Introduzione e Scopo del Lavoro - Le osservazioni di aneurismi dell’arteria splenica sono aumentate negli anni più recenti, per l’uso più frequente di metodiche diagnostiche quali Ecografia, Ecodoppler, Tomografia Computerizzata (TC) e Risonanza Magnetica (RM), ponendo quindi spesso il quesito sulla miglior condotta terapeutica da tenere nei confronti di questi. Materiali e Metodi - Partendo da alcune osservazioni personali, rivedendo quindi i dati riportati nella recente letteratura, i vantaggi e le complicanze delle diverse metodiche utilizzabili: chirurgia tradizionale “aperta”, embolizzazione, esclusione con stent graft, chirurgia laparoscopica, con o senza splenectomia associata, vogliamo definire quale sia l’indicazione terapeutica più opportuna. Discussione - Gli aneurismi dell’arteria splenica sono lesioni rare, con incidenze riportate dallo 0,1 al 10%, essi costituiscono la più frequente localizzazione degli aneurismi viscerali, terzo tipo d’arteria addominale colpita, dopo aorta ed iliache, in soggetti adulti, intorno ai 60 anni. Sono molto più frequenti nel sesso femminile, presentano associazione significativa con gravidanza, ipertensione arteriosa, ipertensione portale. Sono spesso di natura fibrodisplastica, anche se le alterazioni più frequentemente rilevate sono di natura arteriosclerotica e calcifica, la morfologia è tipicamente sacculare. Le possibili complicanze dell’aneurisma splenico sono il progressivo aumento di volume, la trombosi, l’embolizzazione ed ovviamente la rottura, con emorragie gravi e mortali, anche se la maggioranza dei casi diagnosticati sono di aneurismi asintomatici. L’indicazione terapeutica è al trattamento chirurgico, se la lesione supera i 2 centimetri di diametro, mostra tendenza evolutiva o presenta una sintomatologia. La chirurgia tradizionale prevede la legatura dell’arteria splenica, con o senza asportazione dell’aneurisma, o la sua ricostruzione. L’abbondante perfusione collaterale permette nella maggior parte dei casi la conservazione della milza, pur dopo interruzione dell’arteria, anche se la facilità di lacerazioni capsulari e parenchimali ne consiglia talora l’asportazione. Lo stretto rapporto con il pancreas, specie degli aneurismi più prossimali, impone un’attenta dissezione, o la scelta della semplice esclusione, onde evitare complicanze legate a pancreatite secondaria. Il trattamento endovascolare ideale prevede il posizionamento di stent ricoperti, con esclusione della sacca. La tortuosità dell’arteria e le abbondanti calcificazioni la rendono però sovente difficoltosa. La morfologia prevalentemente sacculare permette spesso un’embolizzazione mediante spirali, cianoacrilati od iniezioni di trombina, con trombosi dell’aneurisma. Complicanze da non sottovalutare, per tutte le procedure endovascolari, sono tuttavia la rottura, l’embolizzazione con infarti splenici, lo sviluppo di ascessi e la riabitazione dell’aneurisma. Le tecniche laparoscopiche consentono un approccio ad invasività ridotta, di poco superiore alle endovascolari. Le metodiche prevedono la semplice legatura o la resezione dell’aneurisma, seguita o meno da splenectomia. Vi sono anche reports isolati di ricostruzione laparoscopica. Conclusioni - L’aneurisma dell’arteria splenica è raro, perlopiù asintomatico, la rottura è d’altronde spesso mortale. Il trattamento è dunque indicato, attraverso chirurgia aperta, endovascolare o laparoscopica. Le diverse metodiche presentano vantaggi e limiti, la loro scelta dipenderà dunque dalla morfologia dell’arteria e dalle caratteristiche del singolo paziente.

Mingazzini, P., Deleo, G., Liloia, A., Piglionica, M., Biasi, G. (2006). Aneurisma dell’Arteria Splenica – Chirurgia Tradizionale, Endovascolare o Laparoscopica?. ITALIAN JOURNAL OF VASCULAR AND ENDOVASCULAR SURGERY, 13(1), 46-47.

Aneurisma dell’Arteria Splenica – Chirurgia Tradizionale, Endovascolare o Laparoscopica?

