È il resoconto di un'ampia indagine nazionale, commissionata dal MIUR all'INVALSI e alla Università di Milano Bicocca e coordinata dall’autore, sulle scuole e la didattica nelle comunità italiane di lingua minoritaria, con lo scopo di indagare, nelle loro affinità e differenze, le comunità di minoranza della Repubblica ammesse a tutela secondo la legge 482/99 e nelle quali sia previsto un insegnamento della lingua territoriale tutelata. La prima parte del volume presenta i preliminari e i fondamenti metodologici della ricerca, specifica l'articolazione del progetto e illustra i contesti di indagine. Il progetto di ricerca prevedeva quattro fasi: (1) un'inchiesta (mediante questionario on line sottoposto a dipendenti pubblici in ogni singolo comune di minoranza) sul bilinguismo nella Pubblica Amministrazione, sul tipo di bilinguismo nel comune, ecc.; (2) un'inchiesta (con questionario standardizzato via web e richiesta di materiali) sulle scuole che hanno avviato programmi di insegnamento di lingua di minoranza, sulle modalità con cui questo viene attuato, sui progetti di intervento presentati e sui materiali didattici; (3) un'inchiesta, mediante la metodologia del focus group creativo (intervista di gruppo), sulla percezione e i giudizi di allievi, insegnanti e genitori circa le iniziative prese nella scuola, la situazione locale e le misure di tutela (33 scuole coinvolte); (4) un'inchiesta, affidata all'INVALSI (mentre della realizzazione delle prime tre fasi si sono occupati ricercatori e collaboratori facenti capo all'Università di Milano Bicocca e al Centre d'Études Linguistiques pour l'Europe, CELE), volta a valutare 'oggettivamente' i risultati di apprendimento degli alunni delle scuole in cui si insegna una lingua di minoranza. La seconda parte (illustra dettagliatamente, con molte tabelle e cartine, i dati e i risultati della ricerca, dall'inchiesta quantitativa sui Comuni a quella sulle scuole, che permette di delineare due parametri lungo cui si dispongono i diversi casi; uno economico, che vede su posizioni opposte da un lato le scuole delle comunità isolate e delle Regioni, a statuto ordinario e dall'altro quelle site in Regioni e Province autonome, con Friuli Venezia Giulia e Sardegna in una posizione intermedia; l'altro etnico-linguistico, che «vede lingue tout court (il francese, lo sloveno e il ladino del Trentino e in parte l'albanese) in contrapposizione a dialetti regionali in via di dedialettizzazione». La dettagliatissima analisi dei progetti presentati dalle diverse scuole (cap. 3, pp. 115-218) è condotta con estrema minuziosità e con metodologia assai agguerrita, anche con la formulazione e misurazione di un Indice di Acquisition Planning (IAP) fondato su quattro fattori Segue l'approfondita analisi dei gruppi (focus groups), che riporta numerosi excerpta testuali e citazioni dalle affermazioni di insegnanti, genitori e studenti); analisi che è corredata da una trattazione dei rapporti fra i codici in gioco e il ruolo della scuola, sotto forma di struttura del repertorio nelle varie comunità minoritarie sede di rilevamento. L'analisi, è infine completata della valutazione dell'apprendimento di italiano, matematica e scienze condotta dall’INVALSI. Ampie conclusioni completano il volume, corredate una griglia riassuntiva della situazione delle minoranze studiate in relazione a sei parametri sociolinguistici e scolastici; seguono un "Glossario minimo dei termini utilizzati come tecnici" e una bibliografia largamente internazionale.

