Il welfare aziendale negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più importante all’interno del sistema italiano di protezione sociale, facendo registrare un aumento delle persone tutelate e dei servizi offerti. I benefici oggi riguardano una pluralità di attori: le imprese vedono migliorare la propria produttività godendo contemporaneamente di agevolazioni fiscali e contributive; i lavoratori e le loro famiglie possono accedere a beni e servizi che altrimenti sarebbero loro preclusi o di difficile accesso; il Pubblico è sollevato dall’attuazione di misure sociali complesse. Accanto ai benefici non vanno tuttavia dimenticate le distorsioni, come la contrapposizione di insider e outsider nel mercato del lavoro, ma anche la diffusione a “macchia di leopardo” che fa registrare differenze per dimensioni, settori produttivi e collocazione geografica delle imprese coinvolte. Il welfare aziendale è infatti presente in quasi tutte le grandi aziende ma è ancora poco diffuso nelle PMI; è ricorrente in alcuni settori, come il metalmeccanico e le telecomunicazioni, ma debole nel settore agricolo o in quello del commercio al dettaglio; è molto diffuso nelle regioni del Nord, mentre al Sud stenta a prendere piede. Tra potenzialità e rischi l’intervento si concentra in particolare sulle diverse declinazioni che il welfare aziendale ha assunto, grazie allo sviluppo di reti che vedono coinvolti una pluralità di soggetti, analizzando i diversi strumenti messi in campo, il ruolo degli attori e i processi che favoriscono la costituzione di reti multi-attore.
Maino, F., Razetti, F. (2019). Fare rete per fare welfare : dalle aziende ai territori: strumenti, attori, processi. Torino : Giappichelli.
Fare rete per fare welfare : dalle aziende ai territori: strumenti, attori, processi
Razetti, F
2019
Abstract
Il welfare aziendale negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più importante all’interno del sistema italiano di protezione sociale, facendo registrare un aumento delle persone tutelate e dei servizi offerti. I benefici oggi riguardano una pluralità di attori: le imprese vedono migliorare la propria produttività godendo contemporaneamente di agevolazioni fiscali e contributive; i lavoratori e le loro famiglie possono accedere a beni e servizi che altrimenti sarebbero loro preclusi o di difficile accesso; il Pubblico è sollevato dall’attuazione di misure sociali complesse. Accanto ai benefici non vanno tuttavia dimenticate le distorsioni, come la contrapposizione di insider e outsider nel mercato del lavoro, ma anche la diffusione a “macchia di leopardo” che fa registrare differenze per dimensioni, settori produttivi e collocazione geografica delle imprese coinvolte. Il welfare aziendale è infatti presente in quasi tutte le grandi aziende ma è ancora poco diffuso nelle PMI; è ricorrente in alcuni settori, come il metalmeccanico e le telecomunicazioni, ma debole nel settore agricolo o in quello del commercio al dettaglio; è molto diffuso nelle regioni del Nord, mentre al Sud stenta a prendere piede. Tra potenzialità e rischi l’intervento si concentra in particolare sulle diverse declinazioni che il welfare aziendale ha assunto, grazie allo sviluppo di reti che vedono coinvolti una pluralità di soggetti, analizzando i diversi strumenti messi in campo, il ruolo degli attori e i processi che favoriscono la costituzione di reti multi-attore.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Maino-2019-Fare rete per fare welfare-VoR.pdf
Solo gestori archivio
Tipologia di allegato:
Publisher’s Version (Version of Record, VoR)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
5.05 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.05 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.