Alessandra Donati approfondisce il rapporto tra legge e arte, analizzando come al giurista esperto di arte contemporanea, oggi, appaia palese una certa inadeguatezza delle categorie giuridiche create e riconosciute dal diritto per regolamentare il mondo dell'arte. Si tratta, infatti, di categorie classiche, quali quelle di unicità e originalità dell'opera dal punto di vista del diritto d'autore, che erano state suggerite da un'arte classica e che ben si adattavano ad un modo di esprimere la creatività quando questa era centrata sulla figura dell'artista-soggetto, e sul suo prodotto-oggetto, l'opera. Oggi, quando ci si sofferma ad osservare la trasformazione delle modalità espressive dell'arte contemporanea, divenuta concettuale, effimera, ibrida e appropriazionista, il ritardo del diritto si manifesta in modo evidente. La riflessione dunque è dedicata ai limiti posti dal diritto privato d'autore, dei beni, dei contratti e delle prove, alla possibilità di riconoscere come valida ed efficace la circolazione e la tutela di queste opere effimere e sempre in divenire; limiti che variano nelle legislazioni nazionali e che ben evidenziano divergenze e difformità di fondo tra sistemi di civil law e quelli di common law.
Donati, A. (2013). Law and Art: Tutela giuridica delle pratiche dell'arte contemporanea. Intervento presentato a: Incontri culturali: presentazione di Law and Art, Dirito Civile e Arte Contemporanea, NCTM Studio Legale, Milano.
Law and Art: Tutela giuridica delle pratiche dell'arte contemporanea
DONATI, ALESSANDRA
2013
Abstract
Alessandra Donati approfondisce il rapporto tra legge e arte, analizzando come al giurista esperto di arte contemporanea, oggi, appaia palese una certa inadeguatezza delle categorie giuridiche create e riconosciute dal diritto per regolamentare il mondo dell'arte. Si tratta, infatti, di categorie classiche, quali quelle di unicità e originalità dell'opera dal punto di vista del diritto d'autore, che erano state suggerite da un'arte classica e che ben si adattavano ad un modo di esprimere la creatività quando questa era centrata sulla figura dell'artista-soggetto, e sul suo prodotto-oggetto, l'opera. Oggi, quando ci si sofferma ad osservare la trasformazione delle modalità espressive dell'arte contemporanea, divenuta concettuale, effimera, ibrida e appropriazionista, il ritardo del diritto si manifesta in modo evidente. La riflessione dunque è dedicata ai limiti posti dal diritto privato d'autore, dei beni, dei contratti e delle prove, alla possibilità di riconoscere come valida ed efficace la circolazione e la tutela di queste opere effimere e sempre in divenire; limiti che variano nelle legislazioni nazionali e che ben evidenziano divergenze e difformità di fondo tra sistemi di civil law e quelli di common law.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.