INTRODUZIONE: il controllo motorio è un’area delle scienze naturali che esplora come il sistema nervoso interagisce con altre componenti del corpo e dell’ambiente al fine di produrre movimenti volontari ed azioni coordinate. Recentemente alcuni ricercatori hanno focalizzato il loro interesse sul “controllo motorio” in soggetti affetti da dolore cronico lombare; l’efficacia di trattamenti fondati sui principi del controllo motorio è stata paragonata all’efficacia di trattamenti che prevedono l’utilizzo di esercizi generici o altre tecniche di trattamento, i risultati ottenuti sono controversi. Per quanto di nostra conoscenza gli autori che hanno affrontato questo tema non hanno preso in considerazione uno degli aspetti del controllo motorio: la ridondanza motoria. La ridondanza motoria, come definito da Nikolai Bernstein, costituisce un problema di eliminazione dei gradi di libertà ridondanti. In passato questo problema è stato affrontato attraverso l’utilizzo di metodi di ottimizzazione basati su una varietà di funzioni. Recenti scoperte suggeriscono che il problema sia stato formulato in modo errato. Un’interpretazione alternativa è costituita dal principio di abbondanza motoria, questo principio considera i gradi di libertà “apparentemente ridondanti” come utili, anzi vitali per molti aspetti del comportamento motorio. Negli ultimi 10 anni sono emerse numerose pubblicazioni a supporto di questa interpretazione basata su principi come il controllo sinergico, l’ipotesi del manifold non controllato e l’ipotesi del punto di equilibrio (configurazione referente). In particolare, la presenza di grandi quantità di “good variance” (variabilità nello spazio degli elementi che non influenza il livello di performance generale) è stata documentata in varie azioni comunemente svolte. La “good variance” aiuta il sistema motorio ad adattarsi in presenza di perturbazioni non attese o nella gestione di un compito secondario. La quantità di “good variance” presenta una modulazione adattiva in varie condizioni. Recentemente Latash ha affermato “there is no problem of motor redundancy; there is bliss of motor abundance”. L’osservazione clinica suggerisce che nei pazienti affetti da dolore lombare cronico possa esistera una riduzione della ridondanza motoria, la capacità di adattamento in presenza di perturbazioni o compiti secondari sembra non ottimale e stereotipata. SCOPO: valutare gli equivalenti motori e l’abbondanza motoria in soggetti con e senza dolore cronico lombare. MATERIALI E METODI: la valutazione dei soggetti è stata effettuata tramite un sistema di analisi del movimento. Il compito motorio analizzato consiste nel raggiungere e sollevare una piccolo scatola dodata di maniglie. Varie strategie di flessione anteriore sono stata valutate. I soggetti hanno eseguito il compito in base al pattern per loro più congeniale, successivamente è stata introdotta una perturbazione: un constraint realizzato attraverso un cerotto non elastico a livello del rachide lombare. Il cerotto limita parzialmente la possibilità di movimento in flessione lombare, richiedendo quindi un adattamento delle strategie motorie sfruttando i gradi di libertà disponibili. Modificazioni nel pattern motorio (movimento dei segmenti, posizioni articolari, velocità) sono state monitorate e quantificate. RILEVANZA: I risultati in questo campo del controllo motorio possono essere utili per la classificazione dei pazienti in base a specifiche problematiche legate al controllo motorio e per lo studio di possibili strategie riabilitative. ULTERIORI SVILUPPI: valutare in che modo differenti strategie riabilitative possano modificare gli equivalenti motori.

