Nel mondo ci sono più di 10 milioni di detenuti. Recenti studi evidenziano che in tale popolazione la prevalenza di disturbi mentali è da 2 a 10 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Allo scopo di valutare la gravità sintomatologica dei soggetti detenuti affetti da una patologia mentale, oltre che le caratteristiche cliniche e socio-demografiche, abbiamo condotto uno studio trasversale, della durate di 12 mesi, di casi consecutivi su soggetti detenuti presso la Casa Circondariale di Monza inviati per una consultazione psichiatrica (N=202). Sono state raccolte le variabili cliniche e socio-demografiche. E' stata formulata una diagnosi clinica in accordo al DSM IV-TR e sono state somministrate la Clinical Global Impressions (CGI), la Global Assessment Functioning (GAF), la Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS), la Hamilton Rating Scale for Depression (HAM-D), la Hamilton Anxiety Scale (HAM-A), Mania Rating Scale (MRS) e la Barratt Impulsiveness Scale versione 11 (BIS-11). Tutti i pazienti sono stati seguiti prospetticamente fino al termine dello studio e sono state registrate le principali variabili cliniche. Inoltre, sono state indagate le differenze cliniche e socio-demografiche tra sottogruppi di pazienti suddivisi in base al genere, alla diagnosi psichiatrica, alla presenza/assenza di un uso di sostanze in comorbilità, alla gravità sintomatologica, alla detenzione in condizione d'isolamento ed alla presenza/assenza di condotte autolesive e/o tentati suicidio. Questo studio rappresenta uno spaccato della condizione clinica del paziente affetto da patologia mentale, detenuto nelle carceri italiane. Mette in luce alcune criticità del sistema psichiatrico penitenziario. I risultati sottolineano la necessità di introdurre nella normale pratica clinica nuove procedure di screening che prevedano l'utilizzo di interviste psicodiagnostiche strutturate ed una maggior integrazione tra i Dipartimenti di Salute Mentale e i Servizi per le Tossicodipendenze al fine di individuare correttamente tutti i soggetti che possono beneficiare di un trattamento psichiatrico. Infine, supportano l'evidenza dell'utilità di scale psicometriche nell'individuare la popolazione di soggetti con maggior rischio di compiere agiti autolesivi e tentati suicidio.

(2013). Profili epidemiologici e clinici di pazienti affetti da disturbi mentali in regime di detenzione. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013).

Profili epidemiologici e clinici di pazienti affetti da disturbi mentali in regime di detenzione

D'URSO, NAZARIO
2013

Abstract

Nel mondo ci sono più di 10 milioni di detenuti. Recenti studi evidenziano che in tale popolazione la prevalenza di disturbi mentali è da 2 a 10 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Allo scopo di valutare la gravità sintomatologica dei soggetti detenuti affetti da una patologia mentale, oltre che le caratteristiche cliniche e socio-demografiche, abbiamo condotto uno studio trasversale, della durate di 12 mesi, di casi consecutivi su soggetti detenuti presso la Casa Circondariale di Monza inviati per una consultazione psichiatrica (N=202). Sono state raccolte le variabili cliniche e socio-demografiche. E' stata formulata una diagnosi clinica in accordo al DSM IV-TR e sono state somministrate la Clinical Global Impressions (CGI), la Global Assessment Functioning (GAF), la Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS), la Hamilton Rating Scale for Depression (HAM-D), la Hamilton Anxiety Scale (HAM-A), Mania Rating Scale (MRS) e la Barratt Impulsiveness Scale versione 11 (BIS-11). Tutti i pazienti sono stati seguiti prospetticamente fino al termine dello studio e sono state registrate le principali variabili cliniche. Inoltre, sono state indagate le differenze cliniche e socio-demografiche tra sottogruppi di pazienti suddivisi in base al genere, alla diagnosi psichiatrica, alla presenza/assenza di un uso di sostanze in comorbilità, alla gravità sintomatologica, alla detenzione in condizione d'isolamento ed alla presenza/assenza di condotte autolesive e/o tentati suicidio. Questo studio rappresenta uno spaccato della condizione clinica del paziente affetto da patologia mentale, detenuto nelle carceri italiane. Mette in luce alcune criticità del sistema psichiatrico penitenziario. I risultati sottolineano la necessità di introdurre nella normale pratica clinica nuove procedure di screening che prevedano l'utilizzo di interviste psicodiagnostiche strutturate ed una maggior integrazione tra i Dipartimenti di Salute Mentale e i Servizi per le Tossicodipendenze al fine di individuare correttamente tutti i soggetti che possono beneficiare di un trattamento psichiatrico. Infine, supportano l'evidenza dell'utilità di scale psicometriche nell'individuare la popolazione di soggetti con maggior rischio di compiere agiti autolesivi e tentati suicidio.
CLERICI, MASSIMO
Caratteristiche cliniche; Caratteristiche socio-demografiche; Carcere; Detenuti; Disturbi mentali; Gravità psicopatologica; Scale psicometriche; Agiti autolesivi; Tentati suicidio
MED/25 - PSICHIATRIA
Italian
4-dic-2013
Scuola di Dottorato in Scienze Mediche Sperimentali e Cliniche
NEUROSCIENZE - 17R
26
2012/2013
open
(2013). Profili epidemiologici e clinici di pazienti affetti da disturbi mentali in regime di detenzione. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013).
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