Nel 1882, Italia ed Austria-Ungheria (assieme alla Germania) firmarono una alleanza che impegnava gli stati contraenti essen-zialmente sul piano politico2. Nel 1915 l’Italia entrava in guerra contro gli ex alleati, in primo luogo sulla base di rivendicazioni territoriali, che però contenevano al loro interno anche una evidente valutazione delle potenzialità economiche connesse con quello stesso auspicato riordi-namento territoriale. In particolare con riferimento a Trieste, la propaganda irredentista sottolineava soprattutto gli aspetti positivi della presenza marittima austriaca nei porti italiani, considerando la collaborazione tra i due sistemi di mobilità marittima non solo come possibile, ma sponta-neamente attuabile, con mutuo beneficio, allorquando fossero stati sciolti i vincoli asburgici, considerati come artificiali ed economicamente soffocanti. In realtà, l’osservazione del succedersi degli avvenimenti da una prospettiva più vasta consente di catturare un maggior numero di variabili in gioco, e ci può accompagnare verso una valutazione più organica almeno di una parte del retroterra che contribuì alla decisione italiana di ribaltare le alleanze, e di entrare in guerra a fianco degli ex nemici
Mellinato, G. (2016). La rivalità marittima italo-austriaca: trasporti e spazi commerciali alla vigilia della Grande guerra. In Innovare nella storia economica: temi, metodi, fonti (pp. 301-333). Prato : Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini”.
La rivalità marittima italo-austriaca: trasporti e spazi commerciali alla vigilia della Grande guerra
MELLINATO, GIULIOPrimo
2016
Abstract
Nel 1882, Italia ed Austria-Ungheria (assieme alla Germania) firmarono una alleanza che impegnava gli stati contraenti essen-zialmente sul piano politico2. Nel 1915 l’Italia entrava in guerra contro gli ex alleati, in primo luogo sulla base di rivendicazioni territoriali, che però contenevano al loro interno anche una evidente valutazione delle potenzialità economiche connesse con quello stesso auspicato riordi-namento territoriale. In particolare con riferimento a Trieste, la propaganda irredentista sottolineava soprattutto gli aspetti positivi della presenza marittima austriaca nei porti italiani, considerando la collaborazione tra i due sistemi di mobilità marittima non solo come possibile, ma sponta-neamente attuabile, con mutuo beneficio, allorquando fossero stati sciolti i vincoli asburgici, considerati come artificiali ed economicamente soffocanti. In realtà, l’osservazione del succedersi degli avvenimenti da una prospettiva più vasta consente di catturare un maggior numero di variabili in gioco, e ci può accompagnare verso una valutazione più organica almeno di una parte del retroterra che contribuì alla decisione italiana di ribaltare le alleanze, e di entrare in guerra a fianco degli ex nemiciFile | Dimensione | Formato | |
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