Overlapping between Science of Education and tightrope walking. Our research aims to investigate the possibility of contaminating education and tightrope walking. Supporting the idea that education should favor the vital balance for each human being and considering tightrope walking as one of the best examples of balance research, the paper tries to analyze and understand the tightrope walker's self-training. In fact, we have chosen to study this topic as a peculiar educational experience, considering balance a target for every educational process. The tightrope walking experience is as intense, condensed and special as any other performing art. This experience must be supported by the cognitive faculty of imagination, because the tightrope walker is led by an insane dream, that of connecting something that is naturally detached. The power of imagination has to guide his walking across the empty space, as he would be walking across life and death. In the same way, education has an impact at an important stage of life and has to be balanced in order to guide every human being

La traversata del funambolo è occasione per una riflessione pedagogica in merito a performance radicate in luoghi estremi, tra terra e cielo, a centinaia di metri d’altezza dal suolo, partendo dal presupposto che ciò che si trova ai margini non sempre è periferico, e anzi può rivelarsi foriero per un radicamento fondativo, un invito a uscire dalla zona di confort per sperimentare altre posture, linguaggi, possibilità. L’esperienza del filo chiede infatti di aderire a nuove regole, per penetrare in uno spazio liminale, uno spazio sacro (sacer) in quanto separato dalla vita ordinaria, che richiede competenza tecnica e disciplinamento corporeo. Indagando il training psicofisico e le performance di questi funamboli emerge come l’equilibrio perfetto, stabile, definitivo, a differenza di quanto comunemente si è soliti pensare, non può sussistere. L’equilibrio si rivela essere condizione dinamica mentre la stasi, ci mostra il performer, equivale alla caduta, allo stesso modo nel percorso formativo, dove la staticità è fine di ogni ricerca e tensione. Anche quando si è in posizione eretta non si può mai restare immobili, anche quando crediamo di esserlo una serie di micromovimenti spostano il nostro peso generando una tensione dinamica, quella stessa tensione che anima la presenza del funambolo (Barba, 1993). È dunque seguendo i passi di Petit e di Loreni sul cavo d’acciaio, decisi e sicuri, che possiamo guardare a ogni percorso veramente formativo come a un attraversamento in bilico tra libertà e rigore, vuoto e pieno, umiltà e tenacia; e all'apprendimento come a una modificazione del comportamento mediante eventi performativi. Se sperimentando elementi quali rischio, sfida e vertigine si giunge a una maggior consapevolezza di sé, in grado di schiudere a una libertà nuova, grazie al superamento dei propri blocchi, delle proprie resistenze e paure, allo stesso modo possiamo guardare al training del funambolo come a una pratica di disciplinamento psicofisico per la formazione di ciascun essere umano, pratica estrema questa, in quanto a rischio è la vita dello stesso performer, non per essere negata, al contrario intensificata e valorizzata. Se vivendo momenti di intensa emozione e concentrazione appaghiamo il naturale bisogno di ritualità, di sperimentare momenti separati dal quotidiano, momenti eccezionali in cui “crescere”, possiamo capire il legame tra questa disciplina e l’educazione, che si nutre di esperienze speciali, che danno un ritmo al tempo, per consentire di divenire qualcosa di più grande. È quando abitiamo in questa zona di confine, sul limitare di una linea sottile, che diamo possibilità al nuovo di schiudersi, collegando luoghi e persone che altrimenti sarebbero destinati a essere separate per sempre.

Antonacci, F., Schiavone, G. (2017). Sconfinamenti tra pedagogia e funambolismo. H-ERMES, 2017(9), 163-176 [10.1285/i22840753n9p163].

Sconfinamenti tra pedagogia e funambolismo

ANTONACCI, FRANCESCA;SCHIAVONE, GIULIA
2017

Abstract

Overlapping between Science of Education and tightrope walking. Our research aims to investigate the possibility of contaminating education and tightrope walking. Supporting the idea that education should favor the vital balance for each human being and considering tightrope walking as one of the best examples of balance research, the paper tries to analyze and understand the tightrope walker's self-training. In fact, we have chosen to study this topic as a peculiar educational experience, considering balance a target for every educational process. The tightrope walking experience is as intense, condensed and special as any other performing art. This experience must be supported by the cognitive faculty of imagination, because the tightrope walker is led by an insane dream, that of connecting something that is naturally detached. The power of imagination has to guide his walking across the empty space, as he would be walking across life and death. In the same way, education has an impact at an important stage of life and has to be balanced in order to guide every human being
Articolo in rivista - Articolo scientifico
Imagination, balance, embodied education, tightrope walking, self-training
Italian
2017
2017
9
163
176
none
Antonacci, F., Schiavone, G. (2017). Sconfinamenti tra pedagogia e funambolismo. H-ERMES, 2017(9), 163-176 [10.1285/i22840753n9p163].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/157935
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