Negli ultimi anni i sistemi sanitari sono stati oggetto di grandi trasformazioni e profonde riorganizzazioni ritrovandosi ad affrontare sfide comuni sempre più pressanti: l’evoluzione degli scenari macro-economici e istituzionali di riferimento, i nuovi trend demografici ed epidemiologici, la crescente limitatezza delle risorse, lo sviluppo delle nuove tecnologie, l’incremento della spesa sanitaria e l’aumento della complessità dell’organizzazione dei servizi sanitari (Bariletti, 1997, Longo et al, 2010; OECD, 2004, 2006, 2013; Dubois et al 2006; Fuchs, 1998 a,b; Pammolli et al, 2012). Nel nostro paese il processo di riforma sanitaria del SSN avviato negli anni ’90 e primi anni 2000, finalizzato al recupero di efficienza e efficacia del sistema sanitario, ha determinato un nuovo assetto istituzionale ed una nuova configurazione organizzativa. Il Sistema Sanitario di Sistemi Sanitari Regionali ha cercato attraverso nuovi modelli organizzativo-gestionali nuove modalità di erogazione dei servizi sociosanitari in linea con le nuove esigenze del sistema economico sociale in continua evoluzione (Borgonovi 2002; Amatucci et all, 2007; Cappellaro, Marsilio 2007; Galdiero 2009). Dalle sperimentazioni organizzative attuate da alcune Regioni sembrano prevalere tre modelli emergenti: il Modello Toscano, Il Modello Lombardo e il Modello Hub Spoke. In relazione a quest’ultimo, la Regione Veneto ha riorganizzato il proprio SSSR adeguandolo al proprio contesto di riferimento e razionalizzando tutta la rete socio-assistenziale perseguendo obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità. La riorganizzazione della rete ospedaliera attraverso il modello Hub & Spoke ha coinvolto anche le due grandi Aziende Ospedaliere di Padova e Verona che hanno modificato il proprio assetto organizzativo attraverso l’organizzazione dipartimentale integrata successivamente con l’intensità di cure. L’indagine esplorativa, secondo una prospettiva prettamente organizzativa, ha avuto lo scopo di conoscere e descrivere, il modello organizzativo implementato in questi due Centri Hub di riferimento regionale verificando l’impatto organizzativo attraverso alcune dimensioni. I risultati ottenuti dall’analisi documentale e dalle interviste semi-strutturate alla prima linea manageriale hanno permesso di comprendere l’evoluzione del fenomeno del cambiamento organizzativo avvenuto. I risultati ottenuti consentono di sintetizzare alcuni aspetti importanti: la definizione e l’attuazione di obiettivi strategici aziendali costituisce una leva motivazionale per i manager e per tutti gli operatori sanitari coinvolti oltre a facilitare la comunicazione tra i manager ed i professionisti, l’utilizzo di un assetto organizzativo dipartimentale permette la razionalizzazione delle risorse impiegate ed una migliore allocazione delle risorse tecnologiche; le economie di scala si possono ottenere attraverso le gare d’acquisto o con la condivisione di attività, di risorse tecnologiche, di risorse umane e organizzative; il contenimento dei costi mediante la mappature delle inappropriatezze o fissando “tetti di costo” dei fattori produttivi; un approccio logistico-organizzativo per intensità di cura favorisce la riprogettazione dei processi assistenziali e permette di coniugare la centralità dell’utente e la valorizzazione dei professionisti e delle loro competenze distintive, di ottimizzare quantitativamente e qualitativamente l’assistenza sanitaria e di introdurre nuove figure di coordinamento e integrazione assistenziale. L’attuazione dei percorsi clinici integrati facilita la gestione dei pazienti e migliora la continuità delle cure erogate intra ospedaliere e con le strutture territoriali.
(2015). I modelli di HuB&Spoke nei sistemi organizzativi in Sanità: il caso del sistema sanitario della Regione Veneto. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015).
