Scopo di questa tesi è cercare di legare due dimensioni, quella del genere e quella delle performance nei test standardizzati in matematica , in un discorso che mira ad esplorarne la relazione. La riflessione su genere e matematica inizierà, nel capitolo 1, con un approfondimento di quelli che si ritengono i concetti chiave di natura sociologica in grado di riempire di significato il processo di riflessione dell’interazione tra costruzione sociale del genere ed apprendimenti in matematica. Per questa ragione l’attenzione si soffermerà sulla costruzione delle identità di genere e sulla strutturazione degli stereotipi di genere, sul modo in cui agiscono e sugli effetti che questi possono avere sulle performance in matematica. Il processo di socializzazione da un lato e le caratteristiche socio-economiche e culturali dall’altro possono in effetti esercitare un ruolo fondamentale nella definizione dei ruoli di genere e conseguentemente sulle differenti performance di ragazzi e ragazze negli apprendimenti. Nel capitolo 2, si vedrà come la scuola sia parte integrante di questo processo di definizione delle identità di genere perché, insieme alla famiglia, costituisce il soggetto di socializzazione più importante (Ghisleni, Moscati 2001). La lunga storia di esclusione delle donne dai luoghi del sapere matematico, ha fatto in modo che, per molto tempo, un sistema di disuguaglianze strutturato dalle differenze di genere negli apprendimenti fosse considerato come scontato e “naturale” anche all’interno dei processi di istruzione. Solo a partire dagli anni settanta, grazie ai movimenti di rivendicazione dei diritti delle donne, si è iniziato a mettere in discussione la naturalità delle differenze nei risultati degli apprendimenti e si è dato avvio ad un processo di decostruzione delle differenze che ha prestato particolare attenzione a quanto accade all’interno delle scuole. I sistemi educativi dei paesi occidentali tendenzialmente accolgono e traducono, a partire da questo periodo, le prospettive femministe in politiche educative volte ad intervenire sulla riduzione del gap nei risultati degli apprendimenti di ragazze e ragazzi. Nel capitolo 3 il focus dell’analisi si restringerà ai risultati di ricerca che hanno specificamente interessato lo studio delle relazioni tra risultati nei test di matematica nell’istruzione e il genere. Gli studi nel contesto nazionale sono ancora scarsi e necessariamente bisogna osservare quello che ormai da quarant’anni accade oltre i confini italiani. Il dibattito internazionale verte sul comprendere l’entità delle differenze di genere e la misura in cui queste siano riconducibili ai fattori di contesto sociale (sulle quali quindi è possibile intervenire) o ai fattori di tipo biologico che riguardano quindi caratteristiche ascritte dell’individuo. In merito a questo dibattito è necessario sottolineare come, tra i ricercatori, sia diffusa la convinzione della necessità di un approccio integrato (Halpern, Wai, Saw 2005). Nella seconda parte della tesi si verificheranno una serie di ipotesi con il supporto dei dati PISA 2003. I dati a disposizione non consentono di testare le ipotesi relativamente alle eventuali caratteristiche innate degli individui; ciononostante permettono di studiare alcune caratteristiche di contesto che forniscono informazioni sullo status socio-economico e culturale della famiglia di origine, su alcuni tratti del processo di socializzazione e sulle caratteristiche delle scuole in cui gli studenti e le studentesse sono inseriti. Nello specifico, i capitoli 4, 5, 6 e 7 affronteranno in modo dettagliato le ragioni della diffusione della cultura della valutazione nei sistemi di istruzione dei paesi occidentali oltre a evidenziarne i punti di forza ed i punti di debolezza che ancora presenta questo controverso sistema di indagine. Sempre in questa parte, proprio per restituire al lettore l’accuratezza della struttura di accountability e l’esperienza fatta propria rispetto alle precedenti indagini, si cercherà di offrire un quadro esaustivo della complessa metodologia sottostante al sistema di valutazione degli apprendimenti PISA. Le modalità di costruzione degli items si basano su una serie di prassi all’avanguardia come l’utilizzo delle tecniche DIF-Differential Items Functioning, una fitta rete di comunicazione tra i paesi, la continua ricerca di tecniche innovative di strutturazione, il ricorso alle metodologie di Rasch per il computo del livello di performance degli studenti, i plausible values, l’affidabilità di stime calcolate il metodo BRR “Belanced Repeated Replication” e l’analisi multilivello; tutti questi sono strumenti che PISA mette a disposizione per rendere più preciso ed accurato l’impianto metodologico dell’indagine. Nell’ultima parte, nei capitoli 9 e 10, infine, si entrerà nel cuore dell’analisi. Verranno qui presentati e testati gli interrogativi di ricerca. L’analisi condotta dal Consorzio Internazionale sui dati PISA 2003 evidenzia una serie di differenze di genere in matematica a svantaggio delle ragazze (Oecd 2003c).

(2008). I ragazzi sono più bravi in matematica? Interpretare la relazione tra genere e competenze matematiche con il supporto dei dati PISA 2003. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2008).