Iannaccaro, G. (2010). Lingue di minoranza e scuola. A dieci anni dalla legge 482/99. Il plurilinguismo scolastico nelle comunità di minoranza della Repubblica Italiana. Roma : Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Lingue di minoranza e scuola. A dieci anni dalla legge 482/99. Il plurilinguismo scolastico nelle comunità di minoranza della Repubblica Italiana

IANNACCARO, GABRIELE
2010

Abstract

È il resoconto di un'ampia indagine nazionale, commissionata dal MIUR all'INVALSI e alla Università di Milano Bicocca e coordinata dall’autore, sulle scuole e la didattica nelle comunità italiane di lingua minoritaria, con lo scopo di indagare, nelle loro affinità e differenze, le comunità di minoranza della Repubblica ammesse a tutela secondo la legge 482/99 e nelle quali sia previsto un insegnamento della lingua territoriale tutelata. La prima parte del volume presenta i preliminari e i fondamenti metodologici della ricerca, specifica l'articolazione del progetto e illustra i contesti di indagine. Il progetto di ricerca prevedeva quattro fasi: (1) un'inchiesta (mediante questionario on line sottoposto a dipendenti pubblici in ogni singolo comune di minoranza) sul bilinguismo nella Pubblica Amministrazione, sul tipo di bilinguismo nel comune, ecc.; (2) un'inchiesta (con questionario standardizzato via web e richiesta di materiali) sulle scuole che hanno avviato programmi di insegnamento di lingua di minoranza, sulle modalità con cui questo viene attuato, sui progetti di intervento presentati e sui materiali didattici; (3) un'inchiesta, mediante la metodologia del focus group creativo (intervista di gruppo), sulla percezione e i giudizi di allievi, insegnanti e genitori circa le iniziative prese nella scuola, la situazione locale e le misure di tutela (33 scuole coinvolte); (4) un'inchiesta, affidata all'INVALSI (mentre della realizzazione delle prime tre fasi si sono occupati ricercatori e collaboratori facenti capo all'Università di Milano Bicocca e al Centre d'Études Linguistiques pour l'Europe, CELE), volta a valutare 'oggettivamente' i risultati di apprendimento degli alunni delle scuole in cui si insegna una lingua di minoranza. La seconda parte (illustra dettagliatamente, con molte tabelle e cartine, i dati e i risultati della ricerca, dall'inchiesta quantitativa sui Comuni a quella sulle scuole, che permette di delineare due parametri lungo cui si dispongono i diversi casi; uno economico, che vede su posizioni opposte da un lato le scuole delle comunità isolate e delle Regioni, a statuto ordinario e dall'altro quelle site in Regioni e Province autonome, con Friuli Venezia Giulia e Sardegna in una posizione intermedia; l'altro etnico-linguistico, che «vede lingue tout court (il francese, lo sloveno e il ladino del Trentino e in parte l'albanese) in contrapposizione a dialetti regionali in via di dedialettizzazione». La dettagliatissima analisi dei progetti presentati dalle diverse scuole (cap. 3, pp. 115-218) è condotta con estrema minuziosità e con metodologia assai agguerrita, anche con la formulazione e misurazione di un Indice di Acquisition Planning (IAP) fondato su quattro fattori Segue l'approfondita analisi dei gruppi (focus groups), che riporta numerosi excerpta testuali e citazioni dalle affermazioni di insegnanti, genitori e studenti); analisi che è corredata da una trattazione dei rapporti fra i codici in gioco e il ruolo della scuola, sotto forma di struttura del repertorio nelle varie comunità minoritarie sede di rilevamento. L'analisi, è infine completata della valutazione dell'apprendimento di italiano, matematica e scienze condotta dall’INVALSI. Ampie conclusioni completano il volume, corredate una griglia riassuntiva della situazione delle minoranze studiate in relazione a sei parametri sociolinguistici e scolastici; seguono un "Glossario minimo dei termini utilizzati come tecnici" e una bibliografia largamente internazionale.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
sociolinguistica; pianificazione linguistica; scuola, MIUR
Italian
2010
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Iannaccaro, G. (2010). Lingue di minoranza e scuola. A dieci anni dalla legge 482/99. Il plurilinguismo scolastico nelle comunità di minoranza della Repubblica Italiana. Roma : Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/12123
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