MINGAZZINI, PAOLO;
2006

Abstract

Introduzione e Scopo del Lavoro - Le osservazioni di aneurismi dell’arteria splenica sono aumentate negli anni più recenti, per l’uso più frequente di metodiche diagnostiche quali Ecografia, Ecodoppler, Tomografia Computerizzata (TC) e Risonanza Magnetica (RM), ponendo quindi spesso il quesito sulla miglior condotta terapeutica da tenere nei confronti di questi. Materiali e Metodi - Partendo da alcune osservazioni personali, rivedendo quindi i dati riportati nella recente letteratura, i vantaggi e le complicanze delle diverse metodiche utilizzabili: chirurgia tradizionale “aperta”, embolizzazione, esclusione con stent graft, chirurgia laparoscopica, con o senza splenectomia associata, vogliamo definire quale sia l’indicazione terapeutica più opportuna. Discussione - Gli aneurismi dell’arteria splenica sono lesioni rare, con incidenze riportate dallo 0,1 al 10%, essi costituiscono la più frequente localizzazione degli aneurismi viscerali, terzo tipo d’arteria addominale colpita, dopo aorta ed iliache, in soggetti adulti, intorno ai 60 anni. Sono molto più frequenti nel sesso femminile, presentano associazione significativa con gravidanza, ipertensione arteriosa, ipertensione portale. Sono spesso di natura fibrodisplastica, anche se le alterazioni più frequentemente rilevate sono di natura arteriosclerotica e calcifica, la morfologia è tipicamente sacculare. Le possibili complicanze dell’aneurisma splenico sono il progressivo aumento di volume, la trombosi, l’embolizzazione ed ovviamente la rottura, con emorragie gravi e mortali, anche se la maggioranza dei casi diagnosticati sono di aneurismi asintomatici. L’indicazione terapeutica è al trattamento chirurgico, se la lesione supera i 2 centimetri di diametro, mostra tendenza evolutiva o presenta una sintomatologia. La chirurgia tradizionale prevede la legatura dell’arteria splenica, con o senza asportazione dell’aneurisma, o la sua ricostruzione. L’abbondante perfusione collaterale permette nella maggior parte dei casi la conservazione della milza, pur dopo interruzione dell’arteria, anche se la facilità di lacerazioni capsulari e parenchimali ne consiglia talora l’asportazione. Lo stretto rapporto con il pancreas, specie degli aneurismi più prossimali, impone un’attenta dissezione, o la scelta della semplice esclusione, onde evitare complicanze legate a pancreatite secondaria. Il trattamento endovascolare ideale prevede il posizionamento di stent ricoperti, con esclusione della sacca. La tortuosità dell’arteria e le abbondanti calcificazioni la rendono però sovente difficoltosa. La morfologia prevalentemente sacculare permette spesso un’embolizzazione mediante spirali, cianoacrilati od iniezioni di trombina, con trombosi dell’aneurisma. Complicanze da non sottovalutare, per tutte le procedure endovascolari, sono tuttavia la rottura, l’embolizzazione con infarti splenici, lo sviluppo di ascessi e la riabitazione dell’aneurisma. Le tecniche laparoscopiche consentono un approccio ad invasività ridotta, di poco superiore alle endovascolari. Le metodiche prevedono la semplice legatura o la resezione dell’aneurisma, seguita o meno da splenectomia. Vi sono anche reports isolati di ricostruzione laparoscopica. Conclusioni - L’aneurisma dell’arteria splenica è raro, perlopiù asintomatico, la rottura è d’altronde spesso mortale. Il trattamento è dunque indicato, attraverso chirurgia aperta, endovascolare o laparoscopica. Le diverse metodiche presentano vantaggi e limiti, la loro scelta dipenderà dunque dalla morfologia dell’arteria e dalle caratteristiche del singolo paziente.
Campo DC Valore Lingua
dc.authority.academicField2000 MED/22 - CHIRURGIA VASCOLARE it
dc.authority.academicField2000 MED/18 - CHIRURGIA GENERALE it
dc.authority.ancejournal ITALIAN JOURNAL OF VASCULAR AND ENDOVASCULAR SURGERY -
dc.authority.people MINGAZZINI, PAOLO it
dc.authority.people Deleo, G -
dc.authority.people Liloia, A -
dc.authority.people Piglionica, MR -
dc.authority.people Biasi, G. -
dc.collection.id.s e39773c1-7ce2-35a3-e053-3a05fe0aac26 *
dc.collection.name 01 - Articolo su rivista *
dc.contributor.faculty FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA *
dc.date.accessioned 2010-08-12T09:01:11Z -
dc.date.available 2010-08-12T09:01:11Z -
dc.date.issued 2006-06 -
