La scleroderrmia comprende un gruppo eterogeneo di disordini autoimmuni caratterizzati da sclerosi cutanea. La classificazione include forme localizzate e forme sistemiche di malattia (SSc). Gli obiettivi del nostro studio consistono nella caratterizzazione di uno specifico sottogruppo di cellule B regolatorie e nella identificazione di marcatori solubili al fine di monitorare e supportare la gestione clinica dei pazienti SSc. Alterazioni della funzionalità delle cellule B sembrano rivestire un ruolo nella patogenesi della SSc. Le CD19+CD24hiCD38hi rappresentano un sottotipo di cellule B con capacità immunoregolatoria, in grado di sopprimere la funzione delle cellule CD4+Th1 tramite la secrezione di IL-10(cellule B10). Studi recenti hanno mostrato frequenze di cellule B10+B10pro (progenitori delle B10) significativamente più elevate in alcune malattie autoimmuni rispetto ai controlli. Nella prima parte del nostro lavoro abbiamo osservato frequenze di cellule B10 più elevate nei pazienti SSc (n=19) rispetto ai donatori, con un trend in aumento durante le fasi acute di malattia. Le cellule CD19+CD24hiCD38hi presentano difetti funzionali in altre malattie autoimmuni, venendo meno la loro capacità soppressiva sulle cellule CD4+Th1. Abbiamo quindi valutato se la deplezione delle cellule CD19+ CD24hiCD38hi da PBMC di donatori sani e pazienti SSc abbia un impatto sulla secrezione di IFNγ da parte delle cellule T. PBMC non depleti e depleti delle cellule CD19+CD24hiCD38hi, isolati da controlli sani e pazienti SSc, sono stati stimolati per 72 ore con mAbCD3 solubile, aggiungendo PMA e ionomicina le ultime 6 ore di coltura. Abbiamo confermato nei donatori sani un aumento di frequenza di cellule T CD4+ IFNγ+ nei PBMC depleti rispetto ai PMBC non depleti. Stiamo ora analizzando i pazienti SSc, correlando i dati con l'attività di malattia, la terapia in corso e i sottotipi clinici. Diverse citochine infiammatorie sono state identificate come biomarcatori candidati per la SSc, ma nessuna è stata finora confermata per uso clinico. Elafin è un inibitore della serina elastasi in grado di sopprimere processi chiave della cascata infiammatoria innescata da danni da riperfusione. Da qui l’idea di utilizzare elafin come biomarcatore di danno vascolare e possibile terapia di malattie infiammatorie. Abbiamo osservato livelli plasmatici di elafin significativamente più elevati nei pazienti SSc (n=59) rispetto ai controlli (media ± SEM 19180 pg / ml ± 957 e 13230 pg / ml ± 992 con p = 0.004). Stiamo correlando questi dati con con la gravità del coinvolgimento microvascolare basato sulla capillaroscopia. Nella parte finale del nostro lavoro stiamo analizzando in immunoistochimica l’espressione di elafin in biopsie cutanee di pazienti SSc. In conclusione, i marcatori solubili individuati, in grado di rispecchiare lo stato infiammatorio molecolare dei pazienti SSc, potrebbero essere utilizzati per definire al meglio la terapia specifica per ogni singolo paziente. Inoltre, una conoscenza più approfondita del ruolo patogenetico delle cellule B nella SSc, con particolare riguardo alle cellule regolatorie B10, potrà aprire in futuro la strada a nuovi bersagli terapeutici.

(2015). Characterization of Soluble Biomarkers and Regulatory B Cell Subset Useful to Improve Systemic Scleroderma Clinical Diagnosis and Management. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015).