Introduzione: L’importanza del controllo motorio e dei pattern di movimento corretti nei pazienti affetti da dolore muscolo-scheletrico sono considerati da alcuni autori un elemento chiave per la valutazione ed il trattamento delle sindromi da dolore muscolo-scheletrico. In questo contesto si inserisce l’interesse dello studio degli equivalenti motori, ovvero la capacità del Sistema Nervoso Centrale di generare azioni motorie attraverso il sistema muscolo-scheletrico, mantenendo un parametro correlato all’andamento del task (compito) nonostante le variazioni di valori degli elementi motori sottostanti. Nei soggetti con dolore lombare non è mai stato studiato il fenomeno degli equivalenti motori, anche se diversi studi sono stati pubblicati rispetto il controllo motorio e l’esecuzione di esercizi terapeutici volti a migliorare il pattern di attivazione motoria. Scopo: Analizzare il pattern motorio e gli equivalenti motori in soggetti affetti da LBP e in soggetti di controllo attraverso tecniche di analisi del movimento. Materiali e metodi: 11 soggetti di cui 4 affetti da dolore lombare cronico (LBP) sono stati valutati attraverso un sistema di analisi del movimento. Il compito analizzato consisteva nel raggiungere una scatola attraverso un movimento di flessione anteriore. Il movimento è stato effettuato con diverse modalità di esecuzione. La co-varianza articolare è stata valutata attraverso il metodo UCM. Per quanto riguarda l’analisi UCM sono state considerate due ipotesi relative alla stabilizzazione del tronco ed alla stabilizzazione dei movimenti del COM. Risultati: I soggetti del gruppo LBP hanno evidenziato un maggior contributo al movimento in flessione lombare durante il movimento libero e sono emerse differenze nelle diverse modalità di esecuzione proposte. L’analisi UCM ha messo in evidenza differenze tra i due gruppi rispetto alla stabilizzazione del COM. Conclusioni: È stato possibile applicare le tecniche proposte per lo studio del controllo motorio. Per quanto conosciuto dall’autore, questo è il primo esempio di applicazione del metodo UCM in soggetti affetti da LBP. Sono emerse delle differenze tra i due gruppi valutati. In particolare, per quanto concerne l’analisi UCM, non sembra essere supportata la prima ipotesi relativa alla stabilizzazione del tronco, sembra invece supportata l’ipotesi relativa alla stabilizzazione dello spostamento del COM.

(2014). La valutazione degli equivalenti motori nello studio del movimento in soggetti lombalgici. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014).

La valutazione degli equivalenti motori nello studio del movimento in soggetti lombalgici

MERONI, ROBERTO
2014

Abstract

Introduzione: L’importanza del controllo motorio e dei pattern di movimento corretti nei pazienti affetti da dolore muscolo-scheletrico sono considerati da alcuni autori un elemento chiave per la valutazione ed il trattamento delle sindromi da dolore muscolo-scheletrico. In questo contesto si inserisce l’interesse dello studio degli equivalenti motori, ovvero la capacità del Sistema Nervoso Centrale di generare azioni motorie attraverso il sistema muscolo-scheletrico, mantenendo un parametro correlato all’andamento del task (compito) nonostante le variazioni di valori degli elementi motori sottostanti. Nei soggetti con dolore lombare non è mai stato studiato il fenomeno degli equivalenti motori, anche se diversi studi sono stati pubblicati rispetto il controllo motorio e l’esecuzione di esercizi terapeutici volti a migliorare il pattern di attivazione motoria. Scopo: Analizzare il pattern motorio e gli equivalenti motori in soggetti affetti da LBP e in soggetti di controllo attraverso tecniche di analisi del movimento. Materiali e metodi: 11 soggetti di cui 4 affetti da dolore lombare cronico (LBP) sono stati valutati attraverso un sistema di analisi del movimento. Il compito analizzato consisteva nel raggiungere una scatola attraverso un movimento di flessione anteriore. Il movimento è stato effettuato con diverse modalità di esecuzione. La co-varianza articolare è stata valutata attraverso il metodo UCM. Per quanto riguarda l’analisi UCM sono state considerate due ipotesi relative alla stabilizzazione del tronco ed alla stabilizzazione dei movimenti del COM. Risultati: I soggetti del gruppo LBP hanno evidenziato un maggior contributo al movimento in flessione lombare durante il movimento libero e sono emerse differenze nelle diverse modalità di esecuzione proposte. L’analisi UCM ha messo in evidenza differenze tra i due gruppi rispetto alla stabilizzazione del COM. Conclusioni: È stato possibile applicare le tecniche proposte per lo studio del controllo motorio. Per quanto conosciuto dall’autore, questo è il primo esempio di applicazione del metodo UCM in soggetti affetti da LBP. Sono emerse delle differenze tra i due gruppi valutati. In particolare, per quanto concerne l’analisi UCM, non sembra essere supportata la prima ipotesi relativa alla stabilizzazione del tronco, sembra invece supportata l’ipotesi relativa alla stabilizzazione dello spostamento del COM.
CERRI, CESARE GIUSEPPE
Low back pain, motor equivalence, UCM
MED/48 - SCIENZE INFERMIERISTICHE E TECNICHE NEURO-PSICHIATRICHE E RIABILITATIVE
Italian
27-nov-2014
Scuola di Dottorato in Scienze Mediche Sperimentali e Cliniche
NEUROSCIENZE - 17R
27
2013/2014
open
(2014). La valutazione degli equivalenti motori nello studio del movimento in soggetti lombalgici. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
049930 - MERONI ROBERTO - MOTOR EQUIVALENCES AND BACK PAIN.pdf

Accesso Aperto

Tipologia di allegato: Doctoral thesis
Dimensione 1.99 MB
Formato Adobe PDF
1.99 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/54333
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact