In questa tesi, ho scelto di indirizzare le mie attenzioni verso il modo in cui lo spazio produce le discriminazioni di genere, con l’obiettivo di osservare l’esperienza privilegiata e oppressa delle donne bianche nell’urbano contemporaneo da una prospettiva transfemminista e intersezionale. Ho costruito un percorso di ricerca collaborativo, basato sul confronto con i soggetti che fanno esperienza diretta delle discriminazioni di genere e del privilegio della bianchezza. Pensando la ricerca come una performance collettiva (Lancione 2017) ho coinvolto le partecipanti nello studio e nella problematizzazione delle esperienza personali e soggettive, senza perdere di vista la necessità politica e scientifica di darsi anche degli obiettivi di ricerca che, pur senza negare le differenze fra le donne, riguardano un terreno comune a tutte, ovvero l’appartenenza ad un soggetto politico collettivo (bell hooks 2020) che si confronta quotidianamente con il sessismo nello spazio urbano. La Teoria femminista nomade è sembrata sin da subito un riferimento importante per costruire un ragionamento che tenesse assieme il personale e il politico nello spazio. Perciò, con questa tesi la introduco nelle discipline geografiche, spazializzandola, ed elaborando una “metodologia femminista nomade” (MFN). La MFN, che teorizzo e poi sperimento nelle due esperienze partecipative sul campo a Cagliari e Bruxelles, si basa su tre presupposti: un posizionamento fortemente riflessivo (Harding 1992) che implica il tentativo di divenire minor (Kats 1996); un’etica della ricerca affermativa e non violenta basata sulla cura reciproca fra ricercatrice e partecipanti sul campo (Lopez e Gillespie 2016); e infine una modalità di studio e rappresentazione dell’oggetti di ricerca basata su quelle che Braidotti chiama “cartografie singolari e multiformi”, ovvero mappe del funzionamento del potere nella società contemporanea legate all’esperienza unica e soggettiva di ciascuna partecipante. L’impegno di questo lavoro è stato produrre una versione spaziale e spazializzata di tali cartografie. Nel corso della sperimentazione empirica, ho sentito l’esigenza di immaginare anche “cartografie collettive e multiformi”, e quindi rappresentazioni collaborative che accolgono le consapevolezze maturate assieme sul campo. Le tre cartografie collettive e multiformi che presento in questo lavoro sono tre film di finzione e parodici. I film sono stati scritti, girati e montati insieme. Si intitolano: La ragazza che abita in bicicletta, Cercasi Pisciatrici!, La liberazione di Jeanneke-Pis. Le cartografie singolari contribuiscono a un discorso teorico e urbanistico sollevando questioni puntuali, relative a spazi e contesti specifici, mentre quelle collettive si prestano a una divulgazione e interpretazione politica degli eventi che riguardano le donne come soggetto politico collettivo.

(2022). Città, genere e discriminazioni. Interpretare le esperienze urbane attraverso le cartografie femministe nomadi e le parodie filmiche. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Cagliari, 2022).

Città, genere e discriminazioni. Interpretare le esperienze urbane attraverso le cartografie femministe nomadi e le parodie filmiche

SALIMBENI, ALICE
2022

Abstract

In questa tesi, ho scelto di indirizzare le mie attenzioni verso il modo in cui lo spazio produce le discriminazioni di genere, con l’obiettivo di osservare l’esperienza privilegiata e oppressa delle donne bianche nell’urbano contemporaneo da una prospettiva transfemminista e intersezionale. Ho costruito un percorso di ricerca collaborativo, basato sul confronto con i soggetti che fanno esperienza diretta delle discriminazioni di genere e del privilegio della bianchezza. Pensando la ricerca come una performance collettiva (Lancione 2017) ho coinvolto le partecipanti nello studio e nella problematizzazione delle esperienza personali e soggettive, senza perdere di vista la necessità politica e scientifica di darsi anche degli obiettivi di ricerca che, pur senza negare le differenze fra le donne, riguardano un terreno comune a tutte, ovvero l’appartenenza ad un soggetto politico collettivo (bell hooks 2020) che si confronta quotidianamente con il sessismo nello spazio urbano. La Teoria femminista nomade è sembrata sin da subito un riferimento importante per costruire un ragionamento che tenesse assieme il personale e il politico nello spazio. Perciò, con questa tesi la introduco nelle discipline geografiche, spazializzandola, ed elaborando una “metodologia femminista nomade” (MFN). La MFN, che teorizzo e poi sperimento nelle due esperienze partecipative sul campo a Cagliari e Bruxelles, si basa su tre presupposti: un posizionamento fortemente riflessivo (Harding 1992) che implica il tentativo di divenire minor (Kats 1996); un’etica della ricerca affermativa e non violenta basata sulla cura reciproca fra ricercatrice e partecipanti sul campo (Lopez e Gillespie 2016); e infine una modalità di studio e rappresentazione dell’oggetti di ricerca basata su quelle che Braidotti chiama “cartografie singolari e multiformi”, ovvero mappe del funzionamento del potere nella società contemporanea legate all’esperienza unica e soggettiva di ciascuna partecipante. L’impegno di questo lavoro è stato produrre una versione spaziale e spazializzata di tali cartografie. Nel corso della sperimentazione empirica, ho sentito l’esigenza di immaginare anche “cartografie collettive e multiformi”, e quindi rappresentazioni collaborative che accolgono le consapevolezze maturate assieme sul campo. Le tre cartografie collettive e multiformi che presento in questo lavoro sono tre film di finzione e parodici. I film sono stati scritti, girati e montati insieme. Si intitolano: La ragazza che abita in bicicletta, Cercasi Pisciatrici!, La liberazione di Jeanneke-Pis. Le cartografie singolari contribuiscono a un discorso teorico e urbanistico sollevando questioni puntuali, relative a spazi e contesti specifici, mentre quelle collettive si prestano a una divulgazione e interpretazione politica degli eventi che riguardano le donne come soggetto politico collettivo.
Maurizio Memoli
Feminism; Urban Space; Filmmaking; Right to the city
M-GGR/02 - GEOGRAFIA ECONOMICO-POLITICA
Italian
26-apr-2022
2021/2022
Ingegneria Civile e Architettura
Università degli Studi di Cagliari
(2022). Città, genere e discriminazioni. Interpretare le esperienze urbane attraverso le cartografie femministe nomadi e le parodie filmiche. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Cagliari, 2022).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/476841
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