Popoli che si spostano e gruppi numerosi di italiani che li accolgono, che offrono cibo, che si organizzano. Viaggi, spostamenti di fortuna, grandi speranze. Accade così da secoli. Non c’è luogo né regione che si affaccia sul Mediterraneo che non conservi una memoria stratificata di viaggi, di pellegrini e mercanti, di gente in fuga da altri paesi e di arrivi, di storie che a un certo punto si sono fuse, di contatti insoliti, di commerci improbabili. Ciò vale per i territori interni e per quelli frontalieri. Ne sono testimonianza le tante lingue minoritarie storiche parlate sul territorio italiano e tutelate come una ricchezza culturale di tutti, da non disperdere.

Giusti, M. (2015). I profughi eritrei nelle grandi stazioni. DONNA IN AFFARI.

I profughi eritrei nelle grandi stazioni

GIUSTI, MARIANGELA
Primo
2015

Abstract

Popoli che si spostano e gruppi numerosi di italiani che li accolgono, che offrono cibo, che si organizzano. Viaggi, spostamenti di fortuna, grandi speranze. Accade così da secoli. Non c’è luogo né regione che si affaccia sul Mediterraneo che non conservi una memoria stratificata di viaggi, di pellegrini e mercanti, di gente in fuga da altri paesi e di arrivi, di storie che a un certo punto si sono fuse, di contatti insoliti, di commerci improbabili. Ciò vale per i territori interni e per quelli frontalieri. Ne sono testimonianza le tante lingue minoritarie storiche parlate sul territorio italiano e tutelate come una ricchezza culturale di tutti, da non disperdere.
Articolo in rivista - Review Essay
Educazione interculturale, territori urbani, profughi in transito
Italian
16-giu-2015
2015
none
Giusti, M. (2015). I profughi eritrei nelle grandi stazioni. DONNA IN AFFARI.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/142347
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