurare il varco e attraversare il mattino nel segno di un’appartenenza lontana ma anche di una speranza incarnata.
Mancino, E. (2017). “Per vivere ancora un po’ della notte”. Violare, infrangere e rischiare per educarsi a ciò che non è ancora mai stato.. In F. Antonacci, M. Della Misericordia (a cura di), Il cielo e i violenti. Simboli del sacro e dell'iniziazione (pp. 101-108). Franco Angeli.
“Per vivere ancora un po’ della notte”. Violare, infrangere e rischiare per educarsi a ciò che non è ancora mai stato.
Mancino, E.
2017
Abstract
Jean Anouilh nella sua riscrittura di Antigone parla della voglia di vivere di chi si alza per primo e di chi dorme per ultimo, “per vivere ancora un po’ della notte”. Ma i confini del giorno sono anche soglie in cui trattenersi, mondi da rispettare, pur nella spinta affamata di impadronirsi del cielo o di affondare nella terra. L’intervento vuole condurre il conflitto tra le aspirazioni verticali e gli istinti orizzontali verso quegli interstizi di mondo in cui la progettualità di sé prende le mosse insieme del coraggio e della rinuncia, ripercorrendo i passi di tre donne ed un uomo del mito e della tragedia antica. Antigone, Elettra, Persefone e Orfeo sono tormentate figure di guida entro gli inquieti confini interiori di chi è chiamato alla necessità di infrangere ed infrangersi ora nel divieto, ora nella vendetta, ora nella rinuncia e nella trasformazione che strappa. Resistere, opporsi e lottare saranno visti come gesti che non scelgono polemos come noto o facile maestro, ma assumono la responsabilità del contravvenire per inaugurare il varco e attraversare il mattino nel segno di un’appartenenza lontana ma anche di una speranza incarnata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.