Il 2 Giugno 2016 rimanda a una contrastante eredità e realtà: da una parte rievoca l’acquisizione della cittadinanza politica per le donne, mentre dall’altra ricorda aspettative rimaste incompiute. L’ottenimento di diritti che garantiscono l’uguaglianza formale non si identifica infatti necessariamente con i principi e dempratiche di una democrazia sostanziale fra uomini e donne, ancora lontana dall’essere conseguita. Rimane pertanto ancora aperta la «questione di genere» o la «questione femminile», come si diceva un tempo. Come recenti dati Istat indicano, nonostante l’aumento della presenza numerica di donne in luoghi apicali della politica e dell’economia il gap sociale tra donne e uomini non si colma. Ci sono donne che non cercano neppure più lavoro; continua a persistere il divario salariale nella retribuzione, anche a parità di qualifica, nonostante il lento incremento di donne negli ambiti del decision making. Infine, la violenza sessuale e domestica non sembra diminuire, soprattutto nelle sue manifestazioni più cruente. La questione della rappresentanza politica non può quindi essere disgiunta da una riflessione complessiva sugli “avanzamenti” e sulle “retrocessioni” delle donne nei vari ambiti sociali. La domanda allora è: le donne esercitano pienamente i diritti di cittadinanza? Come? E come è oggi il loro rapporto con la politica istituzionale?
Calloni, M. (2016). Italia, 70 anni fa il voto alle donne: ecco i conti che ancora non tornano. RESET, 1-15.
Italia, 70 anni fa il voto alle donne: ecco i conti che ancora non tornano
CALLONI, MARINA
2016
Abstract
Il 2 Giugno 2016 rimanda a una contrastante eredità e realtà: da una parte rievoca l’acquisizione della cittadinanza politica per le donne, mentre dall’altra ricorda aspettative rimaste incompiute. L’ottenimento di diritti che garantiscono l’uguaglianza formale non si identifica infatti necessariamente con i principi e dempratiche di una democrazia sostanziale fra uomini e donne, ancora lontana dall’essere conseguita. Rimane pertanto ancora aperta la «questione di genere» o la «questione femminile», come si diceva un tempo. Come recenti dati Istat indicano, nonostante l’aumento della presenza numerica di donne in luoghi apicali della politica e dell’economia il gap sociale tra donne e uomini non si colma. Ci sono donne che non cercano neppure più lavoro; continua a persistere il divario salariale nella retribuzione, anche a parità di qualifica, nonostante il lento incremento di donne negli ambiti del decision making. Infine, la violenza sessuale e domestica non sembra diminuire, soprattutto nelle sue manifestazioni più cruente. La questione della rappresentanza politica non può quindi essere disgiunta da una riflessione complessiva sugli “avanzamenti” e sulle “retrocessioni” delle donne nei vari ambiti sociali. La domanda allora è: le donne esercitano pienamente i diritti di cittadinanza? Come? E come è oggi il loro rapporto con la politica istituzionale?File | Dimensione | Formato | |
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