Praticare una scelta alimentare per motivi etici è un diritto? E se lo è, come si configura, cosa lo sancisce e in che modo può essere affermato? Molti considerano il rifiuto di cibarsi di animali (o loro derivati) come una scelta velleitaria, una sorta di capriccio o addirittura di “lusso”, discriminando chi in tal modo chi ottempera all’etica da chi, invece, pratica una religione o è affetto da allergie, intolleranze o altre patologie. La questione alimentare rappresenta sotto molti profili il punto d’arrivo di aspetti della persona fondamentali, quali l’etica, la salute, la manifestazione del pensiero: tutti interessi di rango costituzionale. Dunque sorge spontanea la domanda: che tutela è apprestata dal diritto nei loro confronti? Mentre le leggi speciali disciplinanti la questione attendono di essere approvate, il consumatore etico ha comunque a disposizione strumenti normativi e processuali che lo rendono in grado di rivendicare il proprio diritto a non subire discriminazioni a tavola. Proprio la prevenzione delle discriminazioni induce a vagliare attentamente il contenuto dei diritti azionati, affinchè non sia soltanto possibile godere di una opzione alimentare “etica”, ma occorre altresì che questa sia in grado di competere con le sue controparti “tradizionali” per quantità, qualità e apporto nutritivo. Ulteriori aspetti controversi riguardano l’alimentazione scolastica e, in generale, refettoriale: in questi casi le scelte etiche dei genitori incontrano ulteriori resistenze, che spesso sfociano nella discriminazione nei confronti loro e dei figli. Nei casi estremi queste tensioni hanno condotto a precedenti di eccezionale gravità, quali l’allontanamento della prole dai genitori e l’affidamento ai servizi sociali. Dal singolo alla collettività, il diritto all’alternativa etica (sia essa vegetariana, vegana, crudista, fruttariana, etc.) arriva a riguardare anche le scelte politiche ed economiche, ponendo serie questioni attorno alle modalità di vendita e produzione del cibo, nonché ai finanziamenti che lo stato e gli enti sovranazionali riconoscono, così determinando il prezzo finale e quindi influenzando il mercato.

(2013). I diritti degli animali: analisi e nuove prospettive dell'alimentazione. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013).

I diritti degli animali: analisi e nuove prospettive dell'alimentazione

PRISCO, CARLO
2013

Abstract

Praticare una scelta alimentare per motivi etici è un diritto? E se lo è, come si configura, cosa lo sancisce e in che modo può essere affermato? Molti considerano il rifiuto di cibarsi di animali (o loro derivati) come una scelta velleitaria, una sorta di capriccio o addirittura di “lusso”, discriminando chi in tal modo chi ottempera all’etica da chi, invece, pratica una religione o è affetto da allergie, intolleranze o altre patologie. La questione alimentare rappresenta sotto molti profili il punto d’arrivo di aspetti della persona fondamentali, quali l’etica, la salute, la manifestazione del pensiero: tutti interessi di rango costituzionale. Dunque sorge spontanea la domanda: che tutela è apprestata dal diritto nei loro confronti? Mentre le leggi speciali disciplinanti la questione attendono di essere approvate, il consumatore etico ha comunque a disposizione strumenti normativi e processuali che lo rendono in grado di rivendicare il proprio diritto a non subire discriminazioni a tavola. Proprio la prevenzione delle discriminazioni induce a vagliare attentamente il contenuto dei diritti azionati, affinchè non sia soltanto possibile godere di una opzione alimentare “etica”, ma occorre altresì che questa sia in grado di competere con le sue controparti “tradizionali” per quantità, qualità e apporto nutritivo. Ulteriori aspetti controversi riguardano l’alimentazione scolastica e, in generale, refettoriale: in questi casi le scelte etiche dei genitori incontrano ulteriori resistenze, che spesso sfociano nella discriminazione nei confronti loro e dei figli. Nei casi estremi queste tensioni hanno condotto a precedenti di eccezionale gravità, quali l’allontanamento della prole dai genitori e l’affidamento ai servizi sociali. Dal singolo alla collettività, il diritto all’alternativa etica (sia essa vegetariana, vegana, crudista, fruttariana, etc.) arriva a riguardare anche le scelte politiche ed economiche, ponendo serie questioni attorno alle modalità di vendita e produzione del cibo, nonché ai finanziamenti che lo stato e gli enti sovranazionali riconoscono, così determinando il prezzo finale e quindi influenzando il mercato.
FORNI, LORENA
vegetarismo, veganismo, diritti animali, etica alimentare
IUS/20 - FILOSOFIA DEL DIRITTO
Italian
16-set-2013
Scuola di Dottorato in Scienze Giuridiche
SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE GIURIDICHE - 71R
25
2011/2012
open
(2013). I diritti degli animali: analisi e nuove prospettive dell'alimentazione. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013).
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Descrizione: Tesi dottorato
Tipologia di allegato: Doctoral thesis
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/60887
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