L’Emilia-Romagna è la seconda regione italiana per diffusione dei contratti di rete, dopo Lombardia ma supera la Lombardia per incidenza dei contratti di rete ogni mille imprese attive. Tale strumento, è particolarmente diffuso nel settore manifatturiero, dove è stato inserito all’interno di un complesso e articolato sistema di reti dell’Alta Tecnologia. Tale sistema ha il compito di promuovere e sostenere l’innovazione, frutto di collegamenti tra ambiti, settori, discipline differenti, in una logica di fertilizzazione incrociata e di superamento di confini e barriere. Il ruolo di coordinamento e di indirizzo all’interno di questo sistema è stato svolto dall'attore pubblico ed è stato un ruolo forte anche se partecipato ai diversi livelli. È proprio grazie a questo sistema e ai soggetti che ne fanno parte che i contratti di rete sono definiti un successo dagli operatori di questa regione. Non è dunque solo lo strumento in sé a funzionare, quanto ciò che lo sostiene: è l’infrastruttura (fisica, organizzativa e istituzionale) a essere considerata rilevante. Nel paragrafo 2 sono illustrate le politiche di sviluppo economico regionale, con particolare attenzione all’organizzazione della rete dell’Alta Tecnologia e dei tecnopoli. Il paragrafo 3 presenta e discute alcuni dati sulla diffusione dei contratti di rete nel contesto regionale, facendo riferimento alle principali caratteristiche della rete: ampiezza e morfologia. Il paragrafo 4 affronta l’implementazione del contratto di rete nel contesto regionale e gli attori coinvolti. Il paragrafo 5 affronta la questione dell’importanza dei finanziamenti nella diffusione dei contratti di rete e le problematiche connesse. Infine, il paragrafo 6 presenta il modello di regolazione emerso nel contesto emiliano-romagnolo.
Andreotti, A. (2016). I contratti di rete in Emilia-Romagna. In S. Negrelli, V. Pacetti (a cura di), I contratti di rete. Pratiche di capitale sociale tra le imprese italiane (pp. 99-120). Bologna : Il Mulino.
I contratti di rete in Emilia-Romagna
ANDREOTTI, ALBERTA ARGIAPrimo
2016
Abstract
L’Emilia-Romagna è la seconda regione italiana per diffusione dei contratti di rete, dopo Lombardia ma supera la Lombardia per incidenza dei contratti di rete ogni mille imprese attive. Tale strumento, è particolarmente diffuso nel settore manifatturiero, dove è stato inserito all’interno di un complesso e articolato sistema di reti dell’Alta Tecnologia. Tale sistema ha il compito di promuovere e sostenere l’innovazione, frutto di collegamenti tra ambiti, settori, discipline differenti, in una logica di fertilizzazione incrociata e di superamento di confini e barriere. Il ruolo di coordinamento e di indirizzo all’interno di questo sistema è stato svolto dall'attore pubblico ed è stato un ruolo forte anche se partecipato ai diversi livelli. È proprio grazie a questo sistema e ai soggetti che ne fanno parte che i contratti di rete sono definiti un successo dagli operatori di questa regione. Non è dunque solo lo strumento in sé a funzionare, quanto ciò che lo sostiene: è l’infrastruttura (fisica, organizzativa e istituzionale) a essere considerata rilevante. Nel paragrafo 2 sono illustrate le politiche di sviluppo economico regionale, con particolare attenzione all’organizzazione della rete dell’Alta Tecnologia e dei tecnopoli. Il paragrafo 3 presenta e discute alcuni dati sulla diffusione dei contratti di rete nel contesto regionale, facendo riferimento alle principali caratteristiche della rete: ampiezza e morfologia. Il paragrafo 4 affronta l’implementazione del contratto di rete nel contesto regionale e gli attori coinvolti. Il paragrafo 5 affronta la questione dell’importanza dei finanziamenti nella diffusione dei contratti di rete e le problematiche connesse. Infine, il paragrafo 6 presenta il modello di regolazione emerso nel contesto emiliano-romagnolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.