Il contributo ha lo scopo di segnalare l’esistenza, i lineamenti e le numerose implicazioni per gli studiosi di diritto costituzionale di un recente ma ormai consolidato orientamento giurisprudenziale, già ben noto ai civilisti, che introduce nell’ordinamento italiano alcune importanti novità in materia di protezione dei diritti fondamentali, avendo come esito finale la creazione di uno strumento generale a disposizione di tutti i giudici – civili, penali e amministrativi – capace di assicurare una tutela minima, di tipo risarcitorio, ai diritti costituzionali anche in assenza del riconoscimento e della protezione da parte del legislatore. La vicenda trae origine da due pronunce della terza sezione civile della Corte di Cassazione della fine del maggio 2003, note a tutti come “sentenze gemelle”, immediatamente seguite nel luglio dello stesso anno da una sentenza interpretativa della Corte costituzionale e poi da tutta la giurisprudenza di merito e di legittimità, che rinnegano la consolidata interpretazione restrittiva dell’art. 2059 cod.civ., secondo cui era risarcibile solo il danno non patrimoniale determinato da un fatto illecito integrante reato, introducendo una nuova interpretazione costituzionalmente orientata di quel medesimo articolo, che impone la risarcibilità del danno non patrimoniale in ogni ipotesi in cui sia leso un valore di rango costituzionale inerente alla persona.

Lamarque, E. (2008). L’attuazione giudiziaria dei diritti costituzionali. QUADERNI COSTITUZIONALI, 269-295.

L’attuazione giudiziaria dei diritti costituzionali

LAMARQUE, ELISABETTA
2008

Abstract

Il contributo ha lo scopo di segnalare l’esistenza, i lineamenti e le numerose implicazioni per gli studiosi di diritto costituzionale di un recente ma ormai consolidato orientamento giurisprudenziale, già ben noto ai civilisti, che introduce nell’ordinamento italiano alcune importanti novità in materia di protezione dei diritti fondamentali, avendo come esito finale la creazione di uno strumento generale a disposizione di tutti i giudici – civili, penali e amministrativi – capace di assicurare una tutela minima, di tipo risarcitorio, ai diritti costituzionali anche in assenza del riconoscimento e della protezione da parte del legislatore. La vicenda trae origine da due pronunce della terza sezione civile della Corte di Cassazione della fine del maggio 2003, note a tutti come “sentenze gemelle”, immediatamente seguite nel luglio dello stesso anno da una sentenza interpretativa della Corte costituzionale e poi da tutta la giurisprudenza di merito e di legittimità, che rinnegano la consolidata interpretazione restrittiva dell’art. 2059 cod.civ., secondo cui era risarcibile solo il danno non patrimoniale determinato da un fatto illecito integrante reato, introducendo una nuova interpretazione costituzionalmente orientata di quel medesimo articolo, che impone la risarcibilità del danno non patrimoniale in ogni ipotesi in cui sia leso un valore di rango costituzionale inerente alla persona.
Articolo in rivista - Articolo scientifico
diritti fondamentali
Italian
2008
269
295
none
Lamarque, E. (2008). L’attuazione giudiziaria dei diritti costituzionali. QUADERNI COSTITUZIONALI, 269-295.
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