Il presente lavoro si propone di esaminare la giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo in riferimento principalmente all’ articolo 9 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo e cioè al diritto di libertà di pensiero, di religione e di coscienza. Dopo un’esegesi dell’art. 9 della CEDU, la ricerca si articola seguendo i principali filoni giurisprudenziali. In primo luogo, viene illustrata l’evoluzione giurisprudenziale che ha consentito alla Corte europea dei diritti dell’uomo di ad elaborare il principio secondo il quale una chiesa o una comunità religiosa ha il diritto di invocare il diritto di libertà religiosa indipendentemente dall’iniziativa dei suoi singoli membri. Di seguito vengono analizzati, nei vari settori applicativi, gli aspetti non solo positivi, ma anche negativi del diritto di libertà religiosa, sempre facendo riferimento alla giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo. In particolare, le tematiche più recenti ed attuali, come il divieto di discriminazione per motivi religiosi, il principio di laicità e le tematiche concernenti la libertà di proselitismo, vengono analizzate alla luce della particolare incidenza che la Convenzione possiede sugli ordinamenti dei singoli Stati aderenti. A tal fine, ogni decisione della Corte viene analizzata alla luce del c. d. doppio margine di discrezionalità nel tentativo di raggiungere un equilibrio tra la garanzia internazionale dei diritti dell’uomo alla quale tende la Convenzione e il rispetto delle peculiarità proprie di ogni ordinamento nazionale.

Lugli, M., Pistolesi, I., Pasquali Cerioli, J. (2008). Elementi di diritto ecclesiastico europeo : principi, modelli, giurisprudenza. Torino : Giappichelli.

Elementi di diritto ecclesiastico europeo : principi, modelli, giurisprudenza

LUGLI, MATTEO;
2008

Abstract

Il presente lavoro si propone di esaminare la giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo in riferimento principalmente all’ articolo 9 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo e cioè al diritto di libertà di pensiero, di religione e di coscienza. Dopo un’esegesi dell’art. 9 della CEDU, la ricerca si articola seguendo i principali filoni giurisprudenziali. In primo luogo, viene illustrata l’evoluzione giurisprudenziale che ha consentito alla Corte europea dei diritti dell’uomo di ad elaborare il principio secondo il quale una chiesa o una comunità religiosa ha il diritto di invocare il diritto di libertà religiosa indipendentemente dall’iniziativa dei suoi singoli membri. Di seguito vengono analizzati, nei vari settori applicativi, gli aspetti non solo positivi, ma anche negativi del diritto di libertà religiosa, sempre facendo riferimento alla giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo. In particolare, le tematiche più recenti ed attuali, come il divieto di discriminazione per motivi religiosi, il principio di laicità e le tematiche concernenti la libertà di proselitismo, vengono analizzate alla luce della particolare incidenza che la Convenzione possiede sugli ordinamenti dei singoli Stati aderenti. A tal fine, ogni decisione della Corte viene analizzata alla luce del c. d. doppio margine di discrezionalità nel tentativo di raggiungere un equilibrio tra la garanzia internazionale dei diritti dell’uomo alla quale tende la Convenzione e il rispetto delle peculiarità proprie di ogni ordinamento nazionale.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
diritto ecclesiastico europeo
Italian
2008
978-88-348-8417-1
Giappichelli
Lugli, M., Pistolesi, I., Pasquali Cerioli, J. (2008). Elementi di diritto ecclesiastico europeo : principi, modelli, giurisprudenza. Torino : Giappichelli.
none
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