Vi sono dei racconti di finzione di Primo Levi che sorprendentemente presentano dei punti di contatto con alcune delle più innovative proposte scientifiche della seconda metà del XX secolo, cioè quelle che sono state successivamente definite “scienze della complessità”. Uno degli assunti fondamentali delle scienze della complessità è che il tutto è più della somma delle sue parti e, pertanto, non è possibile agire direttamente su una delle componenti del sistema pensando di ottenere determinati cambiamenti nella sua organizzazione globale. In un certo senso, ciò vale anche per l'etica, perché essere soggetti etici nella società contemporanea vuol dire abbracciare la complessità e riconoscere che i valori di un sistema – in questo caso un sistema sociale – non sono mai stabili, bensì c'è bisogno di un nostro sforzo continuo per mantenerli vivi e validi, interagendo con il mondo che cambia e contribuendo a costruirlo. Levi riesce a far convergere scienze della complessità e letteratura proponendo una riflessione etica di estrema attualità. I racconti in cui ciò riesce al meglio sono Il servo e A fin di bene, entrambi parte della raccolta Vizio di forma, pubblicata nel 1971. Egli mostra a tutti come pensare in modo complesso: non parla di scienza agli scienziati, bensì sceglie un linguaggio che tutti adoperiamo, quello delle storie.
Pianzola, F. (2015). L’etica nuova di Primo Levi : narrazione e scienze della complessità. In D. Amsallem (a cura di), Primo Levi Actes du Colloque International de Chambéry, Université Savoie Mont Blanc 25 et 26 mars 2015 (pp. 95-106). Chambéry : Université Savoie Mont Blanc, Laboratoire LLSETI.
L’etica nuova di Primo Levi : narrazione e scienze della complessità
Pianzola, Federico
2015
Abstract
Vi sono dei racconti di finzione di Primo Levi che sorprendentemente presentano dei punti di contatto con alcune delle più innovative proposte scientifiche della seconda metà del XX secolo, cioè quelle che sono state successivamente definite “scienze della complessità”. Uno degli assunti fondamentali delle scienze della complessità è che il tutto è più della somma delle sue parti e, pertanto, non è possibile agire direttamente su una delle componenti del sistema pensando di ottenere determinati cambiamenti nella sua organizzazione globale. In un certo senso, ciò vale anche per l'etica, perché essere soggetti etici nella società contemporanea vuol dire abbracciare la complessità e riconoscere che i valori di un sistema – in questo caso un sistema sociale – non sono mai stabili, bensì c'è bisogno di un nostro sforzo continuo per mantenerli vivi e validi, interagendo con il mondo che cambia e contribuendo a costruirlo. Levi riesce a far convergere scienze della complessità e letteratura proponendo una riflessione etica di estrema attualità. I racconti in cui ciò riesce al meglio sono Il servo e A fin di bene, entrambi parte della raccolta Vizio di forma, pubblicata nel 1971. Egli mostra a tutti come pensare in modo complesso: non parla di scienza agli scienziati, bensì sceglie un linguaggio che tutti adoperiamo, quello delle storie.File | Dimensione | Formato | |
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