Characterization of Soluble Biomarkers and Regulatory B Cell Subset Useful to Improve Systemic Scleroderma Clinical Diagnosis and Management

PELAGATTI, MARIA ANTONIETTA
2015

Abstract

La scleroderrmia comprende un gruppo eterogeneo di disordini autoimmuni caratterizzati da sclerosi cutanea. La classificazione include forme localizzate e forme sistemiche di malattia (SSc). Gli obiettivi del nostro studio consistono nella caratterizzazione di uno specifico sottogruppo di cellule B regolatorie e nella identificazione di marcatori solubili al fine di monitorare e supportare la gestione clinica dei pazienti SSc. Alterazioni della funzionalità delle cellule B sembrano rivestire un ruolo nella patogenesi della SSc. Le CD19+CD24hiCD38hi rappresentano un sottotipo di cellule B con capacità immunoregolatoria, in grado di sopprimere la funzione delle cellule CD4+Th1 tramite la secrezione di IL-10(cellule B10). Studi recenti hanno mostrato frequenze di cellule B10+B10pro (progenitori delle B10) significativamente più elevate in alcune malattie autoimmuni rispetto ai controlli. Nella prima parte del nostro lavoro abbiamo osservato frequenze di cellule B10 più elevate nei pazienti SSc (n=19) rispetto ai donatori, con un trend in aumento durante le fasi acute di malattia. Le cellule CD19+CD24hiCD38hi presentano difetti funzionali in altre malattie autoimmuni, venendo meno la loro capacità soppressiva sulle cellule CD4+Th1. Abbiamo quindi valutato se la deplezione delle cellule CD19+ CD24hiCD38hi da PBMC di donatori sani e pazienti SSc abbia un impatto sulla secrezione di IFNγ da parte delle cellule T. PBMC non depleti e depleti delle cellule CD19+CD24hiCD38hi, isolati da controlli sani e pazienti SSc, sono stati stimolati per 72 ore con mAbCD3 solubile, aggiungendo PMA e ionomicina le ultime 6 ore di coltura. Abbiamo confermato nei donatori sani un aumento di frequenza di cellule T CD4+ IFNγ+ nei PBMC depleti rispetto ai PMBC non depleti. Stiamo ora analizzando i pazienti SSc, correlando i dati con l'attività di malattia, la terapia in corso e i sottotipi clinici. Diverse citochine infiammatorie sono state identificate come biomarcatori candidati per la SSc, ma nessuna è stata finora confermata per uso clinico. Elafin è un inibitore della serina elastasi in grado di sopprimere processi chiave della cascata infiammatoria innescata da danni da riperfusione. Da qui l’idea di utilizzare elafin come biomarcatore di danno vascolare e possibile terapia di malattie infiammatorie. Abbiamo osservato livelli plasmatici di elafin significativamente più elevati nei pazienti SSc (n=59) rispetto ai controlli (media ± SEM 19180 pg / ml ± 957 e 13230 pg / ml ± 992 con p = 0.004). Stiamo correlando questi dati con con la gravità del coinvolgimento microvascolare basato sulla capillaroscopia. Nella parte finale del nostro lavoro stiamo analizzando in immunoistochimica l’espressione di elafin in biopsie cutanee di pazienti SSc. In conclusione, i marcatori solubili individuati, in grado di rispecchiare lo stato infiammatorio molecolare dei pazienti SSc, potrebbero essere utilizzati per definire al meglio la terapia specifica per ogni singolo paziente. Inoltre, una conoscenza più approfondita del ruolo patogenetico delle cellule B nella SSc, con particolare riguardo alle cellule regolatorie B10, potrà aprire in futuro la strada a nuovi bersagli terapeutici.
BIONDI, ANDREA
D'AMICO, GIOVANNA
scleroderma; regulatory B cell; elafin
BIO/13 - BIOLOGIA APPLICATA
English
26-giu-2015
Scuola di Dottorato in Medicina Traslazionale e Molecolare
SCUOLA DI DOTTORATO IN MEDICINA TRASLAZIONALE E MOLECOLARE (DIMET) - 72R
26
2012/2013
open
(2015). Characterization of Soluble Biomarkers and Regulatory B Cell Subset Useful to Improve Systemic Scleroderma Clinical Diagnosis and Management. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015).
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Descrizione: Tesi dottorato
Tipologia di allegato: Doctoral thesis
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/84001
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