Il lavoro sul campo è un’esperienza intensa che interroga il ruolo del ricercatore e lo statuto scientifico del sapere. Ciò che altre scienze possono dare per scontato, per l’antropologia diviene problematico in ragione del maggior coinvolgimento esistenziale dell’etnografo. L’iniziale utilizzo dei modelli delle scienze naturali, l’impiego dei metodi quantitativi, la pratica dell’osservazione partecipante non sono riusciti a risolvere l’incompatibilità originaria fra metodo e soggettività. Mossa da ciò che Foucault definisce un “perpetuo principio di inquietudine”, l’antropologia dell’ultimo quarto del XX secolo ha utilizzato i contributi del pensiero filosofico e scientifico per ripensare i propri fondamenti e trasformare la soggettività in una risorsa. Ricostruendo i paradigmi metodologici attraverso i quali l’antropologia ha modellato il proprio sapere, il testo analizza criticamente la pratica etnografica, dagli esordi evoluzionistici e dalla rivoluzione etnografica di Malinowski fino alla svolta interpretativa e ai modelli dell’esperienza e dell’incorporazione. Gli autori discutono i contributi dell’etnografia al dialogo metodologico interdisciplinare, superando le contrapposizioni tra scienze “dure” e “morbide” e configurando un’inedita unificazione dei saperi.

Malighetti, R., Molinari, A. (2016). Il metodo e l'antropologia. Il contributo di una scienza inquieta. Raffaello Cortina.

Il metodo e l'antropologia. Il contributo di una scienza inquieta

MALIGHETTI, ROBERTO
Primo
;
MOLINARI, ANGELA
Ultimo
2016

Abstract

Il lavoro sul campo è un’esperienza intensa che interroga il ruolo del ricercatore e lo statuto scientifico del sapere. Ciò che altre scienze possono dare per scontato, per l’antropologia diviene problematico in ragione del maggior coinvolgimento esistenziale dell’etnografo. L’iniziale utilizzo dei modelli delle scienze naturali, l’impiego dei metodi quantitativi, la pratica dell’osservazione partecipante non sono riusciti a risolvere l’incompatibilità originaria fra metodo e soggettività. Mossa da ciò che Foucault definisce un “perpetuo principio di inquietudine”, l’antropologia dell’ultimo quarto del XX secolo ha utilizzato i contributi del pensiero filosofico e scientifico per ripensare i propri fondamenti e trasformare la soggettività in una risorsa. Ricostruendo i paradigmi metodologici attraverso i quali l’antropologia ha modellato il proprio sapere, il testo analizza criticamente la pratica etnografica, dagli esordi evoluzionistici e dalla rivoluzione etnografica di Malinowski fino alla svolta interpretativa e ai modelli dell’esperienza e dell’incorporazione. Gli autori discutono i contributi dell’etnografia al dialogo metodologico interdisciplinare, superando le contrapposizioni tra scienze “dure” e “morbide” e configurando un’inedita unificazione dei saperi.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
metodo, epistemologia, etnografia, lavoro sul campo, antropologia
Italian
2016
9788860308719
Raffaello Cortina
298
Malighetti, R., Molinari, A. (2016). Il metodo e l'antropologia. Il contributo di una scienza inquieta. Raffaello Cortina.
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