La valutazione dell’erosione idrica, in aree di montagna, fa spesso ricorso a stime modellistiche, le quali però vengono raramente verificate, anche per le difficoltà frapposte dall’ambiente. Nell’area di studio della Val Bregaglia (settore italiano), allo scopo di approfondire la conoscenza dei fenomeni di erosione idrica, è stata pianificata una campagna di rilevamento, nell’ambito della quale sono state descritte e caratterizzate 80 stazioni, scelte come rappresentative dei pedoambienti tipici della valle. Esse sono state distribuite spazialmente lungo i versanti, in punti la cui precisa localizzazione ha tenuto conto dei fattori correlati all’erosione idrica in ambienti montani: esposizione, pendenza, vegetazione e quota; tali fattori sono stati incrociati fra loro per ottenere una significativa casistica degli ambienti della valle, anche dal punto di vista distributivo. In ogni stazione sono stati individuati quadrati di 10 m di lato, al cui interno si sono eseguite osservazioni pedologiche speditive (minipit sottili) per studiare la tipologia degli orizzonti organici, la struttura e il contenuto di sostanza organica. Sono stati misurati gli spessori degli orizzonti organici e degli orizzonti minerali prossimi alla superficie, fino a circa 30 cm di profondità. Per ogni stazione si sono inoltre valutate alcune caratteristiche ambientali, quantificando secondo opportuni descrittori empirici i segni visibili dei fenomeni erosivi in corso o pregressi. Ognuno di questi indicatori di erosione è stato classificato secondo una scala di intensità con valori da 0 a 3. Gli indicatori utilizzati sono stati suddivisi in due gruppi: quelli correlati all’erosione (percentuale di suolo nudo, affioramento di radici, scollamento del suolo, evidenze di scorrimento idrico preferenziale) e quelli correlati alla protezione del suolo (percentuale di pietrosità superficiale, spessore degli orizzonti organici, presenza di macroresti vegetali). Una volta portata a termine la fase di rilevamento di campagna, è stata effettuata l’interpretazione e riclassificazione dei dati raccolti. Trattandosi di indicatori di tipo qualitativo, è stato necessario effettuare un pre-trattamento del dato, al fine di giungere alla creazione di un indice empirico di erosione. Ad ogni descrittore pedologico o indicatore di erosione è stato attribuito un peso, stimato in base alla valutazione della sua importanza nei confronti del processo erosivo. I risultati restituiti dall’elaborazione hanno permesso di associare un valore numerico ad ogni stazione, espressione del predominio di processi erosivi o conservativi. Sono state successivamente definite alcune classi di erosione a copertura dell’intero range di valori restituito dall’indice empirico, dalla classe 0 (erosione nulla) alla classe 4 (erosione molto forte). Secondo questo indice empirico, le zone della Val Bregaglia soggette ad erosione maggiore sono risultate quelle dei pascoli di alta quota, dei lariceti ed in minor misura del bosco di latifoglie, quando in presenza di pendenze elevate. L’indice empirico definito come sopra sembra in grado di descrivere adeguatamente e di sintetizzare l’insieme dei dati raccolti in campo. Ulteriori applicazioni dovranno valutare l’adeguatezza della metodologia all’interno di processi di validazione di modelli di erosione applicati ad aree montane. A tal fine, si ritiene necessario un approfondimento nelle fasi di pretrattamento e pesatura del dato.
Rossetti, A., Comolli, R., D'Amico, M., Ferré, C., Moia, F., Previtali, F. (2008). Metodi qualitativi di valutazione dell'erosione idrica nei suoli di montagna. In Atti del Convegno Una nuova geologia per la Lombardia. Milano.
Metodi qualitativi di valutazione dell'erosione idrica nei suoli di montagna
Ferré, C;PREVITALI, FRANCOPenultimo
2008
Abstract
La valutazione dell’erosione idrica, in aree di montagna, fa spesso ricorso a stime modellistiche, le quali però vengono raramente verificate, anche per le difficoltà frapposte dall’ambiente. Nell’area di studio della Val Bregaglia (settore italiano), allo scopo di approfondire la conoscenza dei fenomeni di erosione idrica, è stata pianificata una campagna di rilevamento, nell’ambito della quale sono state descritte e caratterizzate 80 stazioni, scelte come rappresentative dei pedoambienti tipici della valle. Esse sono state distribuite spazialmente lungo i versanti, in punti la cui precisa localizzazione ha tenuto conto dei fattori correlati all’erosione idrica in ambienti montani: esposizione, pendenza, vegetazione e quota; tali fattori sono stati incrociati fra loro per ottenere una significativa casistica degli ambienti della valle, anche dal punto di vista distributivo. In ogni stazione sono stati individuati quadrati di 10 m di lato, al cui interno si sono eseguite osservazioni pedologiche speditive (minipit sottili) per studiare la tipologia degli orizzonti organici, la struttura e il contenuto di sostanza organica. Sono stati misurati gli spessori degli orizzonti organici e degli orizzonti minerali prossimi alla superficie, fino a circa 30 cm di profondità. Per ogni stazione si sono inoltre valutate alcune caratteristiche ambientali, quantificando secondo opportuni descrittori empirici i segni visibili dei fenomeni erosivi in corso o pregressi. Ognuno di questi indicatori di erosione è stato classificato secondo una scala di intensità con valori da 0 a 3. Gli indicatori utilizzati sono stati suddivisi in due gruppi: quelli correlati all’erosione (percentuale di suolo nudo, affioramento di radici, scollamento del suolo, evidenze di scorrimento idrico preferenziale) e quelli correlati alla protezione del suolo (percentuale di pietrosità superficiale, spessore degli orizzonti organici, presenza di macroresti vegetali). Una volta portata a termine la fase di rilevamento di campagna, è stata effettuata l’interpretazione e riclassificazione dei dati raccolti. Trattandosi di indicatori di tipo qualitativo, è stato necessario effettuare un pre-trattamento del dato, al fine di giungere alla creazione di un indice empirico di erosione. Ad ogni descrittore pedologico o indicatore di erosione è stato attribuito un peso, stimato in base alla valutazione della sua importanza nei confronti del processo erosivo. I risultati restituiti dall’elaborazione hanno permesso di associare un valore numerico ad ogni stazione, espressione del predominio di processi erosivi o conservativi. Sono state successivamente definite alcune classi di erosione a copertura dell’intero range di valori restituito dall’indice empirico, dalla classe 0 (erosione nulla) alla classe 4 (erosione molto forte). Secondo questo indice empirico, le zone della Val Bregaglia soggette ad erosione maggiore sono risultate quelle dei pascoli di alta quota, dei lariceti ed in minor misura del bosco di latifoglie, quando in presenza di pendenze elevate. L’indice empirico definito come sopra sembra in grado di descrivere adeguatamente e di sintetizzare l’insieme dei dati raccolti in campo. Ulteriori applicazioni dovranno valutare l’adeguatezza della metodologia all’interno di processi di validazione di modelli di erosione applicati ad aree montane. A tal fine, si ritiene necessario un approfondimento nelle fasi di pretrattamento e pesatura del dato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.