Il d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 disciplina “la mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie in materia civile e commerciale” e la monografia di Cesare Vaccà, integrata da due capitoli di una psicologa, Maria Martello, colloca la mediazione al centro del sistema delineato nel corso del tempo dal nostro legislatore. E’ opportuno, a questo proposito, sottolineare che al termine ‘conciliazione’ corrispondono forme ed esperienze assai diverse fra loro, che le attuali disposizioni legislative sulla mediazione extragiudiziale solo in parte riconducono ad unità: continuano, pertanto, a coesistere figure differenti, nei tratti e nelle implicazioni, che l’opera individua nei loro elementi caratterizzanti. La composizione negoziata dei conflitti ha radici profonde nel nostro Paese e copiosamente la conciliazione ricorre nella produzione legislativa del periodo fra l’Unità ed il secondo conflitto mondiale: di quella cultura, che trovò momenti significativi nel codice di procedura civile del 1865, che dedicava alla conciliazione i primi sette articoli, è un’eco la disciplina della mediazione extragiudiziale entrata oggi a far parte del nostro ordinamento soddisfacendo non soltanto finalità di riduzione del contenzioso giudiziale come impropriamente –e riduttivamente- si vorrebbe ritenere ma, come più volte auspicato nelle pubblicazioni e negli atti normativi della Unione Europea, quale strumento prioritariamente volto a favorire l’accesso alla giustizia nei casi in cui barriere economiche e procedurali sortiscano l’effetto di tener lontano dalle sedi giudiziali coloro i quali lamentino la lesione di un diritto. E’ questo il filo conduttore dell’opera, che si propone finalità ulteriori rispetto al genere della letteratura giuridica che si identifica nel commentario, non adottato dall’autore che ha inteso privilegiare l’approfondimento e lo spessore che non sempre si associano a questa formula. L’accesso alla giustizia è approfondito in relazione allo sviluppo delle procedure ADR nelle indicazioni sovrannazionali, in particolar modo europee, alla luce sia della direttiva del maggio 2008 sulla mediazione, sia delle esperienze di conciliazione delle controversie transfrontaliere; quanto ai modelli normativi italiani, è considerata, in particolare, la pratica conciliativa nei contratti di consumo e di utenza con particolare riguardo al ruolo delle associazioni dei consumatori a tutela degli interessi individuali e collettivi. La trattazione spazia, a questo proposito, dalle forme di negoziazione paritetica alle procedure di reclamo nelle carte dei servizi, al procedimento presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, senza tralasciare l’azione di classe ed i suoi rapporti con la mediazione. Trovano altresì approfondimento i servizi di conciliazione ed arbitrato presso Consob e Banca d’Italia, nonché quelli relativi alla composizione delle controversie nei settori dell’energia elettrica e del gas, del trasporto aereo, e del servizio postale. Una trattazione organica, quindi, della mediazione delle controversie anche nella prospettiva della formazione del mediatore e dei suoi rapporti con le parti. Le finalità deflattive del contenzioso giudiziale traspaiono da non poche regole del d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 –e del relativo decreto di attuazione, d.m. 18 ottobre 2010, n. 180- che contribuiscono alla definizione di un modello di mediazione forse diverso da quella oggetto da tempo di approfondimenti teorici: la commistione fra i ruoli facilitativo e propositivo in capo al mediatore, unitamente al gran numero di procedimenti destinati ad affluire agli organismi di mediazione, rappresentano elementi che inducono ad affermare una diversa natura della procedura oggi delineata rispetto ai canoni ortodossi. Il lavoro di Vaccà consente al mediatore, ai consulenti delle parti, nonché a queste stesse, specie allorquando si tratti di imprese, enti, istituzioni, di approfondire i profili della mediazione, acquisendo al contempo gli strumenti necessari per padroneggiarne il procedimento. Il riscontro pratico è agevolato da riferimenti casistici, presentati estrapolandone gli elementi paradigmaticamente significativi.

Vacca', C., Martello, M. (2010). La mediazione delle controversie D. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 e D.M. 18 ottobre 2010, n.180. Milano : Ipsoa.

