This work wants to reflect on the importance given to the concept of space within the formation of political identity among marginal groups living in the city. The case study is a small “floating community” called Harbor located in the city center of Copenhagen. The research is based on a year-long fieldwork conducted in the Danish capital from June 2016 to June 2017. The main aim of this work is to analyze the practices of space creation within the tension between urban planning and citizen autonomous dwelling the urban space. Drawing upon the latest theoretical frameworks in urban anthropology and urban studies this work will look into Harbor settler’s capacity to use spatial resources and spatial practices for identity and political affirmations. We consider space as a language used by Harbor’s settlers to communicate with institutions, when performing political actions. In this regard we use the emic concept of “Take up space” to indicate those practices in which space is used as a language to communicate the instances and identities of marginal groups living in urban environments. Focusing on the importance of space analysis, we argue that our ethnographic case would enrich the discussion within the theoretical framework of urban studies in anthropology.

La tesi si propone di riflettere, con sguardo antropologico, sull’importanza che ricopre lo spazio nell’affermazione dell’identità politica dei gruppi svantaggiati che vivono nelle città. Il caso di studio preso in esame riguarda Harbor, una piccola comunità galleggiante sorta tra le acque di un canale nel centro della città di Copenaghen. Il lavoro è il frutto di un periodo di ricerca di campo della durata di un anno. Il periodo di ricerca è stato condotto nella capitale danese, dal giugno del 2016 al giugno del 2017. L’obiettivo principale della tesi è quello di analizzare le pratiche di produzione dello spazio e indagando il conflitto tra progettazione urbana e occupazione dello spazio della città da parte dei cittadini. A partire da alcune linee teoriche vicine alle recenti prospettive degli studi urbani in antropologia, la tesi di propone di analizzare la capacità umana di produrre significazione attraverso l’uso e la gestione delle risorse spaziali, concentrandosi sui modi di produzione semiotica degli spazi e sulla capacità di questi di veicolare significati. Lo spazio, considerato come vero e proprio linguaggio, risulta essere un mezzo attraverso cui instaurare nuove forme di dialogo tra cittadini e istituzioni che controllano il territorio. Il lavoro etnografico cerca di fare leva l’importanza che certe pratiche di occupazione e gestione del territorio hanno per migliorare le condizioni di riconoscimento dei gruppi in condizioni svantaggiate che vivono e occupano lo spazio della città. Verrà utilizzata l’espressione farsi spazio per indicare tutte quelle azioni politiche in cui lo spazio unico linguaggio attraverso il quale poter migliorare le condizioni di dialogo tra istituzioni e abitanti della città. Infine, la tesi cercherà, inoltre, di contribuire al dibattito, interno alla disciplina antropologica, sull’importanza dello studio dello spazio per un rinnovamento dell’antropologia urbana. Lo studio delle pratiche di produzione semiotica dello spazio verrà ritenuto l’oggetto principale degli studi urbani in antropologia.

(2019). Farsi Spazio. Costruzione dello spazio e politiche di gestione del territorio in una piccola comunità galleggiante. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019).

Farsi Spazio. Costruzione dello spazio e politiche di gestione del territorio in una piccola comunità galleggiante

MAZZARINO, GIUSEPPE
2019

Abstract

This work wants to reflect on the importance given to the concept of space within the formation of political identity among marginal groups living in the city. The case study is a small “floating community” called Harbor located in the city center of Copenhagen. The research is based on a year-long fieldwork conducted in the Danish capital from June 2016 to June 2017. The main aim of this work is to analyze the practices of space creation within the tension between urban planning and citizen autonomous dwelling the urban space. Drawing upon the latest theoretical frameworks in urban anthropology and urban studies this work will look into Harbor settler’s capacity to use spatial resources and spatial practices for identity and political affirmations. We consider space as a language used by Harbor’s settlers to communicate with institutions, when performing political actions. In this regard we use the emic concept of “Take up space” to indicate those practices in which space is used as a language to communicate the instances and identities of marginal groups living in urban environments. Focusing on the importance of space analysis, we argue that our ethnographic case would enrich the discussion within the theoretical framework of urban studies in anthropology.
MALIGHETTI, ROBERTO
Antropologia; Spazio; Farsi spazio; Spazializzazioni; semiotica
Anthropology; Space; Identity; Semiotics; semiotica
M-DEA/01 - DISCIPLINE DEMOETNOANTROPOLOGICHE
Italian
12-feb-2019
ANTROPOLOGIA CULTURALE E SOCIALE - 74R
31
2017/2018
open
(2019). Farsi Spazio. Costruzione dello spazio e politiche di gestione del territorio in una piccola comunità galleggiante. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/241105
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