L’insegnamento della geografia sta attraversando un passaggio molto complesso a tutti i livelli dell’istruzione: dalla scuola primaria, fino all’università. Si tratta di una transizione che ci obbliga a formulare delle domande, al contempo disciplinari e didattiche, rispetto al senso che oggi la geografia assume all’interno dei percorsi di formazione degli individui, e sul significato politico e sociale del suo insegnamento. In questa fase più che concentrare la discussione, come molti fanno, sulla perdita di valore strumentale a cui questa forma di conoscenza sembra andare incontro rispetto ai mutamenti tecnologici e sociali, o sulla difesa della sua presunta esclusiva capacità di «descrivere il mondo», occorre recuperare il ruolo basilare che il suo insegnamento dovrebbe ancora occupare all’interno di ogni percorso di studio. A questo scopo l’autore propone di ritornare a riflettere criticamente sugli strumenti, sui metodi e sul discorso connessi alla didattica della nostra disciplina. In questo contesto assume un’importanza cruciale il lavoro degli insegnanti e, di conseguenza, la loro formazione disciplinare. Il volume si concentra sull’insegnamento della geografia nella scuola primaria. Partendo dai temi e dagli strumenti si cerca di mettere in luce come la geografia debba essere considerata un elemento centrale del curricolo, perché più di qualunque altra disciplina contribuisce allo sviluppo del senso critico e della visione multi-prospettica sulla realtà che ci circonda. In particolare si mostra come i metodi e le prospettive della geografia possano essere dei tasselli irrinunciabili per la comprensione di qualunque relazione tra umanità e spazio

Malatesta, S. (2010). Per fare l'albero ci vuol la Carta. Note critiche per un curricolo geografico. Milano : Guerini.

Per fare l'albero ci vuol la Carta. Note critiche per un curricolo geografico

MALATESTA, STEFANO
2010

Abstract

L’insegnamento della geografia sta attraversando un passaggio molto complesso a tutti i livelli dell’istruzione: dalla scuola primaria, fino all’università. Si tratta di una transizione che ci obbliga a formulare delle domande, al contempo disciplinari e didattiche, rispetto al senso che oggi la geografia assume all’interno dei percorsi di formazione degli individui, e sul significato politico e sociale del suo insegnamento. In questa fase più che concentrare la discussione, come molti fanno, sulla perdita di valore strumentale a cui questa forma di conoscenza sembra andare incontro rispetto ai mutamenti tecnologici e sociali, o sulla difesa della sua presunta esclusiva capacità di «descrivere il mondo», occorre recuperare il ruolo basilare che il suo insegnamento dovrebbe ancora occupare all’interno di ogni percorso di studio. A questo scopo l’autore propone di ritornare a riflettere criticamente sugli strumenti, sui metodi e sul discorso connessi alla didattica della nostra disciplina. In questo contesto assume un’importanza cruciale il lavoro degli insegnanti e, di conseguenza, la loro formazione disciplinare. Il volume si concentra sull’insegnamento della geografia nella scuola primaria. Partendo dai temi e dagli strumenti si cerca di mettere in luce come la geografia debba essere considerata un elemento centrale del curricolo, perché più di qualunque altra disciplina contribuisce allo sviluppo del senso critico e della visione multi-prospettica sulla realtà che ci circonda. In particolare si mostra come i metodi e le prospettive della geografia possano essere dei tasselli irrinunciabili per la comprensione di qualunque relazione tra umanità e spazio
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
Educazione Geografica, Didattica Critica, Curricolo, Scuola Primaria
Italian
ott-2010
978-88-8107-300-9
Guerini
207
Malatesta, S. (2010). Per fare l'albero ci vuol la Carta. Note critiche per un curricolo geografico. Milano : Guerini.
none
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