Lo studio prende le mosse dal paradigma della Tripla Elica (Leydesdorff e Etzkowitz, 1998) quale strumento di comprensione del modo in cui i vari attori di un sistema (Università, Impresa, Governo) possono interagire per rafforzare la capacità innovativa del contesto regionale nel quale operano. Gli obiettivi della ricerca sono, da un lato, di riflettere sull’esistenza di dinamiche di trasferimento tecnologico e di relazioni innovative in specifici contesti produttivi – quello del cluster delle bioscienze in Connecticut (Stati Uniti) e quello della municipalità di Zenica, nel Cantone di Zenica-Doboj (Bosnia Erzegovina) – e, dall’altro, esaminare la tipologia dei network esistenti tra i vari attori attivi sul territorio, analizzandone i ruoli e le relazioni che possono essere ricondotti alle dinamiche di clustering, in un’ottica di sviluppo locale. Il lavoro è suddiviso in tre sezioni: la prima è dedicata alla rassegna della letteratura e alla contestualizzazione teorica degli argomenti trattati. Nella seconda vengono esposti gli obiettivi della ricerca, dispiegati i due casi studio e illustrata l’analisi empirica. La terza e ultima sezione è quella dedicata alla problematizzazione dei risultati ottenuti e all’analisi di quanto emerso nel lavoro di ricerca sul campo. Nello specifico, dato che ancora non esiste un corpo di conoscenze, competenze e procedure riconosciuto a livello internazionale che assicuri il successo degli interventi programmati sui distretti, si mette in risalto quali debbano essere le condizioni preliminari affinché, oggi, si possa investire nella realizzazione di un sistema distrettuale efficiente. Innanzitutto, l’analisi dei due contesti produttivi viene svolta sulla base di quattro dimensioni: a) culturale e sociale; b) economico-finanziaria; c) temporale; d) numerica, con lo scopo di evidenziare gli aspetti che facilitano o che ostacolano la creazione di un cluster territoriale. In seguito, viene utilizzata una quinta dimensione, quella reticolare, come strategia per superare e arginare gli elementi che ostacolano l’affermarsi di dinamiche innovative in un territorio. Vengono analizzati, dunque, sia i vantaggi della rete, sia i suoi possibili effetti perversi e distorsivi, e si individuerà nella presenza di una task force di esperti un passo di fondamentale importanza per la creazione di una rete efficiente e rappresentativa dei diversi interessi territoriali.

(2012). Modelli di trasferimento tecnologico in contesti avanzati e in via di sviluppo. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012).

Modelli di trasferimento tecnologico in contesti avanzati e in via di sviluppo

TOMMASONE, MARIANGELA
2012

Abstract

Lo studio prende le mosse dal paradigma della Tripla Elica (Leydesdorff e Etzkowitz, 1998) quale strumento di comprensione del modo in cui i vari attori di un sistema (Università, Impresa, Governo) possono interagire per rafforzare la capacità innovativa del contesto regionale nel quale operano. Gli obiettivi della ricerca sono, da un lato, di riflettere sull’esistenza di dinamiche di trasferimento tecnologico e di relazioni innovative in specifici contesti produttivi – quello del cluster delle bioscienze in Connecticut (Stati Uniti) e quello della municipalità di Zenica, nel Cantone di Zenica-Doboj (Bosnia Erzegovina) – e, dall’altro, esaminare la tipologia dei network esistenti tra i vari attori attivi sul territorio, analizzandone i ruoli e le relazioni che possono essere ricondotti alle dinamiche di clustering, in un’ottica di sviluppo locale. Il lavoro è suddiviso in tre sezioni: la prima è dedicata alla rassegna della letteratura e alla contestualizzazione teorica degli argomenti trattati. Nella seconda vengono esposti gli obiettivi della ricerca, dispiegati i due casi studio e illustrata l’analisi empirica. La terza e ultima sezione è quella dedicata alla problematizzazione dei risultati ottenuti e all’analisi di quanto emerso nel lavoro di ricerca sul campo. Nello specifico, dato che ancora non esiste un corpo di conoscenze, competenze e procedure riconosciuto a livello internazionale che assicuri il successo degli interventi programmati sui distretti, si mette in risalto quali debbano essere le condizioni preliminari affinché, oggi, si possa investire nella realizzazione di un sistema distrettuale efficiente. Innanzitutto, l’analisi dei due contesti produttivi viene svolta sulla base di quattro dimensioni: a) culturale e sociale; b) economico-finanziaria; c) temporale; d) numerica, con lo scopo di evidenziare gli aspetti che facilitano o che ostacolano la creazione di un cluster territoriale. In seguito, viene utilizzata una quinta dimensione, quella reticolare, come strategia per superare e arginare gli elementi che ostacolano l’affermarsi di dinamiche innovative in un territorio. Vengono analizzati, dunque, sia i vantaggi della rete, sia i suoi possibili effetti perversi e distorsivi, e si individuerà nella presenza di una task force di esperti un passo di fondamentale importanza per la creazione di una rete efficiente e rappresentativa dei diversi interessi territoriali.
DIAMANTINI, DAVIDE
Innovazione, Sviluppo Locale, Trasferimento Tecnologico
SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO
Italian
19-lug-2012
SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE - 37R
24
2010/2011
open
(2012). Modelli di trasferimento tecnologico in contesti avanzati e in via di sviluppo. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/35401
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