Rispetto ad altri paesi europei, il sistema italiano del diritto fiscale dell’arte si presenta come occasionale, non strutturato e frutto di scelte sovente determinate da interessi contingenti, piuttosto che da un disegno di sistema coerente. Eppure, il nostro ordinamento presenta una normativa fiscale di grande vantaggio per il collezionista dal punto di vista del diritto delle successioni, delle donazioni, della disciplina del trust, per l’assenza sia di una tassazione sul patrimonio artistico posseduto sia di una specifica disposizione in materia di capital gain nell’ambito del mercato dell’arte; questi vantaggi, tuttavia, sono volti a supportare investimenti destinati a essere fruiti esclusivamente a livello privato, mancando, invece, un sistema strutturale di incentivi al mecenatismo di pubblica utilità, soprattutto per quanto concerne il sostengo al contemporaneo. Diversamente da ciò che avviene in Italia, in Francia, UK, Usa, Germania e Spagna il legislatore ha individuato efficaci misure per incentivare gli investimenti, dei privati e delle imprese, connotati da scopi di pubblica utilità con l’intento anche di sostenere la produzione di cultura contemporanea E' ben vero che con la recente normativa italiana che ha introdotto l’Art Bonus sono state adottate anche nel nostro ordinamento alternative previsioni di favore, definite nuove ipotesi di supporto economico: ciò non di meno non è stata esaustivamente soddisfatta l'istanza di nuovi provvedimenti anche legislativi e l'introduzione di istituti per un più efficace supporto all’investimento privato in opere d’arte e all’apertura delle collezioni (oggi invisibili) al pubblico. Appare urgente definire un nuovo sistema per rilanciare il mecenatismo privato.
Donati, A. (2017). Dall’invisibile al visibile: intenti sociali del collezionismo in Francia, USA, UK. Intervento presentato a: Arte invisibile. Collezioni e territorio: una nuova mappa per Milano - OpenCare Frigoriferi Milanesi, Milano, Italia.
Dall’invisibile al visibile: intenti sociali del collezionismo in Francia, USA, UK
Donati, A
2017
Abstract
Rispetto ad altri paesi europei, il sistema italiano del diritto fiscale dell’arte si presenta come occasionale, non strutturato e frutto di scelte sovente determinate da interessi contingenti, piuttosto che da un disegno di sistema coerente. Eppure, il nostro ordinamento presenta una normativa fiscale di grande vantaggio per il collezionista dal punto di vista del diritto delle successioni, delle donazioni, della disciplina del trust, per l’assenza sia di una tassazione sul patrimonio artistico posseduto sia di una specifica disposizione in materia di capital gain nell’ambito del mercato dell’arte; questi vantaggi, tuttavia, sono volti a supportare investimenti destinati a essere fruiti esclusivamente a livello privato, mancando, invece, un sistema strutturale di incentivi al mecenatismo di pubblica utilità, soprattutto per quanto concerne il sostengo al contemporaneo. Diversamente da ciò che avviene in Italia, in Francia, UK, Usa, Germania e Spagna il legislatore ha individuato efficaci misure per incentivare gli investimenti, dei privati e delle imprese, connotati da scopi di pubblica utilità con l’intento anche di sostenere la produzione di cultura contemporanea E' ben vero che con la recente normativa italiana che ha introdotto l’Art Bonus sono state adottate anche nel nostro ordinamento alternative previsioni di favore, definite nuove ipotesi di supporto economico: ciò non di meno non è stata esaustivamente soddisfatta l'istanza di nuovi provvedimenti anche legislativi e l'introduzione di istituti per un più efficace supporto all’investimento privato in opere d’arte e all’apertura delle collezioni (oggi invisibili) al pubblico. Appare urgente definire un nuovo sistema per rilanciare il mecenatismo privato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.