Il contributo analizza le ragioni che, nella riflessione giusfilosofica, hanno segnato il passaggio “dalla bioetica al biodiritto”, presentando come concetto appropriato di “biodiritto” quello secondo il quale il termine rinvia all’ambito di riflessione sui criteri propriamente giuridici delle scelte e delle prassi biomediche, considerati nei loro rapporti con i criteri reperibili negli altri sistemi regolativi delle condotte individuali e sociali, quali sono le regole morali e deontologiche. Nel saggio vengono illustrati i tempi, i contesti e le ragioni dell’incontro tra bioetica e diritto, per meglio individuare le criticità e le questioni aperte, e, soprattutto, per chiarire il carattere, reale o apparente, di alternative che si vanno prospettando nel dibattito contemporaneo. Dopo aver portato argomenti a sostegno della superabilità della contrapposizione, nella regolazione delle questioni bioetiche, tra diritto ad impronta giurisprudenziale e diritto ad impronta legislativa, al centro del saggio è posta l’analisi dell’alternativa tra diritto quale strumento per la realizzazione di un’unica “Morale” e diritto inteso, invece, come strumento adeguato per approntare garanzie, per la coesistenza e l’esplicazione di diverse concezioni morali sostanziali. Il saggio evidenzia le ragioni, di principio e di fatto, che rendono preferibile la seconda alternativa, mettendo in luce prospettive e implicazioni di una regolazione giuridica della bioetica improntata all’idea di diritto inteso come “regola di compatibilità” tra diversi orientamenti valoriali, piuttosto che come “regola di preponderanza” di un solo sistema di valori.
Borsellino, P. (2010). Tra cultura e norma. In S. Rodotà, M. Tallacchini (a cura di), Trattato di Biodiritto. Ambito e fonti del Biodiritto (pp. 149-167). Milano : Giuffrè.
Tra cultura e norma
BORSELLINO, PATRIZIA
2010
Abstract
Il contributo analizza le ragioni che, nella riflessione giusfilosofica, hanno segnato il passaggio “dalla bioetica al biodiritto”, presentando come concetto appropriato di “biodiritto” quello secondo il quale il termine rinvia all’ambito di riflessione sui criteri propriamente giuridici delle scelte e delle prassi biomediche, considerati nei loro rapporti con i criteri reperibili negli altri sistemi regolativi delle condotte individuali e sociali, quali sono le regole morali e deontologiche. Nel saggio vengono illustrati i tempi, i contesti e le ragioni dell’incontro tra bioetica e diritto, per meglio individuare le criticità e le questioni aperte, e, soprattutto, per chiarire il carattere, reale o apparente, di alternative che si vanno prospettando nel dibattito contemporaneo. Dopo aver portato argomenti a sostegno della superabilità della contrapposizione, nella regolazione delle questioni bioetiche, tra diritto ad impronta giurisprudenziale e diritto ad impronta legislativa, al centro del saggio è posta l’analisi dell’alternativa tra diritto quale strumento per la realizzazione di un’unica “Morale” e diritto inteso, invece, come strumento adeguato per approntare garanzie, per la coesistenza e l’esplicazione di diverse concezioni morali sostanziali. Il saggio evidenzia le ragioni, di principio e di fatto, che rendono preferibile la seconda alternativa, mettendo in luce prospettive e implicazioni di una regolazione giuridica della bioetica improntata all’idea di diritto inteso come “regola di compatibilità” tra diversi orientamenti valoriali, piuttosto che come “regola di preponderanza” di un solo sistema di valori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.