Il pensiero comune associa alla parola immaginario qualcosa che somiglia, di volta in volta, ad un grande bacino di immagini, ad un luogo in cui precipitano le rappresentazioni sociali, al luogo in cui si generano gli archetipi, ossia le immagini ancestrali che traducono gli elementi profondi dell'esperienza dell'umanità. Nel linguaggio comune l'immaginario è quasi sempre associato all'aggettivo collettivo, tanto che l'immaginario tende fatalmente a coincidere con l'immaginario collettivo, ossia l'archivio in cui si trovano quelle immagini che sono diventate, ormai, significative per tutti, indistintamente, e hanno la capacità di accumulare una tale densità di significato da essere condivise da tutti. In questo senso l'immaginario collettivo tende ad assumere la stessa funzione che un tempo era assolta dai miti. Esiste un altro modo di intendere l'immaginario. La sua versione più recente, indica nell'immaginario quell'istanza transindividuale che nella società dello spettacolo ci dice come dobbiamo desiderare. È a partire dalla distanza fra questi modi di pensare l'immaginario che ha preso le mosse il nostro lavoro, che trova in questa rivista il suo luogo ideale di presentazione.
Cappa, F., Bonazzi, M. (a cura di). (2008). Fantasma. Orbis Tertius. Ricerche sull'immaginario contemporaneo. Milano : Mimesis.
Fantasma. Orbis Tertius. Ricerche sull'immaginario contemporaneo
CAPPA, FRANCESCO;
2008
Abstract
Il pensiero comune associa alla parola immaginario qualcosa che somiglia, di volta in volta, ad un grande bacino di immagini, ad un luogo in cui precipitano le rappresentazioni sociali, al luogo in cui si generano gli archetipi, ossia le immagini ancestrali che traducono gli elementi profondi dell'esperienza dell'umanità. Nel linguaggio comune l'immaginario è quasi sempre associato all'aggettivo collettivo, tanto che l'immaginario tende fatalmente a coincidere con l'immaginario collettivo, ossia l'archivio in cui si trovano quelle immagini che sono diventate, ormai, significative per tutti, indistintamente, e hanno la capacità di accumulare una tale densità di significato da essere condivise da tutti. In questo senso l'immaginario collettivo tende ad assumere la stessa funzione che un tempo era assolta dai miti. Esiste un altro modo di intendere l'immaginario. La sua versione più recente, indica nell'immaginario quell'istanza transindividuale che nella società dello spettacolo ci dice come dobbiamo desiderare. È a partire dalla distanza fra questi modi di pensare l'immaginario che ha preso le mosse il nostro lavoro, che trova in questa rivista il suo luogo ideale di presentazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.