I contratti degli artisti: nuovi modelli di trattativa

La pratica degli scambi e della circolazione di opere di arte contemporanea che intercorre fra artista e fruitori è, in modo particolare in Italia, altamente informale. Tale informalità viene genericamente intesa come una dissociazione tra arte e diritto. Tuttavia, a fronte di una riconosciuta necessità che il mercato dell’arte italiano possa trovare una più seria e convincente legittimazione a livello internazionale, pare urgente oggi chiedersi se questa separazione tra arte e diritto faccia bene all’arte. Il mercato delle opere prodotte nella contemporaneità appare sempre più complesso: si pensi alla varietà di informazioni e relazioni richiesta dalle nuove forme di espressione messe in atto dagli artisti o, su di un diverso piano, alle sollecitazioni per il riconoscimento di una figura professionale dell’artista, solo marginalmente delineata nel nostro ordinamento. A fronte di tali numerose complessità,il contratto scritto diviene uno strumento imprescindibile: nel mercato dell’arte contemporanea, il contratto, inteso sia come processo di formazione dell’accordo, sia come scambio informato di consensi, rende chiaro e tutela il complesso scambio di informazioni tra le parti, ne documenta i contenuti, conferisce certezza di provenienza all’opera. La monografia muove da tali considerazioni e, svolgendo una analisi comparativa sulla funzione del contratto nella circolazione di opere d’arte contemporanea e sui modelli esistenti in altri ordinamenti di rilievo, si articola in una serie di "contratti-modello degli artisti”. Si tratta di una organizzazione per tipi dei rapporti contrattuali atti a disciplinare la circolazione o la fruizione delle opere d'arte e che gli artisti concludono - quasi sempre in forma verbale o implicita - ogni giorno. I modelli sono stati elaborati e vengono presentati come uno schema di trattativa assistita da proposte di regole per l’avvio di “buone pratiche”