In the ‘70s, the topic of nutrition started to have a prominent role in Sociology as a new subject of study. Our meals have unattended consequences on all aspects of human and non-human life: it will be enough to think about the implications of the choice of a meal instead of another affecting the lives of people and the environment. In this frame, the diffusion of veganism in the last two decades has drawn attention to the need for an analysis. Exploring a minority eating practice is necessary to reflect on the role human beings have taken in this world, but also to reason on the ethical and political dimensions. The foundation of this article is the reflection on the relationship we have with animal otherness. What directs our focus is the perspective of the adoption of veganism as a driving force that leads social actors to question what is “taken for granted” and the capability of individuals to build their new identity and networks. Food strongly affects social relations: it will suffice to think about the tension rising when we find someone who eats in a different way from ours, or how a particular eating style can condition the choice of friends, partners and, sometimes, job. Vegans literally embody the resistance to the assertiveness of meatist culture. Vegans also lead to a reflection on the consumption of animals: they promote new meanings of food and of the relationship between humans and animals, making man closer to compassion and empathy. Boycotting the production of “capitalistic misery” by means of micro-political actions vegans implement, means to found a new order. The meaning of vegan ethics is associated with the rejection of the speciesist privilege and the construction of new habits, to collaboration and participation, to the shaping of new, empathy-based society.

A partire dalla fine degli anni Settanta del ‘900, il tema dell'alimentazione comincia a ricoprire un ruolo di preminenza nel panorama delle discipline sociologiche come nuova ed inesplorata materia di studio. Basti pensare ai risvolti che la scelta di una pietanza piuttosto che un'altra determina sull'esperienza quotidiana dei soggetti, sull'ambiente, sulla natura. Ogni qualvolta una persona decida di nutrirsi di una mela, ad esempio, si trova immersa in una rete di azioni “ecologiche” che hanno permesso la realizzazione del suo atto. Compiendo una simile scelta, l'attore sociale si vede partecipe di realtà geografiche, percorsi storici, economie e contesti culturali differenti. La società edifica le proprie strutture interne e il suo universo simbolico anche per mezzo della dimensione culinaria: il cibo crea le comunità, le plasma, ne consolida i confini o li rende labili, dando origine a punti di contatto o di separazione mediante la pratica di rituali, l'adozione di tabù o in conseguenza dell'evoluzione di gusti e preferenze definiti dalla comunità. A tavola è riproposta la struttura della società: ogni pasto e i modi del suo consumo sono simbolo di precisi rapporti sociali e funzionano come sistema di classificazione o discriminazione in base al ceto, all’etnia, al genere, alle possibilità economiche. Inoltre, la qualità del cibo possiede un valore comunicativo: avere la possibilità di nutrirsi di un certo genere alimentare non solo manifesta l'appartenenza a un gruppo, ma denota un'identità sociale alla quale è associato un determinato status. È interessante notare che, sebbene in presenza di un’ampia scelta di cibi commestibili, ogni cultura definisce uno specifico sottoinsieme di alimenti atto ad essere consumato. Quando in un gruppo si opera la distinzione tra ciò che è commestibile e ciò che non lo è, l’alimento viene investito di un valore simbolico che trascende i gusti soggettivi. La necessità biologica di mangiare si trova così a fare i conti con il sistema di valori entro cui è inserita. Appare a questo punto ragionevole affermare che mangiare costituisce un (f)atto sociale: quando si impugnano le posate, si comunica da che parte si sta rispetto agli altri esseri umani, agli animali, alla natura e, non da ultimo, all’economia. Biografia, cultura, cibo, pratiche e società sono dunque aspetti interdipendenti di una fitta rete di relazioni che esige di essere sottoposta ad un'analisi critica. In questa cornice è possibile volgere lo sguardo verso lo sviluppo e la diffusione di un fenomeno nuovo: il veganismo e lo stile di vita ad esso associato. La veloce espansione della cultura vegan degli ultimi due decenni, ha portato all’attenzione la necessità di analizzare le radici su cui essa pone le proprie fondamenta e quella di verificare quali sono le conseguenze di una simile condotta sulla vita quotidiana degli individui. Gli attori sociali si trovano sempre più spesso a confrontarsi su un tema così controverso perché esso assume importanza dal punto di vista politico, economico oltre che sociale. Lo stile di vita vegan costituisce una parte integrante della modernità ma opera per rifondarla su altri principi. Esso mira a diventare lo strumento concreto attraverso cui operare una diffusa riflessione e problematizzazione del rapporto che lega l’essere umano alla natura, agli animali e al suo prossimo. Poste queste premesse, nel corso della ricerca si intende esaminare e comprendere in che modo le prassi, le attività, gli usi e le concezioni che accompagnano gli individui lungo il corso della loro esistenza ne vengano condizionati e come il cambiamento di abitudini eventualmente esercitato sia percepito ed esperito dagli individui stessi. Si vaglieranno le motivazioni che conducono ad effettuare una simile scelta di vita e come questa possa influire su valori, identità e sulle consuetudini degli attori sociali durante la loro vita quotidiana.

(2018). La rivoluzione parte dal piatto? Il veganismo tra identità, etica e stile di vita. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018).

La rivoluzione parte dal piatto? Il veganismo tra identità, etica e stile di vita

MININNI, FRANCESCA
2018

Abstract

In the ‘70s, the topic of nutrition started to have a prominent role in Sociology as a new subject of study. Our meals have unattended consequences on all aspects of human and non-human life: it will be enough to think about the implications of the choice of a meal instead of another affecting the lives of people and the environment. In this frame, the diffusion of veganism in the last two decades has drawn attention to the need for an analysis. Exploring a minority eating practice is necessary to reflect on the role human beings have taken in this world, but also to reason on the ethical and political dimensions. The foundation of this article is the reflection on the relationship we have with animal otherness. What directs our focus is the perspective of the adoption of veganism as a driving force that leads social actors to question what is “taken for granted” and the capability of individuals to build their new identity and networks. Food strongly affects social relations: it will suffice to think about the tension rising when we find someone who eats in a different way from ours, or how a particular eating style can condition the choice of friends, partners and, sometimes, job. Vegans literally embody the resistance to the assertiveness of meatist culture. Vegans also lead to a reflection on the consumption of animals: they promote new meanings of food and of the relationship between humans and animals, making man closer to compassion and empathy. Boycotting the production of “capitalistic misery” by means of micro-political actions vegans implement, means to found a new order. The meaning of vegan ethics is associated with the rejection of the speciesist privilege and the construction of new habits, to collaboration and participation, to the shaping of new, empathy-based society.
CERRONI, ANDREA
veganismo,; etica,; animali,; pratiche,; alimentazione
veganism,; ethics,; animals,; habits,; alimentazione
SPS/08 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI
Italian
16-mar-2018
SOCIOLOGIA APPLICATA E METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE - 92R
30
2016/2017
open
(2018). La rivoluzione parte dal piatto? Il veganismo tra identità, etica e stile di vita. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018).
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Descrizione: tesi di dottorato
Tipologia di allegato: Doctoral thesis
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/199171
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