Dopo una premessa di sapore autobiografico sul mutamento di immagini della Prima e della Seconda Guerra mondiale nella coscienza di un baby-boomer italiano, l’autore ricostruisce il tormentato percorso di Piero Jahier e il progressivo emergere delle contraddizioni che caratterizzarono l’atteggiamento degli intellettuali verso la guerra. Dapprima un interventismo vivace e polemico, temperato da un vena solidaristica che distingue Jahier dai sodali di “Lacerba”; quindi, nelle pagine di Con me e con gli alpini, un’ambigua oscillazione fra atteggiamento paternalistico-pedagogico verso la truppa e identificazione empatica con il popolo contadino; infine, in testi sparsi, in versi e in prosa (poesie tarde, come Ultima marcia, o pagine di diario difficilmente databili) il graduale affiorare di sentimenti pacifisti.
Barenghi, M. (2017). Jahier, compagnia e solitudine. In C. Gigante (a cura di), Rappresentazione e memoria. La "quarta" guerra d'indipendenza (pp. 77-92). Firenze : Cesati.
Jahier, compagnia e solitudine
BARENGHI, MARIO LUIGI
2017
Abstract
Dopo una premessa di sapore autobiografico sul mutamento di immagini della Prima e della Seconda Guerra mondiale nella coscienza di un baby-boomer italiano, l’autore ricostruisce il tormentato percorso di Piero Jahier e il progressivo emergere delle contraddizioni che caratterizzarono l’atteggiamento degli intellettuali verso la guerra. Dapprima un interventismo vivace e polemico, temperato da un vena solidaristica che distingue Jahier dai sodali di “Lacerba”; quindi, nelle pagine di Con me e con gli alpini, un’ambigua oscillazione fra atteggiamento paternalistico-pedagogico verso la truppa e identificazione empatica con il popolo contadino; infine, in testi sparsi, in versi e in prosa (poesie tarde, come Ultima marcia, o pagine di diario difficilmente databili) il graduale affiorare di sentimenti pacifisti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.