La regola di eguaglianza è penetrata in tutti i rami del diritto positivo. Questo dato vale, quindi, anche per il diritto del lavoro, che, senza forzature, può essere letto come lo strumento principe di attuazione di questa regola. E’ noto, del resto, che l’intera materia lavoristica è investita, modellata quasi, dal principio sancito dall’art. 3, Cost., come si può vedere in filigrana, dietro a molte norme costituzionali specificamente dedicate a questo settore dell’ordinamento. Basti pensare all’art. 37 Cost., ove, al comma 1, viene sancita l’eguaglianza tra lavoratori e lavoratrici. Ma si pensi anche a quelle altre norme contenute nella Carta costituzionale che garantiscono i diritti fondamentali a coloro che prestano la loro attività lavorativa (v., ad esempio, l’art. 36, comma 1, Cost.). Con le analisi contenute in questo contributo si è però tentato di riflettere in termini rovesciati. Più esattamente, si è cercato di considerare non il modo in cui le norme costituzionali, a partire dall’art. 3, incidono su questo ramo del diritto positivo, ma il modo in cui l’evoluzione del diritto del lavoro ha inciso sul principio in oggetto. Ciò in particolare alla luce di quell’insieme di norme di derivazione europea che, nel complesso, compongono il c.d. nuovo diritto antidiscriminatorio. Vale a dire quel corpus di disposizioni finalizzate ad impedire che il destino delle persone sia determinato da status naturali o sociali ascritti, ovverosia attraverso cui il legislatore ha inteso disciplinare un’eterogenea gamma di “fattori di rischio”, così come sono stati anche incisivamente chiamati quegli elementi della persona (il sesso, la razza, l’origine etnica e via dicendo) suscettibili di determinare trattamenti sperequati nel rapporto di lavoro e dunque produttivi di conseguenze penalizzanti per chi ne è portatore.

Vettor, T. (2009). Uguaglianza e diritto del lavoro. In M. Cartabia, Vettor T (a cura di), Le ragioni dell'uguaglianza. Atti del VI Convegno della Facolta di Giurisprudenza. Universita' di Milano-Bicocca,15-16 maggio 2008 (pp. 199-208). Milano : Giuffrè.

Uguaglianza e diritto del lavoro

Vettor, T
2009

Abstract

La regola di eguaglianza è penetrata in tutti i rami del diritto positivo. Questo dato vale, quindi, anche per il diritto del lavoro, che, senza forzature, può essere letto come lo strumento principe di attuazione di questa regola. E’ noto, del resto, che l’intera materia lavoristica è investita, modellata quasi, dal principio sancito dall’art. 3, Cost., come si può vedere in filigrana, dietro a molte norme costituzionali specificamente dedicate a questo settore dell’ordinamento. Basti pensare all’art. 37 Cost., ove, al comma 1, viene sancita l’eguaglianza tra lavoratori e lavoratrici. Ma si pensi anche a quelle altre norme contenute nella Carta costituzionale che garantiscono i diritti fondamentali a coloro che prestano la loro attività lavorativa (v., ad esempio, l’art. 36, comma 1, Cost.). Con le analisi contenute in questo contributo si è però tentato di riflettere in termini rovesciati. Più esattamente, si è cercato di considerare non il modo in cui le norme costituzionali, a partire dall’art. 3, incidono su questo ramo del diritto positivo, ma il modo in cui l’evoluzione del diritto del lavoro ha inciso sul principio in oggetto. Ciò in particolare alla luce di quell’insieme di norme di derivazione europea che, nel complesso, compongono il c.d. nuovo diritto antidiscriminatorio. Vale a dire quel corpus di disposizioni finalizzate ad impedire che il destino delle persone sia determinato da status naturali o sociali ascritti, ovverosia attraverso cui il legislatore ha inteso disciplinare un’eterogenea gamma di “fattori di rischio”, così come sono stati anche incisivamente chiamati quegli elementi della persona (il sesso, la razza, l’origine etnica e via dicendo) suscettibili di determinare trattamenti sperequati nel rapporto di lavoro e dunque produttivi di conseguenze penalizzanti per chi ne è portatore.
Capitolo o saggio
principio di eguaglianza, lavoro
Italian
Le ragioni dell'uguaglianza. Atti del VI Convegno della Facolta di Giurisprudenza. Universita' di Milano-Bicocca,15-16 maggio 2008
Cartabia, M; Vettor T
2009
88-14-15207-1
Giuffrè
199
208
Vettor, T. (2009). Uguaglianza e diritto del lavoro. In M. Cartabia, Vettor T (a cura di), Le ragioni dell'uguaglianza. Atti del VI Convegno della Facolta di Giurisprudenza. Universita' di Milano-Bicocca,15-16 maggio 2008 (pp. 199-208). Milano : Giuffrè.
none
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/12187
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact