Il presente lavoro intende affrontare la tematica relativa all'applicazione delle misure coercitive nei processi della crisi della famiglia, analizzando anzitutto il quadro legislativo interno, cui si aggiunge uno studio comparato tra il sistema italiano e quello belga. Lo studio si compone di quattro capitoli: il primo capitolo è dedicato tanto all'analisi delle misure coercitive in generale, con particolare attenzione alla loro evoluzione storica, quanto ai caratteri peculiari connaturati al diritto di famiglia con particolare interesse per le ricadute processuali degli stessi. In effetti, l'applicazione delle forme tradizionali dell'esecuzione ai provvedimenti adottati in materia di famiglia deve fronteggiare diversi problemi specifici, proprio a causa della particolarità delle situazioni in questione: questa parte della tesi descrive tali problemi e si interroga su come la procedura civile possa adattarsi alle specificità dei rapporti familiari. Il secondo capitolo esamina la possibilità di ricorrere a misure coercitive per dare esecuzione ai c.d. diritti patrimoniali che nascono con la crisi della famiglia. Il terzo capitolo riguarda l'analisi degli strumenti previsti per garantire l'esecuzione dei provvedimenti aventi un contenuto c.d. personale, come ad esempio il diritto di visita del genitore nei confronti del figlio. L'ultimo capitolo conclude il lavoro de quo, mettendo in evidenza le caratteristiche distintive del sistema belga e tenta di trarre conclusioni generali sui risultati derivati dall'analisi in parola. Sulla scorta dello studio effettuato nella prima parte della tesi, il capitolo finale vorrebbe altresì formulare alcune proposte nello spirito di armonizzazione europea. L'approccio comparativo adottato offre un duplice vantaggio: da un lato, confrontando le soluzioni offerte dai diversi sistemi giuridici nazionali, si hanno nuove risposte che potrebbero essere utili anche in ottica de iure condendo. D'altro canto, il punto di vista comparativo dà luogo a domande di ricerca addizionali e permette di ampliare il campo dell'analisi. In questa direzione, la tesi aderisce all'idea che il confronto tra sistemi giuridici non è un obiettivo in sé, ma piuttosto un metodo scientifico che si traduce in una nuova prospettiva anche per lo studio del diritto processuale.
(2015). Le misure coercitive nei processi della crisi familiare (il sistema italiano e quello belga a confronto). (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015).
Le misure coercitive nei processi della crisi familiare (il sistema italiano e quello belga a confronto)
MAFFEI, SARA
2015
Abstract
Il presente lavoro intende affrontare la tematica relativa all'applicazione delle misure coercitive nei processi della crisi della famiglia, analizzando anzitutto il quadro legislativo interno, cui si aggiunge uno studio comparato tra il sistema italiano e quello belga. Lo studio si compone di quattro capitoli: il primo capitolo è dedicato tanto all'analisi delle misure coercitive in generale, con particolare attenzione alla loro evoluzione storica, quanto ai caratteri peculiari connaturati al diritto di famiglia con particolare interesse per le ricadute processuali degli stessi. In effetti, l'applicazione delle forme tradizionali dell'esecuzione ai provvedimenti adottati in materia di famiglia deve fronteggiare diversi problemi specifici, proprio a causa della particolarità delle situazioni in questione: questa parte della tesi descrive tali problemi e si interroga su come la procedura civile possa adattarsi alle specificità dei rapporti familiari. Il secondo capitolo esamina la possibilità di ricorrere a misure coercitive per dare esecuzione ai c.d. diritti patrimoniali che nascono con la crisi della famiglia. Il terzo capitolo riguarda l'analisi degli strumenti previsti per garantire l'esecuzione dei provvedimenti aventi un contenuto c.d. personale, come ad esempio il diritto di visita del genitore nei confronti del figlio. L'ultimo capitolo conclude il lavoro de quo, mettendo in evidenza le caratteristiche distintive del sistema belga e tenta di trarre conclusioni generali sui risultati derivati dall'analisi in parola. Sulla scorta dello studio effettuato nella prima parte della tesi, il capitolo finale vorrebbe altresì formulare alcune proposte nello spirito di armonizzazione europea. L'approccio comparativo adottato offre un duplice vantaggio: da un lato, confrontando le soluzioni offerte dai diversi sistemi giuridici nazionali, si hanno nuove risposte che potrebbero essere utili anche in ottica de iure condendo. D'altro canto, il punto di vista comparativo dà luogo a domande di ricerca addizionali e permette di ampliare il campo dell'analisi. In questa direzione, la tesi aderisce all'idea che il confronto tra sistemi giuridici non è un obiettivo in sé, ma piuttosto un metodo scientifico che si traduce in una nuova prospettiva anche per lo studio del diritto processuale.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi dottorato
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Doctoral thesis
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