Dal secondo dopoguerra si sono ottenuti risultati straordinari a difesa dell'inclusione democratica. Oggi c'è un vento conservatore che spira in direzione contraria, la cui origine è da ricercare in altri processi che il Novecento ha innescato: dalla deregolamentazione dell'economia all'ideologia dell'individualismo competitivo. Questo libro propone una lettura originale che mette insieme la crisi dell'ordine neoliberale, evidenziata anche dalla catastrofe planetaria della pandemia, e l'avanzata di progetti politici di segno antiegualitario e autoritario. I leader della destra radicale populista devono il loro successo alla promessa di proteggere le 'maggioranze silenziose' dei loro paesi dai sentimenti di insicurezza e spaesamento indotti dalle dinamiche dell'economia. Non offrono però, in risposta, ricette redistributive contro la crescita delle diseguaglianze. Piuttosto, fanno appello all'identità nazionale, etnica, religiosa o sessuale, ergendosi a difesa dei 'nativi' contro gli stranieri e della famiglia 'tradizionale' contro nuovi modelli di vita affettiva. Le destre radicali minacciano di acquisire nuova forza nell'incertezza generata dalla crisi pandemica e la risposta delle forze progressiste potrà passare solo attraverso una rinnovata lotta contro ogni forma di diseguaglianza.
Serughetti, G. (2021). Il vento conservatore. La destra populista all'attacco della democrazia. Laterza.
Il vento conservatore. La destra populista all'attacco della democrazia
Serughetti, G
2021
Abstract
Dal secondo dopoguerra si sono ottenuti risultati straordinari a difesa dell'inclusione democratica. Oggi c'è un vento conservatore che spira in direzione contraria, la cui origine è da ricercare in altri processi che il Novecento ha innescato: dalla deregolamentazione dell'economia all'ideologia dell'individualismo competitivo. Questo libro propone una lettura originale che mette insieme la crisi dell'ordine neoliberale, evidenziata anche dalla catastrofe planetaria della pandemia, e l'avanzata di progetti politici di segno antiegualitario e autoritario. I leader della destra radicale populista devono il loro successo alla promessa di proteggere le 'maggioranze silenziose' dei loro paesi dai sentimenti di insicurezza e spaesamento indotti dalle dinamiche dell'economia. Non offrono però, in risposta, ricette redistributive contro la crescita delle diseguaglianze. Piuttosto, fanno appello all'identità nazionale, etnica, religiosa o sessuale, ergendosi a difesa dei 'nativi' contro gli stranieri e della famiglia 'tradizionale' contro nuovi modelli di vita affettiva. Le destre radicali minacciano di acquisire nuova forza nell'incertezza generata dalla crisi pandemica e la risposta delle forze progressiste potrà passare solo attraverso una rinnovata lotta contro ogni forma di diseguaglianza.File | Dimensione | Formato | |
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