dc.description.abstract Introduzione e Scopo del Lavoro - Le osservazioni di aneurismi dell’arteria splenica sono aumentate negli anni più recenti, per l’uso più frequente di metodiche diagnostiche quali Ecografia, Ecodoppler, Tomografia Computerizzata (TC) e Risonanza Magnetica (RM), ponendo quindi spesso il quesito sulla miglior condotta terapeutica da tenere nei confronti di questi. Materiali e Metodi - Partendo da alcune osservazioni personali, rivedendo quindi i dati riportati nella recente letteratura, i vantaggi e le complicanze delle diverse metodiche utilizzabili: chirurgia tradizionale “aperta”, embolizzazione, esclusione con stent graft, chirurgia laparoscopica, con o senza splenectomia associata, vogliamo definire quale sia l’indicazione terapeutica più opportuna. Discussione - Gli aneurismi dell’arteria splenica sono lesioni rare, con incidenze riportate dallo 0,1 al 10%, essi costituiscono la più frequente localizzazione degli aneurismi viscerali, terzo tipo d’arteria addominale colpita, dopo aorta ed iliache, in soggetti adulti, intorno ai 60 anni. Sono molto più frequenti nel sesso femminile, presentano associazione significativa con gravidanza, ipertensione arteriosa, ipertensione portale. Sono spesso di natura fibrodisplastica, anche se le alterazioni più frequentemente rilevate sono di natura arteriosclerotica e calcifica, la morfologia è tipicamente sacculare. Le possibili complicanze dell’aneurisma splenico sono il progressivo aumento di volume, la trombosi, l’embolizzazione ed ovviamente la rottura, con emorragie gravi e mortali, anche se la maggioranza dei casi diagnosticati sono di aneurismi asintomatici. L’indicazione terapeutica è al trattamento chirurgico, se la lesione supera i 2 centimetri di diametro, mostra tendenza evolutiva o presenta una sintomatologia. La chirurgia tradizionale prevede la legatura dell’arteria splenica, con o senza asportazione dell’aneurisma, o la sua ricostruzione. L’abbondante perfusione collaterale permette nella maggior parte dei casi la conservazione della milza, pur dopo interruzione dell’arteria, anche se la facilità di lacerazioni capsulari e parenchimali ne consiglia talora l’asportazione. Lo stretto rapporto con il pancreas, specie degli aneurismi più prossimali, impone un’attenta dissezione, o la scelta della semplice esclusione, onde evitare complicanze legate a pancreatite secondaria. Il trattamento endovascolare ideale prevede il posizionamento di stent ricoperti, con esclusione della sacca. La tortuosità dell’arteria e le abbondanti calcificazioni la rendono però sovente difficoltosa. La morfologia prevalentemente sacculare permette spesso un’embolizzazione mediante spirali, cianoacrilati od iniezioni di trombina, con trombosi dell’aneurisma. Complicanze da non sottovalutare, per tutte le procedure endovascolari, sono tuttavia la rottura, l’embolizzazione con infarti splenici, lo sviluppo di ascessi e la riabitazione dell’aneurisma. Le tecniche laparoscopiche consentono un approccio ad invasività ridotta, di poco superiore alle endovascolari. Le metodiche prevedono la semplice legatura o la resezione dell’aneurisma, seguita o meno da splenectomia. Vi sono anche reports isolati di ricostruzione laparoscopica. Conclusioni - L’aneurisma dell’arteria splenica è raro, perlopiù asintomatico, la rottura è d’altronde spesso mortale. Il trattamento è dunque indicato, attraverso chirurgia aperta, endovascolare o laparoscopica. Le diverse metodiche presentano vantaggi e limiti, la loro scelta dipenderà dunque dalla morfologia dell’arteria e dalle caratteristiche del singolo paziente. it
dc.description.allpeople Mingazzini, P; Deleo, G; Liloia, A; Piglionica, M; Biasi, G -
dc.description.allpeopleoriginal Mingazzini, P; Deleo, G; Liloia, A; Piglionica, MR; Biasi, G it
dc.description.fulltext none en
dc.description.fulltextoriginal none en
dc.description.numberofauthors 5 -
dc.description.otherinformation Comunicazione a Convegno - "Arteriopatie Viscerali" - Firenze 2006 it
dc.identifier.citation Mingazzini, P., Deleo, G., Liloia, A., Piglionica, M., Biasi, G. (2006). Aneurisma dell’Arteria Splenica – Chirurgia Tradizionale, Endovascolare o Laparoscopica?. ITALIAN JOURNAL OF VASCULAR AND ENDOVASCULAR SURGERY, 13(1), 46-47. it
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10281/14824 -
dc.language.iso ita it
dc.publisher.country IT it
dc.publisher.name Minerva Medica it
dc.relation.firstpage 46 it
dc.relation.issue 1 it
dc.relation.lastpage 47 it
dc.relation.volume 13 it
dc.subject.keywords Aneurysm, Splenic artery, Surgical Repair, Laparoscopic Surgery, Endovascular Surgery, Vascular Surgery it
dc.subject.singlekeyword Aneurysm *
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dc.title Aneurisma dell’Arteria Splenica – Chirurgia Tradizionale, Endovascolare o Laparoscopica? it
dc.type Articolo su rivista -
dc.type.circulation Rilevanza internazionale it
dc.type.contribution Abstract in rivista it
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dc.type.full Pubblicazioni::01 - Articolo su rivista it
dc.type.impactfactor no it
dc.type.miur 266 en
dc.type.publicationstatus Pubblicato it
dc.type.referee Sì, ma tipo non specificato it
dc.type.research Scientifica it
iris.orcid.lastModifiedDate 2023/06/02 09:19:00 *
iris.orcid.lastModifiedMillisecond 1685690340793 *
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Appare nelle tipologie: 01 - Articolo su rivista
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