I depositi di minerali utili che sono distribuiti sul territorio delle tre provincie lombarde di Lecco, Bergamo e Brescia e che hanno dato in passato, e localmente danno ancora, luogo ad attività estrattive, possono essere inquadrati, dal punto di vista giacimentologico, in base alla sostanza minerale o metallo per cui sono stati coltivati, alla loro forma e giacitura e in rapporto alla roccia incassante. Partendo dalle unità geologiche più antiche, cioè dalle rocce metamorfiche del Basamento Cristallino Sudalpino, poste nella fascia settentrionale delle tre provincie, nella zona dell’alto Lario furono attivi numerosi cantieri sia per corpi pegmatitici nei micascisti, con feldspato prevalentemente potassico, sia per filoni pegmatitici ad albite e quarzo prevalenti. A partire dal Lago di Como e dalla Valsassina, lungo una fascia prossima al crinale delle Orobie Valtellinesi, decorrente da Ovest fino alla Val Paisco come estremo nord-orientale e più a Sud anche in Val Trompia, furono coltivati intensamente per il ferro, numerosi corpi soprattutto filoniani a siderite prevalente. Di queste mineralizzazioni sorprende, più che la quantità di minerale estratto, la costante ricorrenza entro litologie ben definite del Basamento Cristallino Sudalpino per un’estensione geografica notevole, di circa un centinaio di chilometri, dal Lago di Como alla Val Camonica. Mineralizzazioni filoniane a prevalenti solfuri polimetallici in ganghe quarzoso - sideritiche, ospitate all’interno del Basamento Sudalpino o nell’immediato intorno Basamento – Copertura Permo-Carbonifera, sono state sfruttate in varie località della Lombardia. Esse sono concentrate nella parte centro-orientale, ad esempio argento in Val Seriana, solfuri misti, rame e bismuto in Val Camonica e di nuovo argento in Val Trompia. Localmente questo tipo di corpi può arricchirsi in modo estremo di ganga, soprattutto fluoritica, dando luogo a giacimenti di notevole tonnellaggio, in cui i solfuri metallici e l’argento costituiscono solo sotto-prodotti, come il caso della miniera di fluorite della Torgola-Graticelle in Val Trompia. Nelle potenti sequenze di rocce vulcano – clastiche della copertura carbonifero-permiana, giacenti sopra le rocce metamorfiche del Basamento Sudalpino, troviamo, distribuite dal Varesotto alla Val Seriana e poi in Val Camonica fino alla Val Trompia, una ricca serie di mineralizzazioni per lo più filoniane che sono state intensamente sfruttate, soprattutto nel 20° secolo. Si tratta prevalentemente di corpi ricchi in barite e/o fluorite, anche se sovente venivano recuperate anche discrete quantità di metalli, presenti come solfuri, come Pb, Zn, Ag; talora prevaleva la siderite e in questo caso venivano coltivati per il ferro. E’ verosimile che le faglie in cui sono ospitati questi depositi siano anche espressione di una vivace vulcano-tettonica attiva nel Permiano e che parte delle mineralizzazioni si sia messa in posto già a quell’epoca per fenomeni idrotermali connessi al magmatismo. Un caso a parte è rappresentato dalle mineralizzazioni ad uranio che, presenti soprattutto nelle rocce ignimbritiche permiane della Formazione di Collio in Val Seriana e al contatto tettonico tra queste e il Basamento Cristallino, sono state cubate e tracciate da gallerie di preparazione ma non sono mai state coltivate. Alla base della Serie Triassica, in rapporti di strettissimo legame con una tipica sequenza sedimentaria di arenarie, siltiti e calcari più o meno fossiliferi, nota come formazione del Servino, troviamo mineralizzazioni stratiformi a siderite. Esse, note da tempo, hanno una notevole estensione e continuità laterale in Lombardia. Intensamente sfruttate, a partire da epoche remote fino alla completa chiusura delle miniere negli anni ’60, favorirono sicuramente la nascita e lo sviluppo di un’industria siderurgica e metallurgica locale. Intervallate ai banchi a siderite del Servino sono state coltivate intensamente anche mineralizzazioni filoniane a barite, soprattutto nelle miniere dell’alta Val di Scalve in provincia di Bergamo e nelle vicinanze di Pisogne in provincia di Brescia. Nelle serie carbonatiche triassiche, in corrispondenza del passaggio stratigrafico Ladinico – Carnico, tradizionalmente denominato “Metallifero”, si trovano, dalla provincia di Lecco a quella di Brescia, corpi lenticolari, colonnari e/o stratiformi con minerali di zinco, piombo, fluorite e barite. Molto noto e importante è stato il distretto delle miniere piombo - zincifere di Gorno-Oneta, in Val del Riso. Infine, soprattutto nella fascia montuosa delle tre provincie più vicina alla pianura, alcune formazioni calcareo-marnose del Trias superiore, del Giurassico, del Cretaceo o del Paleogene hanno fornito e forniscono attualmente materia prima per l’industria del cemento, la cosiddetta marna da cemento. Sebbene propriamente non considerabili come materiali di 1° categoria, anche argille per laterizi, dolomia per uso industriale, gesso da cottura, e calcare per calce vengono prodotti in Lombardia.

Rodeghiero, F. (2004). Caratteri giacimentologici dei siti minerari compresi nelle provincie di Lecco, Bergamo e Brescia. In I siti minerari abbandonati e dismessi delle Alpi e Prealpi Lombarde. Recupero e valorizzazione. Milano : [s.n.].

