Si vuole studiare in un’ottica dinamica – in vivo – la fluttuazione delle comunicazioni emotive clinico-paziente, analizzare cioè la dimensione regolazione degli affetti a partire dai momenti interattivi della coppia che hanno a che fare con temi emotivi. Questo meccanismo di regolazione interattiva è esaminato in relazione agli effetti prodotti dagli interventi del clinico sulla capacità del paziente di creare una connessione tra i propri stati di arousal fisiologici e viscerali da una parte, e i loro significati simbolici dall’altra parte (Bucci, 2002). Si vuole valutare, all’interno di un setting diagnostico, il livello di sintonizzazione-regolazione affettiva clinico-paziente: studiare, cioè, i cambiamenti emotivi del paziente in relazione agli interventi del clinico e viceverssa, cioè le variazioni tra il primo stato emotivo e il successivo in seguito alla modificazione introdotta dall'intervento di riconoscimento – positivo versus negativo – del clinico. Gli obiettivi della ricerca sono due: - individuare le modalità di comunicazione emotiva (specificità) che caratterizzano i micro-cambiamenti processuali - valutare come il paziente esprime i contenuti emotivi attraverso il linguaggio in relazione alla tecnica (regolatoria) del clinico (co-costruzione di significati e riparazione di quelli dissociati). Le ipotesi da verificare possono essere così schematizzate: - esiste un pattern specifico – diverso ma forse in parte sovrapponibile all’andamento prototipico dei ‘buoni’ colloqui di terapia – di andamento emotivo/affettivo nei colloqui del processo diagnostico (RICORSIVITA’) - esiste una relazione specifica in grado di descrivere l’interazione tra tecnica del clinico e capacità del paziente di regolare le emozioni (esistono degli aspetti ridondanti che fungono da organizzatori della relazione? È possibile identificare pattern ricorrenti di interventi del clinico che facilitano versus ostacolano la regolazione emotiva del paziente?) (BI-DIREZIONALITA’). Verificate queste premesse ci si può poi interrogare sul tema cruciale: l’emergere degli schemi emotivi e la loro comprensione/integrazione – riconoscimento e accettazione – è determinata in misura maggiore, minore o simile dalle due variabili rilevate – componente emotiva/affettiva e componente tecnica?
(2010). Il ruolo dei processi emotivi e di sintonizzazione affettiva nello sviluppo dell'alleanza diagnostica: analisi empirica della bidirezionalità e ricorsività. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010).
Il ruolo dei processi emotivi e di sintonizzazione affettiva nello sviluppo dell'alleanza diagnostica: analisi empirica della bidirezionalità e ricorsività
RIVOLTA, LAURA
2010
Abstract
Si vuole studiare in un’ottica dinamica – in vivo – la fluttuazione delle comunicazioni emotive clinico-paziente, analizzare cioè la dimensione regolazione degli affetti a partire dai momenti interattivi della coppia che hanno a che fare con temi emotivi. Questo meccanismo di regolazione interattiva è esaminato in relazione agli effetti prodotti dagli interventi del clinico sulla capacità del paziente di creare una connessione tra i propri stati di arousal fisiologici e viscerali da una parte, e i loro significati simbolici dall’altra parte (Bucci, 2002). Si vuole valutare, all’interno di un setting diagnostico, il livello di sintonizzazione-regolazione affettiva clinico-paziente: studiare, cioè, i cambiamenti emotivi del paziente in relazione agli interventi del clinico e viceverssa, cioè le variazioni tra il primo stato emotivo e il successivo in seguito alla modificazione introdotta dall'intervento di riconoscimento – positivo versus negativo – del clinico. Gli obiettivi della ricerca sono due: - individuare le modalità di comunicazione emotiva (specificità) che caratterizzano i micro-cambiamenti processuali - valutare come il paziente esprime i contenuti emotivi attraverso il linguaggio in relazione alla tecnica (regolatoria) del clinico (co-costruzione di significati e riparazione di quelli dissociati). Le ipotesi da verificare possono essere così schematizzate: - esiste un pattern specifico – diverso ma forse in parte sovrapponibile all’andamento prototipico dei ‘buoni’ colloqui di terapia – di andamento emotivo/affettivo nei colloqui del processo diagnostico (RICORSIVITA’) - esiste una relazione specifica in grado di descrivere l’interazione tra tecnica del clinico e capacità del paziente di regolare le emozioni (esistono degli aspetti ridondanti che fungono da organizzatori della relazione? È possibile identificare pattern ricorrenti di interventi del clinico che facilitano versus ostacolano la regolazione emotiva del paziente?) (BI-DIREZIONALITA’). Verificate queste premesse ci si può poi interrogare sul tema cruciale: l’emergere degli schemi emotivi e la loro comprensione/integrazione – riconoscimento e accettazione – è determinata in misura maggiore, minore o simile dalle due variabili rilevate – componente emotiva/affettiva e componente tecnica?File | Dimensione | Formato | |
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