I ragazzi sono più bravi in matematica? Interpretare la relazione tra genere e competenze matematiche con il supporto dei dati PISA 2003

FIORE, BRUNELLA
2008

Abstract

Scopo di questa tesi è cercare di legare due dimensioni, quella del genere e quella delle performance nei test standardizzati in matematica , in un discorso che mira ad esplorarne la relazione. La riflessione su genere e matematica inizierà, nel capitolo 1, con un approfondimento di quelli che si ritengono i concetti chiave di natura sociologica in grado di riempire di significato il processo di riflessione dell’interazione tra costruzione sociale del genere ed apprendimenti in matematica. Per questa ragione l’attenzione si soffermerà sulla costruzione delle identità di genere e sulla strutturazione degli stereotipi di genere, sul modo in cui agiscono e sugli effetti che questi possono avere sulle performance in matematica. Il processo di socializzazione da un lato e le caratteristiche socio-economiche e culturali dall’altro possono in effetti esercitare un ruolo fondamentale nella definizione dei ruoli di genere e conseguentemente sulle differenti performance di ragazzi e ragazze negli apprendimenti. Nel capitolo 2, si vedrà come la scuola sia parte integrante di questo processo di definizione delle identità di genere perché, insieme alla famiglia, costituisce il soggetto di socializzazione più importante (Ghisleni, Moscati 2001). La lunga storia di esclusione delle donne dai luoghi del sapere matematico, ha fatto in modo che, per molto tempo, un sistema di disuguaglianze strutturato dalle differenze di genere negli apprendimenti fosse considerato come scontato e “naturale” anche all’interno dei processi di istruzione. Solo a partire dagli anni settanta, grazie ai movimenti di rivendicazione dei diritti delle donne, si è iniziato a mettere in discussione la naturalità delle differenze nei risultati degli apprendimenti e si è dato avvio ad un processo di decostruzione delle differenze che ha prestato particolare attenzione a quanto accade all’interno delle scuole. I sistemi educativi dei paesi occidentali tendenzialmente accolgono e traducono, a partire da questo periodo, le prospettive femministe in politiche educative volte ad intervenire sulla riduzione del gap nei risultati degli apprendimenti di ragazze e ragazzi. Nel capitolo 3 il focus dell’analisi si restringerà ai risultati di ricerca che hanno specificamente interessato lo studio delle relazioni tra risultati nei test di matematica nell’istruzione e il genere. Gli studi nel contesto nazionale sono ancora scarsi e necessariamente bisogna osservare quello che ormai da quarant’anni accade oltre i confini italiani. Il dibattito internazionale verte sul comprendere l’entità delle differenze di genere e la misura in cui queste siano riconducibili ai fattori di contesto sociale (sulle quali quindi è possibile intervenire) o ai fattori di tipo biologico che riguardano quindi caratteristiche ascritte dell’individuo. In merito a questo dibattito è necessario sottolineare come, tra i ricercatori, sia diffusa la convinzione della necessità di un approccio integrato (Halpern, Wai, Saw 2005). Nella seconda parte della tesi si verificheranno una serie di ipotesi con il supporto dei dati PISA 2003. I dati a disposizione non consentono di testare le ipotesi relativamente alle eventuali caratteristiche innate degli individui; ciononostante permettono di studiare alcune caratteristiche di contesto che forniscono informazioni sullo status socio-economico e culturale della famiglia di origine, su alcuni tratti del processo di socializzazione e sulle caratteristiche delle scuole in cui gli studenti e le studentesse sono inseriti. Nello specifico, i capitoli 4, 5, 6 e 7 affronteranno in modo dettagliato le ragioni della diffusione della cultura della valutazione nei sistemi di istruzione dei paesi occidentali oltre a evidenziarne i punti di forza ed i punti di debolezza che ancora presenta questo controverso sistema di indagine. Sempre in questa parte, proprio per restituire al lettore l’accuratezza della struttura di accountability e l’esperienza fatta propria rispetto alle precedenti indagini, si cercherà di offrire un quadro esaustivo della complessa metodologia sottostante al sistema di valutazione degli apprendimenti PISA. Le modalità di costruzione degli items si basano su una serie di prassi all’avanguardia come l’utilizzo delle tecniche DIF-Differential Items Functioning, una fitta rete di comunicazione tra i paesi, la continua ricerca di tecniche innovative di strutturazione, il ricorso alle metodologie di Rasch per il computo del livello di performance degli studenti, i plausible values, l’affidabilità di stime calcolate il metodo BRR “Belanced Repeated Replication” e l’analisi multilivello; tutti questi sono strumenti che PISA mette a disposizione per rendere più preciso ed accurato l’impianto metodologico dell’indagine. Nell’ultima parte, nei capitoli 9 e 10, infine, si entrerà nel cuore dell’analisi. Verranno qui presentati e testati gli interrogativi di ricerca. L’analisi condotta dal Consorzio Internazionale sui dati PISA 2003 evidenzia una serie di differenze di genere in matematica a svantaggio delle ragazze (Oecd 2003c).
RUSPINI, ELISABETTA
Genere, OCSE PISA, Matematica, Test standardizzati
Italian
19-set-2008
XX
2008
Sociologia applicata e metodologia della ricerca sociale
Università degli Studi di Milano-Bicocca
(2008). I ragazzi sono più bravi in matematica? Interpretare la relazione tra genere e competenze matematiche con il supporto dei dati PISA 2003. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2008).
open
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
010 Tesi dottorato Definitiva.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.66 MB
Formato Adobe PDF
1.66 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/170781
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact