La mia ricerca esplora i costi individuali e sociali della genitorialità intensiva attraverso il caso di genitori di bambini con ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), analizzato attraverso interviste qualitative e l’osservazione partecipante condotte per quindici mesi all’interno di otto famiglie nelle aree di Detroit e di New York. Considero l’ADHD un’arena in cui gli attori sociali coinvolti (genitori, scuola, famiglia, comunità, sistema medico e politiche assistenziali) mettono in atto un gioco di reciproca attribuzione di responsabilità del comportamento deviante dei bambini, a volte ricondotto a cause neurobiologiche, altre volte a una cattiva genitorialità. Analizzo questa economia della colpa dal punto di vista dei genitori, sottolineando come la loro partecipazione a questo gioco sia limitata dalla presenza egemonica nei media, nel senso comune e nelle politiche sociali, di un modello genitoriale “intensivo”, caratterizzato dal considerare la prestazione dei genitori come la variabile chiave del benessere dei minori, sia presente sia futuro. Sottolineo come, puntando tutto sull’acquisizione di abilità e competenze universali e astratte, le politiche sociali basate sulla genitorialità intensiva occultino le differenze di accesso al capitale sociale e culturale dei genitori stessi, esasperate dall’organizzazione del sistema sanitario e dalla riforma del sistema scolastico (No Child Left Behind) del 2001. Allo stesso tempo evidenzio come, fornendo un apparato ideologico funzionale alla de-politicizzazione dei problemi sociali e individuali, le politiche di genitorialità intensiva risultano strumentali allo smantellamento dello Stato sociale in corso a livello globale.
(2014). Politiche della genitorialità nel post-welfare. Il caso dei genitori bambini con Adhd a Detroit e New York. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014).
Politiche della genitorialità nel post-welfare. Il caso dei genitori bambini con Adhd a Detroit e New York
NICOLA, FRANCESCA
2014
Abstract
La mia ricerca esplora i costi individuali e sociali della genitorialità intensiva attraverso il caso di genitori di bambini con ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), analizzato attraverso interviste qualitative e l’osservazione partecipante condotte per quindici mesi all’interno di otto famiglie nelle aree di Detroit e di New York. Considero l’ADHD un’arena in cui gli attori sociali coinvolti (genitori, scuola, famiglia, comunità, sistema medico e politiche assistenziali) mettono in atto un gioco di reciproca attribuzione di responsabilità del comportamento deviante dei bambini, a volte ricondotto a cause neurobiologiche, altre volte a una cattiva genitorialità. Analizzo questa economia della colpa dal punto di vista dei genitori, sottolineando come la loro partecipazione a questo gioco sia limitata dalla presenza egemonica nei media, nel senso comune e nelle politiche sociali, di un modello genitoriale “intensivo”, caratterizzato dal considerare la prestazione dei genitori come la variabile chiave del benessere dei minori, sia presente sia futuro. Sottolineo come, puntando tutto sull’acquisizione di abilità e competenze universali e astratte, le politiche sociali basate sulla genitorialità intensiva occultino le differenze di accesso al capitale sociale e culturale dei genitori stessi, esasperate dall’organizzazione del sistema sanitario e dalla riforma del sistema scolastico (No Child Left Behind) del 2001. Allo stesso tempo evidenzio come, fornendo un apparato ideologico funzionale alla de-politicizzazione dei problemi sociali e individuali, le politiche di genitorialità intensiva risultano strumentali allo smantellamento dello Stato sociale in corso a livello globale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
phd_unimib_708223.doc
Accesso Aperto
Descrizione: Tesi dottorato
Tipologia di allegato:
Doctoral thesis
Dimensione
2.41 MB
Formato
Microsoft Word
|
2.41 MB | Microsoft Word | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.