I modelli di HuB&Spoke nei sistemi organizzativi in Sanità: il caso del sistema sanitario della Regione Veneto
DI VIRGILIO, JUAN DANIEL
2015
Abstract
Negli ultimi anni i sistemi sanitari sono stati oggetto di grandi trasformazioni e profonde riorganizzazioni ritrovandosi ad affrontare sfide comuni sempre più pressanti: l’evoluzione degli scenari macro-economici e istituzionali di riferimento, i nuovi trend demografici ed epidemiologici, la crescente limitatezza delle risorse, lo sviluppo delle nuove tecnologie, l’incremento della spesa sanitaria e l’aumento della complessità dell’organizzazione dei servizi sanitari (Bariletti, 1997, Longo et al, 2010; OECD, 2004, 2006, 2013; Dubois et al 2006; Fuchs, 1998 a,b; Pammolli et al, 2012). Nel nostro paese il processo di riforma sanitaria del SSN avviato negli anni ’90 e primi anni 2000, finalizzato al recupero di efficienza e efficacia del sistema sanitario, ha determinato un nuovo assetto istituzionale ed una nuova configurazione organizzativa. Il Sistema Sanitario di Sistemi Sanitari Regionali ha cercato attraverso nuovi modelli organizzativo-gestionali nuove modalità di erogazione dei servizi sociosanitari in linea con le nuove esigenze del sistema economico sociale in continua evoluzione (Borgonovi 2002; Amatucci et all, 2007; Cappellaro, Marsilio 2007; Galdiero 2009). Dalle sperimentazioni organizzative attuate da alcune Regioni sembrano prevalere tre modelli emergenti: il Modello Toscano, Il Modello Lombardo e il Modello Hub Spoke. In relazione a quest’ultimo, la Regione Veneto ha riorganizzato il proprio SSSR adeguandolo al proprio contesto di riferimento e razionalizzando tutta la rete socio-assistenziale perseguendo obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità. La riorganizzazione della rete ospedaliera attraverso il modello Hub & Spoke ha coinvolto anche le due grandi Aziende Ospedaliere di Padova e Verona che hanno modificato il proprio assetto organizzativo attraverso l’organizzazione dipartimentale integrata successivamente con l’intensità di cure. L’indagine esplorativa, secondo una prospettiva prettamente organizzativa, ha avuto lo scopo di conoscere e descrivere, il modello organizzativo implementato in questi due Centri Hub di riferimento regionale verificando l’impatto organizzativo attraverso alcune dimensioni. I risultati ottenuti dall’analisi documentale e dalle interviste semi-strutturate alla prima linea manageriale hanno permesso di comprendere l’evoluzione del fenomeno del cambiamento organizzativo avvenuto. I risultati ottenuti consentono di sintetizzare alcuni aspetti importanti: la definizione e l’attuazione di obiettivi strategici aziendali costituisce una leva motivazionale per i manager e per tutti gli operatori sanitari coinvolti oltre a facilitare la comunicazione tra i manager ed i professionisti, l’utilizzo di un assetto organizzativo dipartimentale permette la razionalizzazione delle risorse impiegate ed una migliore allocazione delle risorse tecnologiche; le economie di scala si possono ottenere attraverso le gare d’acquisto o con la condivisione di attività, di risorse tecnologiche, di risorse umane e organizzative; il contenimento dei costi mediante la mappature delle inappropriatezze o fissando “tetti di costo” dei fattori produttivi; un approccio logistico-organizzativo per intensità di cura favorisce la riprogettazione dei processi assistenziali e permette di coniugare la centralità dell’utente e la valorizzazione dei professionisti e delle loro competenze distintive, di ottimizzare quantitativamente e qualitativamente l’assistenza sanitaria e di introdurre nuove figure di coordinamento e integrazione assistenziale. L’attuazione dei percorsi clinici integrati facilita la gestione dei pazienti e migliora la continuità delle cure erogate intra ospedaliere e con le strutture territoriali.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi dottorato
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