Una delle più cruciali e significative dimensioni all’interno dei processi di pianificazione e progettazione dell’offerta turistica è certamente una corretta e lungimirante comprensione delle forme assunte dalla domanda (e, al suo interno, dei segmenti di domanda) di turismo e dalla ricerca di esperienze a ciò connessa. In altre parole, se il turismo deve cambiare, per adattarsi alle molteplici tendenze di mutamento sociale e dunque rispondere alle complesse esigenze espresse dagli individui e dalle famiglie che abitano la tarda modernità, in quale direzione si dovrebbe procedere? La chiave di volta per comprendere la ricca e complessa (a volte controversa) relazione tra mutamento sociale e turismo risiede, a nostro parere, nei cambiamenti che hanno investito le identità e i corsi di vita (individuali e familiari), le relazioni tra generi e tra generazioni, l’organizzazione della vita familiare, le esperienze di paternità e maternità. Ricordiamo che, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta del XX secolo, la famiglia italiana ha subito grandi cambiamenti. In generale, si è assistito a un progressivo allungamento della permanenza dei giovani nelle famiglie di origine; l’età al matrimonio e al primo figlio si è elevata (sia per donne che per uomini); è aumentato il numero dei celibi e delle nubili; si sono moltiplicate le famiglie di fatto; sono cresciuti i nuclei con un solo genitore; sono comparse sulla scena le coppie miste, sono mutati i comportamenti riproduttivi delle coppie; si è rafforzata l’instabilità coniugale. Conseguentemente, diventa sempre più necessario lavorare − anche, e con intensità, sul versante della formazione riservata alle nuove generazioni di operatori, planner e manager nei settori del turismo − per modellare e personalizzare l’offerta turistica: ciò al fine di rispondere alla diversificazione delle esigenze di viaggio (e di formazione connessa alle esperienze di viaggio) che provengono dalle donne e dagli uomini che popolano la tarda modernità; dai nuclei familiari non tradizionali (madri e padri soli, famiglie ricostituite, famiglie miste, ecc.); da individui single, senza figli, non eterosessuali e con stili di vita sempre più diversificati. Ma anche per intercettare le crescenti peculiarità generazionali: pensiamo, ad esempio, alla generazione dei Millennials (ragazze e ragazzi che non avevano ancora la maggiore età quando è iniziato il XXI secolo); oppure ai cyberseniors − “nuovi” anziani che navigano nel Web, viaggiano, fanno progetti, sempre più liberi da legami familiari “obbligati”, con una vita di relazione ricca e articolata, attenti alla salute e sensibili alle tendenze della moda e del mercato. Partendo da queste stimolanti premesse, il nostro percorso di riflessione (che mette in proficua relazione lo “sguardo” e le competenze proprie della sociologia del turismo e della sociologia della famiglia con lo sguardo metodologico e con quello che caratterizza la pianificazione turistica) cercherà di rispondere a diverse e rilevanti domande: come sta cambiando (o dovrebbe cambiare) il turismo? Con quale intensità e velocità l’offerta turistica italiana e internazionale sta reagendo alla crescente diversificazione della domanda di turismo? Come le pratiche turistiche si combinano (si possono combinare) con la pluralizzazione delle identità individuali e delle forme familiari? Cosa significa, oggi, parlare di turismo al maschile e al femminile? Come si può pianificare un turismo sensibile alle crescenti differenze di genere e alle sempre più intense peculiarità generazionali? E come si può studiare il turismo che cambia? Gli scopi del presente volume sono molteplici: • presentare i concetti necessari per comprendere l’evoluzione delle domande di turismo (e per pianificare, pertanto, un’offerta lungimirante e rispettosa delle scelte di vita individuali). Tra i concetti che presenteremo: genere e identità di genere; generazioni; corsi di vita; pluralizzazione delle forme familiari; mutamento sociale e culturale; orientamento sessuale, ecc.; • discutere di turismo in quanto esperienza formativa, esperienziale, sociale e culturale, che va certamente al di là di un semplice incontro tra curve di domanda e di offerta nel mercato turistico; • aggiornare la (scarsa) riflessione scientifica sulla connessione tra domanda e offerta di turismo e tendenze di mutamento (a livello individuale, di genere, familiare…); • presentare e commentare esempi (buone pratiche) di diversificazione dell’offerta turistica (turismo sostenibile, turismo gender sensitive, turismo child-centered, turismo Lgbt, ecc.); • offrire a studenti e studentesse consigli per fare ricerca su, con e dentro il turismo che cambia.

Decataldo, A., Ruspini, E., Gilli, M., Del Greco, M. (2013). Turismo, generi e generazioni. Bologna : Zanichelli.

