Nel testo ci si propone di focalizzare le condizioni alle quali le piccole e le medie imprese italiane potranno tornare ad agire un ruolo di primo piano nel tessuto economico e produttivo italiano e verso il suo rilancio. Da più parti, infatti, stante le difficoltà del nostro Paese di mantenere livelli di competitività nella competizione internazionale, il contributo delle PMI è stato messo in discussione, al punto da far pensare che le piccole e medie imprese, da elemento propulsivo del sistema economico-produttivo italiano, siano diventate un freno allo sviluppo. Sulla base di un ampio riferimento alla letteratura scientifica nazionale e internazionale, e approfondendo la conoscenza delle PMI attraverso l’individuazione delle diverse prospettive dalle quali si può studiare questo universo di imprese (organizzative, economiche, sociologiche), nel testo viene proposto un percorso analitico articolato lungo tre questioni-chiave (dilemmi): a) La questione della dimensione (piccola) e della specializzazione (tradizionale). La domanda è se le anomale dimensioni delle imprese italiane, che come noto sono mediamente molto più piccole di quelle di tutti gli altri paesi industriali, siano o meno la causa ultima del ristagno economico degli ultimi decenni. Collegata a questo punto vi è una seconda domanda: se la specializzazione prevalente della nostra industria, che è principalmente nei settori tradizionali, sia a sua volta una causa, o invece un effetto, della ridotta dimensione. In altre parole, è più vero che le imprese non crescono perché sono troppo specializzate in settori tradizionali e “maturi” esposti alla nuova concorrenza asiatica; oppure è vero il contrario. Cioè che le imprese italiane restano inchiodate ai settori tradizionali perché sono troppo piccole per poter investire e spostarsi su prodotti più nuovi e competitivi. b) La questione dell’Innovazione e il dilemma degli investimenti in ricerca. Sull’importanza dell’innovazione nell’attuale situazione di competizione internazionale, c’è poco da aggiungere a quanto affermato ripetutamente e con molta enfasi nei dibattiti degli attori sociali e negli studi e ricerche sul tema. L’innovazione è ritenuta essenziale da tutti per sopravvivere e continuare a esportare prodotti e servizi. Ma che cosa è l’innovazione e di quale innovazione hanno bisogno le imprese italiane? E, più in particolare, quale tipo di innovazione è più adatta alle PMI italiane? ed essa sarà sufficiente a farle sviluppare ancora? E quale ruolo possono giocare gli investimenti pubblici nella ricerca per sostenere le imprese? Su questi punti il dilemma è altrettanto forte e dibattuto che quello precedente sul problema dimensionale. c) La questione dell’organizzazione e il dilemma sulle forme di crescita delle PMI. Il terzo nucleo di problemi intorno al tema dei modi e delle forme della gestione delle PMI raccoglie sia la questione della proprietà e della gestione imprenditoriale delle PMI sia la questione della loro conduzione manageriale interna ed esterna. In altre parole si tratta del tema della cultura gestionale e manageriale oggi diffusa nelle PMI e delle relazioni esterne sempre più forti che l’impresa ha con altre imprese o enti del territorio, comprese le nuove catene di fornitura a dimensione globale e internazionale.

Ghiringhelli, C., Pero, L. (2010). Le PMI in Italia. Innovazione, strategie, modelli organizzativi. Milano : Apogeo.

Le PMI in Italia. Innovazione, strategie, modelli organizzativi

GHIRINGHELLI, CRISTIANO;
2010

Abstract

Nel testo ci si propone di focalizzare le condizioni alle quali le piccole e le medie imprese italiane potranno tornare ad agire un ruolo di primo piano nel tessuto economico e produttivo italiano e verso il suo rilancio. Da più parti, infatti, stante le difficoltà del nostro Paese di mantenere livelli di competitività nella competizione internazionale, il contributo delle PMI è stato messo in discussione, al punto da far pensare che le piccole e medie imprese, da elemento propulsivo del sistema economico-produttivo italiano, siano diventate un freno allo sviluppo. Sulla base di un ampio riferimento alla letteratura scientifica nazionale e internazionale, e approfondendo la conoscenza delle PMI attraverso l’individuazione delle diverse prospettive dalle quali si può studiare questo universo di imprese (organizzative, economiche, sociologiche), nel testo viene proposto un percorso analitico articolato lungo tre questioni-chiave (dilemmi): a) La questione della dimensione (piccola) e della specializzazione (tradizionale). La domanda è se le anomale dimensioni delle imprese italiane, che come noto sono mediamente molto più piccole di quelle di tutti gli altri paesi industriali, siano o meno la causa ultima del ristagno economico degli ultimi decenni. Collegata a questo punto vi è una seconda domanda: se la specializzazione prevalente della nostra industria, che è principalmente nei settori tradizionali, sia a sua volta una causa, o invece un effetto, della ridotta dimensione. In altre parole, è più vero che le imprese non crescono perché sono troppo specializzate in settori tradizionali e “maturi” esposti alla nuova concorrenza asiatica; oppure è vero il contrario. Cioè che le imprese italiane restano inchiodate ai settori tradizionali perché sono troppo piccole per poter investire e spostarsi su prodotti più nuovi e competitivi. b) La questione dell’Innovazione e il dilemma degli investimenti in ricerca. Sull’importanza dell’innovazione nell’attuale situazione di competizione internazionale, c’è poco da aggiungere a quanto affermato ripetutamente e con molta enfasi nei dibattiti degli attori sociali e negli studi e ricerche sul tema. L’innovazione è ritenuta essenziale da tutti per sopravvivere e continuare a esportare prodotti e servizi. Ma che cosa è l’innovazione e di quale innovazione hanno bisogno le imprese italiane? E, più in particolare, quale tipo di innovazione è più adatta alle PMI italiane? ed essa sarà sufficiente a farle sviluppare ancora? E quale ruolo possono giocare gli investimenti pubblici nella ricerca per sostenere le imprese? Su questi punti il dilemma è altrettanto forte e dibattuto che quello precedente sul problema dimensionale. c) La questione dell’organizzazione e il dilemma sulle forme di crescita delle PMI. Il terzo nucleo di problemi intorno al tema dei modi e delle forme della gestione delle PMI raccoglie sia la questione della proprietà e della gestione imprenditoriale delle PMI sia la questione della loro conduzione manageriale interna ed esterna. In altre parole si tratta del tema della cultura gestionale e manageriale oggi diffusa nelle PMI e delle relazioni esterne sempre più forti che l’impresa ha con altre imprese o enti del territorio, comprese le nuove catene di fornitura a dimensione globale e internazionale.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
Piccole e medie imprese; PMI; SMEs, small and medium-sized enterprises; Open Innovation; Design-Driven Innovation; Internazionalizzazione; management
Italian
ott-2010
978-88-503-2996-0
Apogeo
205
Ghiringhelli, C., Pero, L. (2010). Le PMI in Italia. Innovazione, strategie, modelli organizzativi. Milano : Apogeo.
none
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/22626
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact