La posticipazione e il diradamento delle scelte cruciali di passaggio che scandiscono l’entrata in vita adulta (uscire di casa, formare una coppia stabile, avere un figlio) sono fenomeni comuni a tutte le società occidentali, ma hanno trovato negli ultimi decenni in Italia un terreno di sviluppo particolarmente fertile. Cosa spiega questa lunga moratoria prima dell’età adulta? Gli studiosi di settore sottolineano il ruolo determinante delle condizioni materiali (disoccupazione e precarietà, bassi salari e abitazioni scarse), che nel nostro paese più che altrove scoraggiano le giovani generazioni. Non si tratta di negare che potenti condizionamenti economici e strutturali agiscano, ma di capire che quei meccanismi, che sostanziano la potente chiave di lettura razionale economica, operano sempre filtrati da altri meccanismi deformanti, interferenti e intrusivi. Dotati di questo potere di interferenza sono gli stati d’animo con cui le persone mettono o meno in moto il processo di formazione di una scelta di passaggio. Stati d’animo di crisi (insicurezza, ansia, senso di inadeguatezza) possono bloccare la formazione stessa delle scelte. Alcune contingenze di crisi (talora veri paradossi pragmatici) intrappolano i giovani per un tempo sufficientemente lungo da far smarrire loro ogni capacità di resilienza. Molte trappole costellano il loro percorso di transizione all’età adulta: dalla precarietà economica nascosta in molti modelli di flessibilità all’incantamento di una famiglia – quella mediterranea - amorosa e avvolgente. Uscire da contingenze critiche persistenti e senza via d’uscita, che intaccano il patrimonio di sicurezza degli individui, richiede l’adozione di strategie non solo razionali e adattive ma giocate su stati d’animo e umori: strategie identitarie di ri-conferma o di dis-conferma, strategie emozionali diversive o di cut off. Sono infine discusse alcune possibili vie d’uscita dalla situazione di stallo in cui è prigioniero il processo di trasmissione tra generazioni. Vie d’uscita che reclamano politiche capaci di orizzonti ampi. Il volume propone tre livelli di lettura. Il primo mira a ricostruire i processi demografici e antropologici in corso concernenti la stagnazione dei comportamenti di family formation e il ruolo cruciale svolto, in questi processi, dalla specificità delle strutture antropologiche primarie dei paesi Sud Europei e Mediterranei. Il secondo livello dell’argomentazione costruisce pezzo per pezzo, e sottopone alla verifica di coerenza interna, un modello interpretativo della psico-logica di formazione delle scelte ‘di passaggio’ (per usare una categoria antropologica) o più in generale di scelte a incertezza ‘forte’ (per usare il vocabolario dell’economia). Un modello formulato non in chiave esclusivamente logico-cognitiva (a partire dal paradigma della scelta razionale), ma con una fiduciosa apertura alla capacità ermeneutica di quelle che Luc Ciompi (1982) definisce “logiche affettive”. Su un terzo livello si sviluppano le parti di questo saggio in cui si tratteggia - senza pretesa di sistematicità - la genealogia di alcune categorie fondanti per le scienze dell’uomo (razionalità, identità, modernità, strategie, generazioni, famiglia) e alcuni strumenti concettuali dell’apparato delle logiche non cognitive e non standard

Micheli, G. (2010). Logiche affettive. Il potere di interferenza degli stati d’animo nella formazione delle scelte demografiche. Torino : Utet.

Logiche affettive. Il potere di interferenza degli stati d’animo nella formazione delle scelte demografiche

MICHELI, GIUSEPPE ANNIBALE
2010

Abstract

La posticipazione e il diradamento delle scelte cruciali di passaggio che scandiscono l’entrata in vita adulta (uscire di casa, formare una coppia stabile, avere un figlio) sono fenomeni comuni a tutte le società occidentali, ma hanno trovato negli ultimi decenni in Italia un terreno di sviluppo particolarmente fertile. Cosa spiega questa lunga moratoria prima dell’età adulta? Gli studiosi di settore sottolineano il ruolo determinante delle condizioni materiali (disoccupazione e precarietà, bassi salari e abitazioni scarse), che nel nostro paese più che altrove scoraggiano le giovani generazioni. Non si tratta di negare che potenti condizionamenti economici e strutturali agiscano, ma di capire che quei meccanismi, che sostanziano la potente chiave di lettura razionale economica, operano sempre filtrati da altri meccanismi deformanti, interferenti e intrusivi. Dotati di questo potere di interferenza sono gli stati d’animo con cui le persone mettono o meno in moto il processo di formazione di una scelta di passaggio. Stati d’animo di crisi (insicurezza, ansia, senso di inadeguatezza) possono bloccare la formazione stessa delle scelte. Alcune contingenze di crisi (talora veri paradossi pragmatici) intrappolano i giovani per un tempo sufficientemente lungo da far smarrire loro ogni capacità di resilienza. Molte trappole costellano il loro percorso di transizione all’età adulta: dalla precarietà economica nascosta in molti modelli di flessibilità all’incantamento di una famiglia – quella mediterranea - amorosa e avvolgente. Uscire da contingenze critiche persistenti e senza via d’uscita, che intaccano il patrimonio di sicurezza degli individui, richiede l’adozione di strategie non solo razionali e adattive ma giocate su stati d’animo e umori: strategie identitarie di ri-conferma o di dis-conferma, strategie emozionali diversive o di cut off. Sono infine discusse alcune possibili vie d’uscita dalla situazione di stallo in cui è prigioniero il processo di trasmissione tra generazioni. Vie d’uscita che reclamano politiche capaci di orizzonti ampi. Il volume propone tre livelli di lettura. Il primo mira a ricostruire i processi demografici e antropologici in corso concernenti la stagnazione dei comportamenti di family formation e il ruolo cruciale svolto, in questi processi, dalla specificità delle strutture antropologiche primarie dei paesi Sud Europei e Mediterranei. Il secondo livello dell’argomentazione costruisce pezzo per pezzo, e sottopone alla verifica di coerenza interna, un modello interpretativo della psico-logica di formazione delle scelte ‘di passaggio’ (per usare una categoria antropologica) o più in generale di scelte a incertezza ‘forte’ (per usare il vocabolario dell’economia). Un modello formulato non in chiave esclusivamente logico-cognitiva (a partire dal paradigma della scelta razionale), ma con una fiduciosa apertura alla capacità ermeneutica di quelle che Luc Ciompi (1982) definisce “logiche affettive”. Su un terzo livello si sviluppano le parti di questo saggio in cui si tratteggia - senza pretesa di sistematicità - la genealogia di alcune categorie fondanti per le scienze dell’uomo (razionalità, identità, modernità, strategie, generazioni, famiglia) e alcuni strumenti concettuali dell’apparato delle logiche non cognitive e non standard
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
Affect, Logics, Transitional choices, Family Dynamics
Italian
2010
978-88-6008-334-0
Utet
265
Micheli, G. (2010). Logiche affettive. Il potere di interferenza degli stati d’animo nella formazione delle scelte demografiche. Torino : Utet.
none
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/20871
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