Turismo, generi e generazioni

DECATALDO, ALESSANDRA;RUSPINI, ELISABETTA;GILLI, MONICA;
2013

Abstract

Una delle più cruciali e significative dimensioni all’interno dei processi di pianificazione e progettazione dell’offerta turistica è certamente una corretta e lungimirante comprensione delle forme assunte dalla domanda (e, al suo interno, dei segmenti di domanda) di turismo e dalla ricerca di esperienze a ciò connessa. In altre parole, se il turismo deve cambiare, per adattarsi alle molteplici tendenze di mutamento sociale e dunque rispondere alle complesse esigenze espresse dagli individui e dalle famiglie che abitano la tarda modernità, in quale direzione si dovrebbe procedere? La chiave di volta per comprendere la ricca e complessa (a volte controversa) relazione tra mutamento sociale e turismo risiede, a nostro parere, nei cambiamenti che hanno investito le identità e i corsi di vita (individuali e familiari), le relazioni tra generi e tra generazioni, l’organizzazione della vita familiare, le esperienze di paternità e maternità. Ricordiamo che, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta del XX secolo, la famiglia italiana ha subito grandi cambiamenti. In generale, si è assistito a un progressivo allungamento della permanenza dei giovani nelle famiglie di origine; l’età al matrimonio e al primo figlio si è elevata (sia per donne che per uomini); è aumentato il numero dei celibi e delle nubili; si sono moltiplicate le famiglie di fatto; sono cresciuti i nuclei con un solo genitore; sono comparse sulla scena le coppie miste, sono mutati i comportamenti riproduttivi delle coppie; si è rafforzata l’instabilità coniugale. Conseguentemente, diventa sempre più necessario lavorare − anche, e con intensità, sul versante della formazione riservata alle nuove generazioni di operatori, planner e manager nei settori del turismo − per modellare e personalizzare l’offerta turistica: ciò al fine di rispondere alla diversificazione delle esigenze di viaggio (e di formazione connessa alle esperienze di viaggio) che provengono dalle donne e dagli uomini che popolano la tarda modernità; dai nuclei familiari non tradizionali (madri e padri soli, famiglie ricostituite, famiglie miste, ecc.); da individui single, senza figli, non eterosessuali e con stili di vita sempre più diversificati. Ma anche per intercettare le crescenti peculiarità generazionali: pensiamo, ad esempio, alla generazione dei Millennials (ragazze e ragazzi che non avevano ancora la maggiore età quando è iniziato il XXI secolo); oppure ai cyberseniors − “nuovi” anziani che navigano nel Web, viaggiano, fanno progetti, sempre più liberi da legami familiari “obbligati”, con una vita di relazione ricca e articolata, attenti alla salute e sensibili alle tendenze della moda e del mercato. Partendo da queste stimolanti premesse, il nostro percorso di riflessione (che mette in proficua relazione lo “sguardo” e le competenze proprie della sociologia del turismo e della sociologia della famiglia con lo sguardo metodologico e con quello che caratterizza la pianificazione turistica) cercherà di rispondere a diverse e rilevanti domande: come sta cambiando (o dovrebbe cambiare) il turismo? Con quale intensità e velocità l’offerta turistica italiana e internazionale sta reagendo alla crescente diversificazione della domanda di turismo? Come le pratiche turistiche si combinano (si possono combinare) con la pluralizzazione delle identità individuali e delle forme familiari? Cosa significa, oggi, parlare di turismo al maschile e al femminile? Come si può pianificare un turismo sensibile alle crescenti differenze di genere e alle sempre più intense peculiarità generazionali? E come si può studiare il turismo che cambia? Gli scopi del presente volume sono molteplici: • presentare i concetti necessari per comprendere l’evoluzione delle domande di turismo (e per pianificare, pertanto, un’offerta lungimirante e rispettosa delle scelte di vita individuali). Tra i concetti che presenteremo: genere e identità di genere; generazioni; corsi di vita; pluralizzazione delle forme familiari; mutamento sociale e culturale; orientamento sessuale, ecc.; • discutere di turismo in quanto esperienza formativa, esperienziale, sociale e culturale, che va certamente al di là di un semplice incontro tra curve di domanda e di offerta nel mercato turistico; • aggiornare la (scarsa) riflessione scientifica sulla connessione tra domanda e offerta di turismo e tendenze di mutamento (a livello individuale, di genere, familiare…); • presentare e commentare esempi (buone pratiche) di diversificazione dell’offerta turistica (turismo sostenibile, turismo gender sensitive, turismo child-centered, turismo Lgbt, ecc.); • offrire a studenti e studentesse consigli per fare ricerca su, con e dentro il turismo che cambia.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
turismo sostenibile, turismo gender sensitive, turismo child-centered, turismo Lgbt
Italian
2013
978-88-08-19080-2
Zanichelli
180
Decataldo, A., Ruspini, E., Gilli, M., Del Greco, M. (2013). Turismo, generi e generazioni. Bologna : Zanichelli.
none
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