Si Mohand ou-Mhand, the troubled “bohémien” poet who sang both love and the tragedy of a people, is rightly regarded as the national poet of the Berbers of Kabylia. He was struck, with all his family, by the harsh colonial repression and forced to a life of misery. Nevertheless, the misfortunes that punctuate his life could not bend him, and the will of redemption expressed through the poetic word has made him the symbol of resistance to injustice and to the arrogance of the most powerful. In his ISEFRA, concise compositions that allow, in their brevity, to effectively express a wide range of different feelings, he describes the joys of love but also the pain of exile and loneliness, the fall into vice, his longing for a time irreparably lost, his contempt for petty profiteers, and his complex but intense relationship with God. The work of Si Mohand, already translated into French, Spanish, English, Dutch, Arabic, Russian, is now being made available to the Italian public, enriched by an extensive introduction and explanatory notes.
Si Mohand ou-Mhand, l'infelice poeta bohémien che cantò insieme l'amore e la tragedia di un popolo, è a giusto titolo considerato il poeta nazionale dei Berberi della Cabilia. Travolto con tutta la sua famiglia dalla dura repressione coloniale e costretto ad una vita di miseria, le sventure che costellarono la sua esistenza non bastarono a piegarlo, e la volontà di riscatto espressa attraverso la parola poetica ne ha fatto il simbolo della resistenza all'ingiustizia e alla prepotenza del più forte. Nei suoi ISEFRA, agili composizioni che permettono, nella loro concisione, di esprimere con efficacia i sentimenti più diversi, egli descrive le gioie dell'amore ma anche i dolori dell'esilio e della solitudine, la caduta nel vizio, la nostalgia per un tempo irrimediabilmente perduto, il disprezzo per i meschini approfittatori, ed un complesso ma intenso rapporto con Dio. L'opera di Si Mohand, già tradotta in francese, spagnolo, inglese, olandese, arabo, russo, ora viene messa a disposizione del pubblico italiano, arricchita da un'ampia introduzione e da note esplicative
Brugnatelli, V. (2016). "Mi spezzo ma non mi piego". La poesia di Si Mohand ou-Mhand (1849-1905), con testo a fronte in berbero della Cabilia (Algeria). Torino : L'Harmattan Italia.
"Mi spezzo ma non mi piego". La poesia di Si Mohand ou-Mhand (1849-1905), con testo a fronte in berbero della Cabilia (Algeria)
BRUGNATELLI, VERMONDOPrimo
2016
Abstract
Si Mohand ou-Mhand, l'infelice poeta bohémien che cantò insieme l'amore e la tragedia di un popolo, è a giusto titolo considerato il poeta nazionale dei Berberi della Cabilia. Travolto con tutta la sua famiglia dalla dura repressione coloniale e costretto ad una vita di miseria, le sventure che costellarono la sua esistenza non bastarono a piegarlo, e la volontà di riscatto espressa attraverso la parola poetica ne ha fatto il simbolo della resistenza all'ingiustizia e alla prepotenza del più forte. Nei suoi ISEFRA, agili composizioni che permettono, nella loro concisione, di esprimere con efficacia i sentimenti più diversi, egli descrive le gioie dell'amore ma anche i dolori dell'esilio e della solitudine, la caduta nel vizio, la nostalgia per un tempo irrimediabilmente perduto, il disprezzo per i meschini approfittatori, ed un complesso ma intenso rapporto con Dio. L'opera di Si Mohand, già tradotta in francese, spagnolo, inglese, olandese, arabo, russo, ora viene messa a disposizione del pubblico italiano, arricchita da un'ampia introduzione e da note esplicativeFile | Dimensione | Formato | |
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