Il lavoro ha come oggetto i motivi e l’esito del giudizio di impugnazione per nullità del lodo, la cui disciplina è stata profondamente rinnovata dal d. lgs. n. 40/2006. Si esamina la portata di tutti i motivi di impugnazione del lodo (art. 829 c.p.c.): quelli modificati dalla novella, quelli introdotti ex novo e quelli rimasti immutati, tenendosi altresì conto delle nuove previsioni che hanno creato uno stretto legame fra il contegno delle parti nel corso del giudizio arbitrale e l’ammissibilità dell’impugnazione. Si esamina così, dall’angolo visuale del giudizio di impugnazione, la complessiva disciplina del giudizio arbitrale, dalla sua genesi al suo epilogo, considerato che i motivi di impugnazione attengono ai vizi della convenzione di arbitrato (capitolo I), ai vizi nella nomina degli arbitri (capitolo II), ai vizi del procedimento arbitrale e del lodo (capitolo III) e agli errores in iudicando degli arbitri. Lo studio dei motivi viene condotto unitamente a quello dell’esito dell’impugnazione (art. 830 c.p.c.), perché, per effetto della novella del 2006, lo svolgimento o la preclusione della fase rescissoria davanti alla corte d’appello dipende dalla ragione dell’annullamento del lodo. La accentuata connessione fra i due profili ne rende così proficuo lo studio congiunto per la piena comprensione di entrambi. Il quadro complessivo che emerge dalla ricerca è anzitutto una significativa riduzione della censurabilità del lodo, che è oggi, ancora più che in passato, molto più stabile rispetto alla sentenza di primo grado del giudice togato. Inoltre la previsione di un elevato numero di casi di esito meramente rescindente dell’impugnazione cui segue, il più delle volte, la perdurante efficacia della convenzione di arbitrato, mostra un accentuato favore del legislatore per la soluzione arbitrale delle controversie, tutte le volte in cui le parti abbiano vi consapevolmente ed effettivamente optato.
Marinucci, E. (2009). L'impugnazione del lodo arbitrale dopo la riforma. Motivi ed esito. Milano : Giuffré.
L'impugnazione del lodo arbitrale dopo la riforma. Motivi ed esito
MARINUCCI, ELENA SARA CHIARA
2009
Abstract
Il lavoro ha come oggetto i motivi e l’esito del giudizio di impugnazione per nullità del lodo, la cui disciplina è stata profondamente rinnovata dal d. lgs. n. 40/2006. Si esamina la portata di tutti i motivi di impugnazione del lodo (art. 829 c.p.c.): quelli modificati dalla novella, quelli introdotti ex novo e quelli rimasti immutati, tenendosi altresì conto delle nuove previsioni che hanno creato uno stretto legame fra il contegno delle parti nel corso del giudizio arbitrale e l’ammissibilità dell’impugnazione. Si esamina così, dall’angolo visuale del giudizio di impugnazione, la complessiva disciplina del giudizio arbitrale, dalla sua genesi al suo epilogo, considerato che i motivi di impugnazione attengono ai vizi della convenzione di arbitrato (capitolo I), ai vizi nella nomina degli arbitri (capitolo II), ai vizi del procedimento arbitrale e del lodo (capitolo III) e agli errores in iudicando degli arbitri. Lo studio dei motivi viene condotto unitamente a quello dell’esito dell’impugnazione (art. 830 c.p.c.), perché, per effetto della novella del 2006, lo svolgimento o la preclusione della fase rescissoria davanti alla corte d’appello dipende dalla ragione dell’annullamento del lodo. La accentuata connessione fra i due profili ne rende così proficuo lo studio congiunto per la piena comprensione di entrambi. Il quadro complessivo che emerge dalla ricerca è anzitutto una significativa riduzione della censurabilità del lodo, che è oggi, ancora più che in passato, molto più stabile rispetto alla sentenza di primo grado del giudice togato. Inoltre la previsione di un elevato numero di casi di esito meramente rescindente dell’impugnazione cui segue, il più delle volte, la perdurante efficacia della convenzione di arbitrato, mostra un accentuato favore del legislatore per la soluzione arbitrale delle controversie, tutte le volte in cui le parti abbiano vi consapevolmente ed effettivamente optato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.