Caratteri giacimentologici dei siti minerari compresi nelle provincie di Lecco, Bergamo e Brescia

RODEGHIERO, FRANCO
2004

Abstract

I depositi di minerali utili che sono distribuiti sul territorio delle tre provincie lombarde di Lecco, Bergamo e Brescia e che hanno dato in passato, e localmente danno ancora, luogo ad attività estrattive, possono essere inquadrati, dal punto di vista giacimentologico, in base alla sostanza minerale o metallo per cui sono stati coltivati, alla loro forma e giacitura e in rapporto alla roccia incassante. Partendo dalle unità geologiche più antiche, cioè dalle rocce metamorfiche del Basamento Cristallino Sudalpino, poste nella fascia settentrionale delle tre provincie, nella zona dell’alto Lario furono attivi numerosi cantieri sia per corpi pegmatitici nei micascisti, con feldspato prevalentemente potassico, sia per filoni pegmatitici ad albite e quarzo prevalenti. A partire dal Lago di Como e dalla Valsassina, lungo una fascia prossima al crinale delle Orobie Valtellinesi, decorrente da Ovest fino alla Val Paisco come estremo nord-orientale e più a Sud anche in Val Trompia, furono coltivati intensamente per il ferro, numerosi corpi soprattutto filoniani a siderite prevalente. Di queste mineralizzazioni sorprende, più che la quantità di minerale estratto, la costante ricorrenza entro litologie ben definite del Basamento Cristallino Sudalpino per un’estensione geografica notevole, di circa un centinaio di chilometri, dal Lago di Como alla Val Camonica. Mineralizzazioni filoniane a prevalenti solfuri polimetallici in ganghe quarzoso - sideritiche, ospitate all’interno del Basamento Sudalpino o nell’immediato intorno Basamento – Copertura Permo-Carbonifera, sono state sfruttate in varie località della Lombardia. Esse sono concentrate nella parte centro-orientale, ad esempio argento in Val Seriana, solfuri misti, rame e bismuto in Val Camonica e di nuovo argento in Val Trompia. Localmente questo tipo di corpi può arricchirsi in modo estremo di ganga, soprattutto fluoritica, dando luogo a giacimenti di notevole tonnellaggio, in cui i solfuri metallici e l’argento costituiscono solo sotto-prodotti, come il caso della miniera di fluorite della Torgola-Graticelle in Val Trompia. Nelle potenti sequenze di rocce vulcano – clastiche della copertura carbonifero-permiana, giacenti sopra le rocce metamorfiche del Basamento Sudalpino, troviamo, distribuite dal Varesotto alla Val Seriana e poi in Val Camonica fino alla Val Trompia, una ricca serie di mineralizzazioni per lo più filoniane che sono state intensamente sfruttate, soprattutto nel 20° secolo. Si tratta prevalentemente di corpi ricchi in barite e/o fluorite, anche se sovente venivano recuperate anche discrete quantità di metalli, presenti come solfuri, come Pb, Zn, Ag; talora prevaleva la siderite e in questo caso venivano coltivati per il ferro. E’ verosimile che le faglie in cui sono ospitati questi depositi siano anche espressione di una vivace vulcano-tettonica attiva nel Permiano e che parte delle mineralizzazioni si sia messa in posto già a quell’epoca per fenomeni idrotermali connessi al magmatismo. Un caso a parte è rappresentato dalle mineralizzazioni ad uranio che, presenti soprattutto nelle rocce ignimbritiche permiane della Formazione di Collio in Val Seriana e al contatto tettonico tra queste e il Basamento Cristallino, sono state cubate e tracciate da gallerie di preparazione ma non sono mai state coltivate. Alla base della Serie Triassica, in rapporti di strettissimo legame con una tipica sequenza sedimentaria di arenarie, siltiti e calcari più o meno fossiliferi, nota come formazione del Servino, troviamo mineralizzazioni stratiformi a siderite. Esse, note da tempo, hanno una notevole estensione e continuità laterale in Lombardia. Intensamente sfruttate, a partire da epoche remote fino alla completa chiusura delle miniere negli anni ’60, favorirono sicuramente la nascita e lo sviluppo di un’industria siderurgica e metallurgica locale. Intervallate ai banchi a siderite del Servino sono state coltivate intensamente anche mineralizzazioni filoniane a barite, soprattutto nelle miniere dell’alta Val di Scalve in provincia di Bergamo e nelle vicinanze di Pisogne in provincia di Brescia. Nelle serie carbonatiche triassiche, in corrispondenza del passaggio stratigrafico Ladinico – Carnico, tradizionalmente denominato “Metallifero”, si trovano, dalla provincia di Lecco a quella di Brescia, corpi lenticolari, colonnari e/o stratiformi con minerali di zinco, piombo, fluorite e barite. Molto noto e importante è stato il distretto delle miniere piombo - zincifere di Gorno-Oneta, in Val del Riso. Infine, soprattutto nella fascia montuosa delle tre provincie più vicina alla pianura, alcune formazioni calcareo-marnose del Trias superiore, del Giurassico, del Cretaceo o del Paleogene hanno fornito e forniscono attualmente materia prima per l’industria del cemento, la cosiddetta marna da cemento. Sebbene propriamente non considerabili come materiali di 1° categoria, anche argille per laterizi, dolomia per uso industriale, gesso da cottura, e calcare per calce vengono prodotti in Lombardia.
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siti minerari, provincie Lecco, Bergamo, Brescia
Italian
I siti minerari abbandonati e dismessi delle Alpi e Prealpi Lombarde. Recupero e valorizzazione
2004
I siti minerari abbandonati e dismessi delle Alpi e Prealpi Lombarde. Recupero e valorizzazione
ott-2004
none
Rodeghiero, F. (2004). Caratteri giacimentologici dei siti minerari compresi nelle provincie di Lecco, Bergamo e Brescia. In I siti minerari abbandonati e dismessi delle Alpi e Prealpi Lombarde. Recupero e valorizzazione. Milano : [s.n.].
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