Con la pronuncia del 17 gennaio 2017, il Bundesverfassungsgericht tedesco stabilisce che il partito neonazista NPD e alcune formazioni affiliate non debbano essere sciolte perché non rappresentano un pericolo concreto e attuale per l’ordinamento costituzionale. La decisione del Giudice costituzionale non disconosce che l’ideologia e le attività poste in essere dai movimenti politici appena ricordati abbiano chiara natura neonazista e violìno i principi fondamentali della Legge Fondamentale tedesca; sottolinea, però, come lo scioglimento di un partito politico possa avvenire soltanto nel momento in cui lo stesso rischi di minare dall’interno le istituzioni democratiche federali e/o federate. Il saggio analizza la decisione del 2017 alla luce non solo della normativa e della giurisprudenza costituzionale tedesca sullo scioglimento dei partiti antisistema, ma, anche, nella prospettiva della esperienza italiana sulla stessa problematica. Fra analisi giuridica e riflessione storico-politica, il lavoro giunge a sostenere che (1) la possibilità suggerita dal Bundesverfassungsgericht (per il quale i partiti antisistema andrebbero sciolti solo di fronte al rischio concreto e attuale che possano vincere elezioni politiche e, di conseguenza, erodere dall’interno le istituzioni democratiche) sia particolarmente ardua da realizzare, e che (2) lo scioglimento sia, al contrario, non solo concretamente realizzabile grazie alle opportune garanzie fornite dall’ordinamento giuridico interessato, ma, pure, (3) necessario per impedire la crescita di formazioni antisistema all’interno delle democrazie contemporanee, perché costringe gli aderenti a simili partiti a votare rappresentanti, per quanto voce di ideologie estreme, non pericolosi per la tenuta complessiva della democrazia.
Bonini, M. (2017). La democrazia alla prova dei suoi valori: ripudiare il partito neonazista tedesco senza scioglierlo. OSSERVATORIO COSTITUZIONALE, 2(2).
La democrazia alla prova dei suoi valori: ripudiare il partito neonazista tedesco senza scioglierlo
BONINI, MONICA
2017
Abstract
Con la pronuncia del 17 gennaio 2017, il Bundesverfassungsgericht tedesco stabilisce che il partito neonazista NPD e alcune formazioni affiliate non debbano essere sciolte perché non rappresentano un pericolo concreto e attuale per l’ordinamento costituzionale. La decisione del Giudice costituzionale non disconosce che l’ideologia e le attività poste in essere dai movimenti politici appena ricordati abbiano chiara natura neonazista e violìno i principi fondamentali della Legge Fondamentale tedesca; sottolinea, però, come lo scioglimento di un partito politico possa avvenire soltanto nel momento in cui lo stesso rischi di minare dall’interno le istituzioni democratiche federali e/o federate. Il saggio analizza la decisione del 2017 alla luce non solo della normativa e della giurisprudenza costituzionale tedesca sullo scioglimento dei partiti antisistema, ma, anche, nella prospettiva della esperienza italiana sulla stessa problematica. Fra analisi giuridica e riflessione storico-politica, il lavoro giunge a sostenere che (1) la possibilità suggerita dal Bundesverfassungsgericht (per il quale i partiti antisistema andrebbero sciolti solo di fronte al rischio concreto e attuale che possano vincere elezioni politiche e, di conseguenza, erodere dall’interno le istituzioni democratiche) sia particolarmente ardua da realizzare, e che (2) lo scioglimento sia, al contrario, non solo concretamente realizzabile grazie alle opportune garanzie fornite dall’ordinamento giuridico interessato, ma, pure, (3) necessario per impedire la crescita di formazioni antisistema all’interno delle democrazie contemporanee, perché costringe gli aderenti a simili partiti a votare rappresentanti, per quanto voce di ideologie estreme, non pericolosi per la tenuta complessiva della democrazia.File | Dimensione | Formato | |
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