Il tema del giudicato è fondamentale in tutti gli ordinamenti giuridici. Le impostazioni moderne sulla sua natura si rifanno alle interpretazioni ottocentesche delle fonti giuridiche romane sulla exceptio rei iudicatae vel in iudicium deductae, una clausola formulare con la quale il convenuto poteva paralizzare un’azione ancora proponibile per ius civile, condizionando la condanna a che il rapporto litigioso non fosse già stato oggetto di sentenza o dedotto in giudizio, in presenza di determinati requisiti sostanziali e formali. Il presente studio, anche attraverso una conoscenza del processo romano classico oggi più ampia di quella del positivismo, analizza come le esigenze di certezza e di stabilità fossero sentite nel mondo giuridico romano, affatto peculiare rispetto a quello contemporaneo, perché controversiale e perché caratterizzato dal processo formulare. Attraverso la storicizzazione della exceptio, si mostra qui come uno strumento squisitamente tecnico lascia intravvedere la politica della amministrazione della giustizia civile, in un sistema in cui è il pretore, uomo politico, a tendere a una giustizia sostanziale condivisibile nei molteplici singoli casi concreti.

Buzzacchi, C. (2015). Alle radici della politica giuridico-giudiziaria di un ordinamento attraverso l''exceptio rei iudicatae vel in iudicium deductae'. In L. Garofalo (a cura di), Res iudicata (pp. 161-208). Jovene.

Alle radici della politica giuridico-giudiziaria di un ordinamento attraverso l''exceptio rei iudicatae vel in iudicium deductae'

BUZZACCHI, CHIARA
Primo
2015

Abstract

Il tema del giudicato è fondamentale in tutti gli ordinamenti giuridici. Le impostazioni moderne sulla sua natura si rifanno alle interpretazioni ottocentesche delle fonti giuridiche romane sulla exceptio rei iudicatae vel in iudicium deductae, una clausola formulare con la quale il convenuto poteva paralizzare un’azione ancora proponibile per ius civile, condizionando la condanna a che il rapporto litigioso non fosse già stato oggetto di sentenza o dedotto in giudizio, in presenza di determinati requisiti sostanziali e formali. Il presente studio, anche attraverso una conoscenza del processo romano classico oggi più ampia di quella del positivismo, analizza come le esigenze di certezza e di stabilità fossero sentite nel mondo giuridico romano, affatto peculiare rispetto a quello contemporaneo, perché controversiale e perché caratterizzato dal processo formulare. Attraverso la storicizzazione della exceptio, si mostra qui come uno strumento squisitamente tecnico lascia intravvedere la politica della amministrazione della giustizia civile, in un sistema in cui è il pretore, uomo politico, a tendere a una giustizia sostanziale condivisibile nei molteplici singoli casi concreti.
Capitolo o saggio
diritto romano, eccezione di cosa giudicata, irretrattabilità del giudicato, irripetibilità dell'azione, fonti e storiografia
Italian
Res iudicata
Garofalo, L
2015
978-88-243-2399-4
Jovene
161
208
Buzzacchi, C. (2015). Alle radici della politica giuridico-giudiziaria di un ordinamento attraverso l''exceptio rei iudicatae vel in iudicium deductae'. In L. Garofalo (a cura di), Res iudicata (pp. 161-208). Jovene.
reserved
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
ERIVIIDBUZZACCHI.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia di allegato: Publisher’s Version (Version of Record, VoR)
Dimensione 232.98 kB
Formato Adobe PDF
232.98 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/105034
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact