Quale geografia insegnare oggi agli studenti della scuola dell’obbligo? Nell’epoca della globalizzazione, dopo la fine dei viaggi di scoperta, del nazionalismo e del colonialismo, che significato ha la geografia per le nuove generazioni? Le liste di nomi di fiumi, montagne e capitali possono servire ancora per costruire negli studenti un sistema di coordinate e di riferimenti metodologici per insegnare la geografia nell’era attuare, il volume propone diritornare alle voci di autori classici tra Ottocento e Novecento ed esplorare il loro contributo alla costruzione di un senso geografico, utile ancora oggi per i autori cittadini del mondo. Dalla lettura di Carl Ritter (1779- 1859), Emma Hart Willard (1793- 1870), WIlliamo Channing Woodbridge (1794- 1845), Samuel Griswold Goodrich (1793- 1860), Lev Tolstoj (1828-1910), Elisée Reclus (1830- 1905), Piotr Kropotkin (1844- 1921), Paul Vidal de la Blache (1845- 1918), Patrick Geddes (1854- 1932), Arcangelo Ghisleri (1855- 1905), Zonia Baber (1862- 1956) e Tsunesaburo Makiguchi (1871- 1944) scopriamo che della geografia, la scienza “più attraente e suggestiva per gente di tutte le età, siamo riusciti a fare nelle nostre scuole una delle materie più aride e insignificanti”. Il contributo di Marcella Schmidt di Friedberg corrisponde, oltre che alla cura del volume, alla compilazione dell’Introduzione (pp. 9-20), dei capitoli su Carl Ritter (pp.21-46), su Zonia Baber (pp. 269-296)) e su Tsunesaburo Makiguchi (pp. 297-326).
SCHMIDT MULLER DI FRIEDBERG, M. (a cura di). (2010). Cos'è il mondo? E' un globo di cartone. Insegnare geografia tra Ottocento e Novecento. Milano : Unicopli.
Cos'è il mondo? E' un globo di cartone. Insegnare geografia tra Ottocento e Novecento
SCHMIDT MULLER DI FRIEDBERG, MARCELLA
2010
Abstract
Quale geografia insegnare oggi agli studenti della scuola dell’obbligo? Nell’epoca della globalizzazione, dopo la fine dei viaggi di scoperta, del nazionalismo e del colonialismo, che significato ha la geografia per le nuove generazioni? Le liste di nomi di fiumi, montagne e capitali possono servire ancora per costruire negli studenti un sistema di coordinate e di riferimenti metodologici per insegnare la geografia nell’era attuare, il volume propone diritornare alle voci di autori classici tra Ottocento e Novecento ed esplorare il loro contributo alla costruzione di un senso geografico, utile ancora oggi per i autori cittadini del mondo. Dalla lettura di Carl Ritter (1779- 1859), Emma Hart Willard (1793- 1870), WIlliamo Channing Woodbridge (1794- 1845), Samuel Griswold Goodrich (1793- 1860), Lev Tolstoj (1828-1910), Elisée Reclus (1830- 1905), Piotr Kropotkin (1844- 1921), Paul Vidal de la Blache (1845- 1918), Patrick Geddes (1854- 1932), Arcangelo Ghisleri (1855- 1905), Zonia Baber (1862- 1956) e Tsunesaburo Makiguchi (1871- 1944) scopriamo che della geografia, la scienza “più attraente e suggestiva per gente di tutte le età, siamo riusciti a fare nelle nostre scuole una delle materie più aride e insignificanti”. Il contributo di Marcella Schmidt di Friedberg corrisponde, oltre che alla cura del volume, alla compilazione dell’Introduzione (pp. 9-20), dei capitoli su Carl Ritter (pp.21-46), su Zonia Baber (pp. 269-296)) e su Tsunesaburo Makiguchi (pp. 297-326).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.