La mediazione delle controversie D. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 e D.M. 18 ottobre 2010, n.180

VACCA', CESARE;
2010

Abstract

Il d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 disciplina “la mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie in materia civile e commerciale” e la monografia di Cesare Vaccà, integrata da due capitoli di una psicologa, Maria Martello, colloca la mediazione al centro del sistema delineato nel corso del tempo dal nostro legislatore. E’ opportuno, a questo proposito, sottolineare che al termine ‘conciliazione’ corrispondono forme ed esperienze assai diverse fra loro, che le attuali disposizioni legislative sulla mediazione extragiudiziale solo in parte riconducono ad unità: continuano, pertanto, a coesistere figure differenti, nei tratti e nelle implicazioni, che l’opera individua nei loro elementi caratterizzanti. La composizione negoziata dei conflitti ha radici profonde nel nostro Paese e copiosamente la conciliazione ricorre nella produzione legislativa del periodo fra l’Unità ed il secondo conflitto mondiale: di quella cultura, che trovò momenti significativi nel codice di procedura civile del 1865, che dedicava alla conciliazione i primi sette articoli, è un’eco la disciplina della mediazione extragiudiziale entrata oggi a far parte del nostro ordinamento soddisfacendo non soltanto finalità di riduzione del contenzioso giudiziale come impropriamente –e riduttivamente- si vorrebbe ritenere ma, come più volte auspicato nelle pubblicazioni e negli atti normativi della Unione Europea, quale strumento prioritariamente volto a favorire l’accesso alla giustizia nei casi in cui barriere economiche e procedurali sortiscano l’effetto di tener lontano dalle sedi giudiziali coloro i quali lamentino la lesione di un diritto. E’ questo il filo conduttore dell’opera, che si propone finalità ulteriori rispetto al genere della letteratura giuridica che si identifica nel commentario, non adottato dall’autore che ha inteso privilegiare l’approfondimento e lo spessore che non sempre si associano a questa formula. L’accesso alla giustizia è approfondito in relazione allo sviluppo delle procedure ADR nelle indicazioni sovrannazionali, in particolar modo europee, alla luce sia della direttiva del maggio 2008 sulla mediazione, sia delle esperienze di conciliazione delle controversie transfrontaliere; quanto ai modelli normativi italiani, è considerata, in particolare, la pratica conciliativa nei contratti di consumo e di utenza con particolare riguardo al ruolo delle associazioni dei consumatori a tutela degli interessi individuali e collettivi. La trattazione spazia, a questo proposito, dalle forme di negoziazione paritetica alle procedure di reclamo nelle carte dei servizi, al procedimento presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, senza tralasciare l’azione di classe ed i suoi rapporti con la mediazione. Trovano altresì approfondimento i servizi di conciliazione ed arbitrato presso Consob e Banca d’Italia, nonché quelli relativi alla composizione delle controversie nei settori dell’energia elettrica e del gas, del trasporto aereo, e del servizio postale. Una trattazione organica, quindi, della mediazione delle controversie anche nella prospettiva della formazione del mediatore e dei suoi rapporti con le parti. Le finalità deflattive del contenzioso giudiziale traspaiono da non poche regole del d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 –e del relativo decreto di attuazione, d.m. 18 ottobre 2010, n. 180- che contribuiscono alla definizione di un modello di mediazione forse diverso da quella oggetto da tempo di approfondimenti teorici: la commistione fra i ruoli facilitativo e propositivo in capo al mediatore, unitamente al gran numero di procedimenti destinati ad affluire agli organismi di mediazione, rappresentano elementi che inducono ad affermare una diversa natura della procedura oggi delineata rispetto ai canoni ortodossi. Il lavoro di Vaccà consente al mediatore, ai consulenti delle parti, nonché a queste stesse, specie allorquando si tratti di imprese, enti, istituzioni, di approfondire i profili della mediazione, acquisendo al contempo gli strumenti necessari per padroneggiarne il procedimento. Il riscontro pratico è agevolato da riferimenti casistici, presentati estrapolandone gli elementi paradigmaticamente significativi.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
Mediazione controversie civili e commerciali; conciliazione; registro degli organismi di mediazione; D.Lgs. 4 marzo 2010, n. 28; D.M. 18 ottobre 2010, n.180
Italian
2010
978-88-217-3343-7
Ipsoa
http://shop.wki.it/Ipsoa/Libri/La_mediazione_delle_controversie_s21833.aspx
Vacca', C., Martello, M. (2010). La mediazione delle controversie D. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 e D.M. 18 ottobre 2010, n.180. Milano : Ipsoa.
none
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/21932
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact