Corte costituzionale e giudici nell'Italia repubblicana

Constitutional Court and Judges in Italy The Constitutional Court and the Judiciary are the two players in the Italian incidental system of constitutional review and they are called upon to work together, each with its own role. In the first forty years of life of the Constitutional Court, from 1956 to 1996, both institutions tried to make their tools work well together. Their relationship has become ever more inextricably linked and, after an initial period of misunderstandings, it first turned into a loyal fellowship and then became a real sharing of the same work with the same objectives. Since the mid 1990s up to now the Constitutional Court and the ordinary judges have never been more united and all the rules that officiate over their relationship have been strengthened. At the turn of the new millennium, however, other factors have come into the picture, like the increasing recourse to the interpretation in conformity with the Constitution on the part of judges and the new European dimension of Italian justice, which could put into question the balance achieved so far.

La Corte costituzionale e i giudici sono i protagonisti del nostro sistema di controllo di costituzionalità, chiamati insieme ad animarlo ciascuno nel proprio ruolo. Nei primi quaranta anni di vita della Corte costituzionale, dal 1956 al 1996, entrambi i soggetti procedono a una lunga serie di tentativi per accordare gli strumenti processuali di cui dispongono. I loro rapporti si fanno così sempre più stretti, e dalle iniziali incomprensioni si passa dapprima a una relazione di leale colleganza e poi a una reale condivisione del medesimo lavoro e dei medesimi obiettivi. Dalla metà degli anni novanta a oggi la Corte e i giudici si presentano più che mai uniti, e tutte le regole che presiedono alla loro relazione sono confermate e rafforzate. Al giro di boa del nuovo millennio, tuttavia, entrano in scena altri elementi, quali il sempre più intenso ricorso all’interpretazione conforme a Costituzione e la nuova dimensione europea della giustizia italiana, che possono rimettere in discussione gli equilibri finora raggiunti.